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Common place

Una campagna di
emanuele meschini

Contatti

Una campagna di
emanuele meschini

COMMON PLACE

Common place

Campagna terminata
  • Raccolti € 290,00
  • Sostenitori 4
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Arte & cultura

Una campagna di 
emanuele meschini

Contatti

Il Progetto

Siamo quasi in partenza per la Finlandia. Siamo quattro giovani artisti e un curatore: Paolo Baraldi, Simone Longaretti, Daniele Maffeis, Luca Resta e Emanuele Rinaldo Meschini. 
Common Place è la seconda tappa di un progetto artistico e curatoriale che vuole indagare la capacità delle arti visive di interagire, criticare, raccontare la complessità del contesto sociale. Un progetto iniziato il dicembre scorso a Bergamo negli spazi di upper Lab con Not Another Public Process, una mostra collettiva di artisti finlandesi curata da Jussi Koitela. Ora tocca a noi: a metà giugno saremo a nostra volta in terra straniera, ospiti dello spazio espositivo Rajatila di Tampere. 

Il tema con il quale ci confronteremo sarà il luogo comune declinato lungo quattro direttive fondamentali: storia, politica, musica, arte. Più che nella sua accezione di puro e semplice stereotipo, abbiamo inteso il luogo comune come spazio potenziale in cui sperimentare il senso di una comune appartenenza, ma anche luogo in cui marcare una diversità culturale o esercitare un’analisi critica del contesto. Nelle opere di Simone Longaretti e Daniele Maffeis Common Place è l’occasione per rileggere la storia italiana, quella con la S maiuscola, con le sue luci, le sue ombre e le sue ricorrenze; nelle opere di Luca Resta è l’occasione per soffermarsi su di una figura eccellente della storia recente dell’arte italiana; nell’opera di Paolo Baraldi per dare voce ad un elemento della controcultura musicale.

La mostra è patrocinata e supportata dalla Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio e dall'Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, ma ci manca ancora qualche denaro per la produzione e la spedizione delle opere.

Per questo ci rivolgiamo a voi. Chiunque ci volesse aiutare avrà la nostra eterna gratitudine e non mancherà di ricevere un pregiato presente.

Per chi volesse saperne di più, facciamo seguire una breve sintesi delle opere che saranno parte di Common Place.

L'opera di Baraldi The Only Good System mette in luce la cultura del sound system e del roots reggae quasi a fare da contraltare alla tradizione melodica italiana ed allo stereotipo del Paese del Bel Canto. Baraldi analizza così come il concetto di “comune”,  ed il concetto di tradizione che da esso si genera, possa essere in realtà un processo di auto costruzione e non un portato ereditario.

Le opere di Simone Longaretti Testuali parole. Venite buona gente, venite ad ascoltare... e Esploratore di Libertà analizzano e riportano in vita il clima unitario risorgimentale evidenziando allo stesso tempo la nascita di certi mal costumi politici italiani tutt'ora in auge, come corruzione ed opportunismo. Attraverso un percorso a ritroso vengono definiti i luoghi di un  fare politico comune.

I lavori di Daniele Maffeis indagano il rapporto con il potere nelle sue più diverse sfumature in una sorta di ricerca fisica tra colui che gestisce il potere e colui che lo subisce. Il testo visivo Psicologia del Levietano analizza il rapporto Polizia-Stato-Cittadino attraverso dei dolorosi casi di cronaca quali ad esempio il caso Cucchi ed Aldrovandi.
Le opere  Corpo Totale e Archivio da giardino propongo il tema dell'insurrezione e del suo corpo, tanto attraverso una rilettura quanto attraverso la riscoperta di storie marginali come la resistenza degli operai della Dalmine durante il periodo nazi-fascista. La nostra storia riletta al di fuori del luogo comune in una narrazione nella quale il ricordo oggettivo si sovrappone alla cronaca oggettiva.

L'opera di Luca Resta parte dall'analisi di un grande maestro dell'arte contemporanea italiana come Giorgio Morandi. Il concetto di ripetizione, serialità, dedizione maniacale verso un intimo domestico sempre trasceso vengono contemporaneizzate da Resta attraverso un'occupazione spaziale tanto effimera quanto concreta e presente. La pareti della galleria verranno ricoperte di scotch fino a perdere la propria dimensione fisica, gli oggetti si auto-estranieranno come le composizioni di Morandi, nelle quali anche il luogo più comune può diventare non-luogo.

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