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Lo chiamavano il poverello di Assisi. Francesco aveva deciso di rinunciare alle ricchezze della sua famiglia per condurre una vita che riteneva più in linea con gli insegnamenti di Gesù. Aveva fatto della povertà uno dei cardini del suo insegnamento. A quasi otto secoli dalla sua morte, la sua figura attrae nella cittadina umbra milioni di pellegrini e turisti ogni anno. Negli ultimi anni, dopo il Covid, qualche gruppo ha saputo trarre vantaggio dal loro arrivo: là dove il santo patrono dell’Italia predicava la povertà, c’è chi accumula ricchezze.
Nell'anno del Giubileo e in vista delle celebrazioni dell’ottavo centenario dalla morte di San Francesco, lavialibera ha deciso di indagare un aspetto poco raccontato. Un gruppo di reporter andrà in Umbria a intervistare commercianti, ristoratori e gestori di alberghi, membri delle comunità religiose e altre figure per raccogliere informazioni specifiche su quanto avviene alle attività economiche nelle terre di Francesco e sul flusso di denaro mosso dai pellegrini.
Il turismo è una delle attività più redditizie in Italia ed è anche capace di attirare imprenditori talvolta mossi da altri interessi, non sempre onorevoli. Come avviene con il riciclaggio di denaro sporco, non va dimenticato che gli appetiti delle organizzazioni criminali si estendono anche a questo ambito.
C’è poi anche un altro aspetto da considerare, cioè il lavoro povero che contraddistingue certi ambiti economici.
Si tratta di aspetti rilevanti per una città come Assisi, nota in tutto il mondo e capace di attirare pellegrini da ogni continente, per la sua società civile, per gli operatori economici e per le sue istituzioni. Per questo è un argomento che merita di essere indagato.
L’inchiesta prevede il lavoro di tre reporter, di cui due freelance esperte di riciclaggio, e di un videomaker per le riprese e il montaggio.
Oltre alle ricerche iniziali, alla scrittura finale e alla post-produzione dei filmati che accompagneranno i contenuti on-line, il gruppo dovrà svolgere delle ricerche e delle interviste ad Assisi: dovrà raggiungere la cittadina e rimanere qui alcuni giorni per le interviste, che verranno programmate in anticipo. Quindi bisognerà coprire i costi dei viaggi.
Inoltre bisognerà acquistare visure camerali e bilanci dalle banche dati della Camera di commercio.
Abbiamo stimato un fabbisogno di circa 8.000 euro.
Si può pagare tramite carta di credito/debito, tramite PayPal oppure con bonifico. ***
(Alcuni dei numeri de lavialibera pubblicati tra il 2023 e il 2024)
Lavialibera è una rivista fondata da Libera e Gruppo Abele. Il progetto editoriale comprende un bimestrale cartaceo, un sito, tre newsletter e una presenza attiva sui principali canali social. Lavialibera eredita l’esperienza trentennale del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio.
Facciamo un giornalismo di inchiesta e approfondimento. Il nostro faro è la giustizia sociale, coniugata nei suoi vari aspetti.
(Nella foto, Natalie, una redattrice de lavialibera, durante l'incontro con un allevatore in Abruzzo)
Una caratteristica del nostro lavoro è la volontà di coinvolgere e farsi coinvolgere dalla società civile. In passato la redazione si è spostata per brevi periodi in alcune zone su cui i riflettori dei grandi media si accendono di rado. Abbiamo così realizzato reportage e inchieste pubblicate in due numeri speciali del bimestrale, uno sul territorio di Foggia, uno sul basso Lazio, entrambi caratterizzati dalla presenza di organizzazioni criminali, dallo sfruttamento dell’ambiente e dei lavoratori, ma anche da organizzazioni della società civile capaci di ribellarsi a tutto ciò. Più di recente, siamo stati in Abruzzo a esplorare il fenomeno delle truffe legate ai pascoli.
Con questo nuovo progetto, vogliamo replicare quelle esperienze di inchiesta sul campo.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili.
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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