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Claude Cahun, Sono aperte le scommesse

Una campagna di
Wunderkammer

Contatti

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Claude Cahun, Sono aperte le scommesse

Claude Cahun, Sono aperte le scommesse

Campagna terminata
  • Raccolti € 895,00
  • Sostenitori 32
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Libri & editoria

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Wunderkammer

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Il Progetto

Questo progetto è davvero una scommessa: vogliamo proporre per la prima volta in Italia la traduzione del testo "Les paris sont ouverts"di Claude Cahun, edito a Parigi nel 1934.
Se all'estero la figura della poliedrica Cahun è stata approfondita negli ultimi decenni in innumerevoli occasioni (mostre e convegni internazionali), in Italia, nonostante l'attenzione crescente e le pubblicazioni di articoli e saggi, le sorti della fotografa e scrittrice surrealista devono ancora scontrarsi con una realtà di diffidenza e di difficoltà che impediscono, per esempio, la realizzazione della prima esposizione monografica.

Lucy Renée Mathilde Schwob, nata nel 1894 a Nantes, acquisì lo pseudonimo di Claude Cahun nel 1915 dichiarando così fin dall'inizio della sua attività artistica l'intento poetico che avrebbe contraddistinto la sua vita: «Maschile? Femminile? Dipende dai casi. Neutro è il solo genere che mi si addice sempre».

Agli inizi degli anni Venti si trasferisce con la compagna Suzanne Malherbe a Parigi e viene progressivamente a contatto con il ricco e variegato ambiente culturale che contraddistingue Parigi in quel periodo. Del 1929 è il suo primo testo pubblicato con Éditions du Carrefour, intitolato Aveux non Avenus, volume autobiografico illustrato dai fotomontaggi progettati insieme a Suzanne Malherbe.

Nel 1932 aderisce all’Association des Écrivains et Artistes Révolutionnaires (AEAR), incontra André Breton, Tristan Tzara, Salvador Dali, Man Ray e si lega progressivamente al gruppo surrealista.

Nel 1934 pubblica “Les paris sont ouverts” (Sono aperte le scommesse), pamphlet d'ispirazione trotskista sul rapporto tra attività poetica e impegno politico, passionale difesa del potenziale politico della poesia, in cui l'autrice critica la poesia-propaganda di Aragon. Secondo Cahun la poesia si esprime attraverso tre tipi di azione: l'azione diretta (come una canzonetta pubblicitaria che abbiamo sempre in testa); l'azione diretta contro-senso (provocazione verbale), e infine l'azione indiretta: «Mettere in moto e poi lasciare in panne. Questo obbliga il lettore a fare da solo un passo in più di quello che vorrebbe. Sono state bloccate con cura tutte le uscite, ma gli si lascia l'incombenza di aprire la porta d'entrata. Lasciare desiderare dice Breton».

L'idea di intraprendere questa avventura è nata dall'incontro con Silvia Mazzucchelli, autrice di saggi a lei dedicati (Claude Cahun e Suzanne Malherbe. L'immaginario di un sodalizio, Sestante, 2012 e Oltre lo specchio. Claude Cahun e la pulsione fotografica, Johan & Levi, 2013), che inquadrerà il senso del testo all'interno del dibattito culturale che si svolgeva in quegli anni a Parigi, e a traccerà le linee di contemporaneità che conducono il pensiero di Cahun fino ad oggi.

La grafica del volume aderirà il più possibile all'originale, cercando di rendere onore all'intento di Claude Cahun di coniugare tratti grafici e tipografici. L'opera uscirà in edizione limitata e numerata su carta riciclata Woodstock Fedrigoni, affiancata dall'edizione digitale.

L'edizione sarà presentata al pubblico durante Buk Festival a Modena il 24 e 25 marzo 2018.


“I’m in training don’t kiss me”, si legge sul petto di Lucy Renée Mathilde Schwob alias Claude Cahun travestita da clown androgino in un autoritratto del 1927. Nipote del famoso scrittore Marcel Schwob, per tutta la vita essa racconta incessantemente attraverso la letteratura e la fotografia, il rifiuto di essere identificata con un genere stabile, la volontà di affermarsi come scrittrice e l’esigenza di cambiare le regole del mondo che la circondava.

Les paris sont ouverts è la sua opera più impegnata e nello stesso tempo più libera, un contributo al dibattito surrealista sulla funzione dell’opera d’arte.

Il pamphlet, amato tanto da André Breton che lo riteneva “lucido e inesorabile”, quanto da René Crevel, per il quale rappresentava “il punto di partenza di qualsiasi riflessione”, mostra come la poesia non possa essere imprigionata in nessun tipo di gabbia ideologica e utilitaristica.

Per questo, ancora oggi, il testo di Claude Cahun può insegnarci che la parola poetica è il luogo in cui l’uomo può aspirare al massimo grado di libertà.

Silvia Mazzucchelli


Chi siamo

WunderKammer è un’associazione culturale nata per iniziativa di professionisti che operano nell’ambito della comunicazione, del giornalismo e dell’arte, con lo scopo di promuovere la diffusione della cultura in tutte le sue diverse manifestazioni, attraverso attività espositive e incontri culturali, nell’idea di interagire con il territorio ed attivare processi di partecipazione civica, legami di vicinato e di rigenerazione urbana.
WunderKammer opera a Vignola, convinti che oggi le piccole realtà locali possano essere più ricettive verso progetti innovativi, spinte dalla voglia di uscire dal luogo comune della provincia e di mettersi in gioco all’interno di un contesto di ben più ampio respiro.

Dislocata è lo spazio espositivo dell’associazione. 
Ex garage, ex laboratorio meccanico, ex deposito. Uno spazio di 25 mq nel centro storico di Vignola risiistemato per aderire all’intervento di rigenerazione dell’area attraverso la partecipazione al progetto ARMILLA – Incubatore diffuso del Centro Storico del Comune di Vignola. Qui proponiamo dal 2014 progetti di arte contemporanea: pittura, scultura, video-arte, installazioni, performances e teatro.

Commenti (2)

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    Donatella Aspettiamo con trepidazione il libro! Complimenti per il lavoro, Donatella e Vittorio
    • avatar
      Wunderkammer Grazie mille!
      6 anni, 1 mesi fa

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