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Come Pesciolini Senz'acqua - Cortometraggio

Una campagna di
Fabio Salvaterra

Contatti

Una campagna di
Fabio Salvaterra

Come Pesciolini Senz'acqua - Cortometraggio

Campagna terminata
  • Raccolti € 395,00
  • Sostenitori 8
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti

Una campagna di 
Fabio Salvaterra

Contatti

Il Progetto

SINOSSI

Beatrice è una ragazza di diciannove anni che vive nel paese di Pegognaga in provincia di Mantova. Ha perso la madre quando era ancora piccola, un avvenimento questo, che l’ha segnata e l’ha fatta crescere precocemente. Beatrice adora il padre, che l’ha cresciuta con affetto, compensando tutto quello che non ha potuto ricevere dalla madre. Ha finito il periodo scolastico e comincia a pensare al suo futuro, tra università, viaggi e lavoro.
Tutto questo purtroppo si scontra con la realtà, un’altra grande prova segna iprofondamente il suo percorso: il padre si ammala di Alzheimer.
Vive emozioni contrastanti, la rabbia e il rifiuto prendono il sopravvento e domande a cui non può dare una risposta alimentano questi sentimenti come benzina sul fuoco. Non può immaginare che la persona più importante della sua vita, quella stessa persona che l’ha cresciuta e protetta fino a quel giorno, presto la vedrà come una sconosciuta.
Un giorno, inscatolando i libri di scuola per portarli in cantina, lo sguardo si sofferma su di un baule polveroso, che non ricorda di aver mai notato prima. Attonita, estrae dal baule una scatola di latta argentata, presumibilmente appartenuta a qualcuno della sua famiglia, dove al suo interno c'è qualche vecchia foto, un pacco di lettere tenute insieme da un cordino di spago ed un taccuino di cartoncino ormai logoro. La ragazza ha in mano la testimonianza degli ultimi giorni di vita di Oreste Nosari, suo prozio, morto nel 1916 a 22 anni, durante la prima guerra mondiale.






Tra parallelismi e contrapposizioni, gli scritti ritrovati di Oreste creano una situazione di svolta nella ragazza; sono lo strumento che permette l’abbandono di quello stato negativo, che la libera verso la consapevolezza, poi l’accettazione, non passiva ma propositiva. Il coraggio mostrato dal prozio – termine che deve andare oltre alla sua accezione di atto meccanico volto all’eroismo tipico delle situazioni di guerra – è inteso come un inno alla vita, a ciò che rappresenta vivere pur sapendo che il destino, in guerra, quasi certamente riserva un epilogo infausto. I valori di Oreste – la pace, l’amore, il rispetto, la famiglia, l’amicizia, il sacrificio, il dovere… tutti ben identificabili nel carteggio – rivivono in Beatrice. La ragazza comprende che anche la paura è un sentimento sano, se si impara a guardarla, e che anche di fronte al peggio il futuro è un diritto e ancor più lo è il presente.

Vuoi sapere di più sul progetto??? Visita il sito:

http://www.comepesciolinisenzacqua.com

NASCITA DEL PROGETTO

E' nato tutto per caso,  camminando lungo le trincee dell’Ortigara per sfuggire al caldo afoso della pianura, Giulio, un mio caro amico, estrasse un taccuino donatogli dal Comune di Pegognaga, in occasione della mostra personale sulla grande guerra.

Cominciai a leggere, ma il peso di quelle parole mi spezzava la voce tanto erano forti i valori che contenevano.Fu in quell’istante che sentii la necessità di scuotere quelle pagine dalla polvere, che per troppo tempo le aveva soffocate.
Quando ho cominciato a scrivere la sceneggiatura, ho riflettuto a lungo su come trattare un argomento che, soprattutto in questi anni del centenario della Grande Guerra, è stato già ampliamente raccontato.

Ma soprattutto mi sono chiesto se fossi all'altezza di raccontare una storia con cosi tanta potenza comunicativa, addentrandomi in quello che per me è un terreno ancora poco conosciuto.
Un ricordo mi è venuto in soccorso, una frase sentita in un’intervista del compianto Ermanno Olmi. Il maestro disse: la guerra distrugge gli uomini ma non i sentimenti.Queste parole mi hanno dato il coraggio di provarci, con la consapevolezza di una responsabilità verso quel giovane e verso i nostri giovani.

Ma qual è il modo migliore per dare voce ad un soldato vissuto 100 anni fa? come abbattere il limite temporale ed attualizzare le parole contenute in quel taccuino? datate certo, ma cosi sorprendentemente attuali.  Da quella domanda è nato Come pesciolini senz’acqua.

Solo quando inizi un progetto ti rendi effettivamente conto della sua importanza, sia per te stesso, che per il pubblico a cui la vuoi mostrare. Ogni giorno che passa vedi quel sogno crescere, prendere forma, e assorbire energia;  perchè il cinema seppur nel nostro piccolo è questo,  un torrente che accoglie tanti affluenti fino a ramificarsi e diventare fiume.

Questo è il punto, quello che è lo spirito di quel taccuino, ancor prima di vedere la luce, ha parlato a tutti noi, coinvolgendoci tra dubbi, sacrifici, duro lavoro, risate, condivisione, stanchezza, divertimento ma soprattutto cosapevolezza,  di aver vissuto una grande esperienza.

Questo è quello che abbiamo fatto e stiamo facendo, ma abbiamo bisogno del tuo SOSTEGNO per allargare il progetto e portarlo al pubblico, l'ultimo affluente per poter diventare MARE sei tu,  te ne saremo grati.

CHI SIAMO

Siamo un gruppo di persone con un obbiettivo comune, sensibilizzare il pubblico a quelle che sono tematiche che riteniamo importanti per la comunità. Non siamo professionisti, ma la nostra passione ci spinge a metterci in gioco.

FABIO SALVATERRA - Regia, Sceneggiatura, Fotografia

GIULIO GIBERTONI - Produzione, Luci, Logistica, 

BEATRICE PELLEGRINI - Attrice

DAVIDE BRESCIANI - Attore

MARCO GIOVANNINI - Comparsa, assistente logistica

FRANCESCO PICCININI - Comparsa, assistente logistica

MARTINA VALDINI - Assistente, logistica e marketing

DANIELE GALLI - Comparsa

SALVATERRA MARCO - Comparsa

DOVE SEGUIRCI

Seguici sulla pagina facebook www.facebook.com/comepesciolinisenzacqua

e sulla pagina instagram www.instagram.com/comepesciolinisenzacqua

Il sito internet: www.comepesciolinisenzacqua.com

Commenti (2)

Per commentare devi fare
  • GB
    Gisella Fabio, la tua sensibilità, coraggio e determinazione sono ammirevoli! Il tuo prezioso lavoro tiene vivo il ricordo e il sacrificio di donne e uomini... e insegni che i sogni si posso realizzare! Grazie!
    • DG
      Daniele Questo cortometraggio è l'opera prima di Fabio salvaterra, un amico d'infanzia. Credo molto nel suo progetto perchè è forte e toccante allo stesso tempo, fa riflettere. Esaltando il valore della memoria e della vita, unisce 2 mondi molto diversi: quello delle patologie degenerative come l'Alzheimer e quello della Grande Guerra del '15-'18 tramite la testimonianza scritta di Oreste Nosari, soldato che ha combattuto ed è morto in trincea. Lo consiglio a tutti. Sostenetelo!

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