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Col Corno!

Una campagna di
Un altro Appennino è possibile - Associazione WWF Bologna Metropolitana ODV

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Col Corno!

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Campagna terminata
  • Raccolti € 6.628,00
  • Sostenitori 234
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Ambiente & animali
  • Obiettivi
    11. Città e comunità sostenibili
    13. Agire per il clima
    15. Vita sulla terra

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Il Progetto

Il Corno alle Scale è ancora in pericolo. Anzi, lo è sempre di più: la minaccia si estende al versante toscano.
Solo insieme possiamo fermarla.

La Regione Emilia-Romagna e il comune di Lizzano in Belvedere vogliono costruire una nuova seggiovia sul Corno alle Scale. Da sette anni il comitato Un altro Appennino è possibile si oppone al progetto. Abbiamo organizzato manifestazioni, convegni, serate informative. Abbiamo scritto articoli sul nostro sito e su riviste di montagna. Abbiamo incontrato politici, amministratori e centinaia di persone che hanno a cuore l’Appennino. Abbiamo presentato un ricorso al TAR e nei prossimi mesi ne sosterremo un altro, al Consiglio di Stato. Per farlo, abbiamo bisogno del tuo aiuto.

Perché te lo chiediamo?
Per almeno 10 buoni motivi.

  1. Perché il nuovo impianto e il cantiere per costruirlo devasterebbero la montagna con tre nuove stazioni e nuovi piloni, aggredendo un'area ancora intatta, diversi habitat protetti e gli immediati dintorni del lago Scaffaiolo.
  2. Perché il futuro della montagna bolognese non consiste nel trasformarla in un parco giochi più grande, ma in un luogo da abitare, investendo su servizi, trasporti pubblici, sanità, cura del territorio, produzioni locali, cultura, accoglienza, lavoro.
  3. Perché non ha senso sprecare almeno 8 milioni di euro per ampliare un comprensorio sciistico dove gli effetti del cambiamento climatico sono già drammatici: le quote sono basse, la neve è scarsa, si scioglie prima e le temperature sono così alte che per lunghi periodi non si riesce nemmeno a spararla con i cannoni, e quando poi lo si fa, si consumano grandi quantità d’acqua ed energia.
  4. Perché il comprensorio del Corno alle Scale è un’impresa in perdita, che si tiene in piedi solo grazie a contributi pubblici. Nella scorsa stagione bianca, le piste sono rimaste aperte dal 21 gennaio all’11 aprile, meno di tre mesi. Se fosse una fabbrica, invece di allargarla, si ragionerebbe su come convertire la produzione.
  5. Perché il nuovo impianto raggiungerebbe una zona dove si registrano forti raffiche di vento (anche oltre 270 Km/ora): sarebbe quindi pericoloso e spesso inutilizzabile.
  6. Perché la nuova seggiovia funzionerebbe anche d’estate, riversando sul crinale e intorno al lago Scaffaiolo 1800 persone all’ora, anche con bici al seguito. Un’invasione che quei luoghi fragili non sono in grado di sostenere.
  7. Perché i proponenti ripetono che la nuova seggiovia permetterebbe anche ai disabili di godere le bellezze del crinale, ignorando il parere esplicitamente contrario all’opera espresso dalla FISH - la più importante federazione italiana di associazioni per il superamento dell’handicap.
  8. Perché la nuova seggiovia è pensata per creare un collegamento tra le piste del versante bolognese e quelle del pistoiese, dove già si progetta la realizzazione di una funivia, dalla Doganaccia al lago Scaffaiolo. Evitare la costruzione della seggiovia significa quindi evitare ulteriori e più gravi disastri.
  9. Perché per costruire una nuova seggiovia sul Corno alle Scale bisognerebbe quanto meno sottoporre il progetto a una Valutazione di Impatto Ambientale. Questo passaggio è stato evitato sostenendo che il nuovo impianto non è davvero “nuovo”, ma ne sostituisce altri due, che verranno smantellati. In realtà, la nuova seggiovia è nuova sotto ogni punto di vista: ha una nuova partenza, un nuovo arrivo a un’altitudine superiore, una nuova stazione intermedia, nuovi piloni piantati su nuovi plinti di cemento, e un nuovo, più lungo tracciato.

Per quest’ultima ragione, il nostro comitato ha presentato ricorso al TAR contro l’approvazione del progetto. Per sostenere le spese legali, nella primavera di due anni fa, abbiamo lanciato un crowdfunding, che ha raccolto 15330 euro (più del doppio della cifra richiesta) grazie al contributo di 519 persone.

Il procedimento è stato lungo e complicato, anche a causa dei nuovi documenti presentati via via dal comune di Lizzano. Le spese sono aumentate di conseguenza, fino a prosciugare la nostra cassa.

Alla fine, il TAR ha respinto le nostre osservazioni con una sentenza piuttosto sciatta. I giudici, ad esempio, affermano che la nuova seggiovia non aumenterà l’affollamento al lago Scaffaiolo perché avrà una portata inferiore rispetto a quella che verrà “sostituita”: peccato che quest’ultima NON arrivi allo Scaffaiolo, e che proprio questo sia uno degli aspetti centrali di tutta la discussione!

Dopo aver chiesto un incontro agli assessori competenti, non avendo mai ricevuto risposta, abbiamo deciso di procedere con un ricorso al Consiglio di Stato, contro la sentenza del TAR dell’Emilia-Romagna.

Non solo perché vogliamo andare fino in fondo, convinti delle nostre motivazioni, ma anche per evitare che si crei un precedente gravissimo, grazie al quale diventerebbe possibile, anche in altri territori, far passare un nuovo impianto di risalita per la semplice sostituzione di uno vecchio, aggirando così i necessari e giusti controlli.

Quest’ultimo è il decimo, buon motivo che ci spinge a chiederti una mano.

Costruiamo insieme questo secondo ricorso popolare, al Consiglio di Stato, contro un’opera insensata, inutile, e dannosa, che sottrae fondi a un futuro migliore per il nostro Appennino.

Commenti (35)

Per commentare devi fare
  • ML
    Mirella Io e mio marito vi ringraziamo per il vostro impegno.
    • rt
      remo Speriamo nel buon esito del ricorso. Buona fortuna per tutti noi
      • AP
        Aris Condivido la vostra iniziativa, è il momento di cambiare modo di vivere l'appennino, rispettandolo e riducendo l'impatto fino ad ora devastante dell'attività umana sia produttiva che del "divertimento". L'appennino non può essere ne un parco giochi ne un'industria il cui profitto è prioritario. Può diventare una risorsa naturale a difesa dell'ambiente, del paesaggio e anche della pianura.
        • avatar
          Alessandro Fondamentale capire che l'equilibrio di certi ecosistemi è fragilissimo e che gli ambienti naturali non sono parchi giochi per gli uomini. Sarebbe stato utile facilitare le donazioni, ad esempio tramite PayPal. Grazie
          • avatar
            Alessandro Il mondo sta implodendo, basta cemento e antropizzazione!
            • avatar
              Alberto Per una lotta comune a tutto l'appennino, e penso a quelle che verranno sui Sibillini, dove si ripropone lo stesso schema per luoghi fragili a livello ambientale e sociale.
              • CS
                Claudio Da sciatore che mezzo secolo fa ha imparato a sciare al Corno alle Scale devo dire che condivido in pieno questa campagna, il cambiamento climatico ha stravolto tutto, non peggioriamo la situazione, rispettiamo la natura, puntiamo sul turismo sostenibile.
                • RB
                  Roberto Basta con questo scempio!!!
                  • CM
                    Cristian Grazie per quello che state facendo. Vi sosteniamo anche se con poco per quello che possiamo.
                    • GD
                      Giovanni Solo collettivamente possiamo salvare i luoghi, gli ecosistemi, la nostra cultura. Forza, i buoni vincono sempre...alla fine!

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