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CAVALLI - una grottesca maratona di ballo

Una campagna di
Riccardo Buscarini

Contatti

Una campagna di
Riccardo Buscarini

CAVALLI - una grottesca maratona di ballo

Campagna terminata
  • Raccolti € 1.010,00
  • Sostenitori 31
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Teatro & danza

Una campagna di 
Riccardo Buscarini

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Il Progetto

Mauro Barbiero (regia), Carolina Migli (interprete sulla scena con Barbiero) e Riccardo Buscarini (coreografo) presentano CAVALLI,  la loro prima collaborazione, uno spettacolo per parola e movimento di Non si uccidono così anche i cavalli? di Horace McCoy. 

La campagna di crowdfunding di CAVALLI è stata pensata per invitare il pubblico a partecipare attivamente alla realizzazione dello spettacolo e alla sua presentazione. Su questa pagina si può sostenere il processo creativo, essere spettatori della presentazione del primo studio dello spettacolo e persino partecipare ad una festa di Halloween dopo lo spettacolo per sapere di più dagli artisti su che cosa stanno lavorando. Inoltre, è anche possibile partecipare ad un laboratorio di teatro e movimento con i tre protagonisti. Qui sopra potrete trovare i "premi" per il vostro sostegno! 


CAVALLI - una grottesca maratona di ballo 

In una scena scarna e lugubre, appena illuminata a ricordare un ring, tre coppie raccontano il loro vivere durante una maratona di ballo. Non conosciamo i loro nomi, ma solo i numeri con cui gareggiano per un premio finale di 1000 dollari: l’unico loro obiettivo è quello di rimanere l’ultima coppia in piedi sulla pista. Dapprima ballando, poi semplicemente dondolandosi senza sosta uno contro l’altra, appoggiati per non cadere a terra, i personaggi si trascinano con i loro sogni già infranti: per loro non c’è speranza, la gara è l'ultima chance da provare per rimanere a galla.

Tra le tre coppie ci sono: un’attrice e un ex ufficiale di marina, una donna incinta ed il compagno, ed infine Robert e Gloria, due comparse del cinema, su cui, da spettatori, siamo portati a focalizzarci. Lei giovane attrice mancata, lui ancora senza una propria identità, entrambi in disperata ricerca di visibilità e riconoscimento -come artisti ma ancor più come esseri umani- in un momento storico, quello della Grande Depressione, veramente difficile per tutti, in particolare per i giovani, più propensi a partecipare ad eventi di questo tipo.

La maratona di ballo appare fin da subito -dal casting, ai primi giri di pista, che includono persino una gara di corsa- non come una competizione, ma come uno show grottesco e crudele in cui i partecipanti vengono umiliati ed esasperati da un impresario senza scrupoli che funge da deus ex machina come un moderno Grande Fratello, e da un pubblico ugualmente gretto che osserva gli eventi facendo da un lato il tifo per i propri favoriti, dall’altro aspettando la loro caduta... come in un’arena.

Robert e Gloria, due “esseri umani “ si incontrano quasi per caso in quello che sarà il loro viaggio temporale più significativo e decisivo del loro destino, una gara di ballo. Due esseri umani che si immolano, quasi vittime sacrificali di loro stessi, in cambio di sopravvivenza. Una gara, una prova di resistenza, un girone dantesco dove uno è nel totale bisogno dell’altro, dove è necessario sostenersi a vicenda. Entrambi giocheranno fino all'ultimo respiro diventando vittima e carnefice l'uno dell’altro... un viaggio dove non si separeranno mai, dove la morte diventa consapevolezza, conforto, liberazione. 


MOTIVAZIONI

Il progetto nasce dall’esigenza di riflettere sulla contemporaneità attraverso un testo ambientato in un’altra epoca ma all’apparenza incredibilmente attuale. L’esasperato desiderio di visibilità e l’ambizione di “essere qualcuno” agli occhi degli altri sono motori della trama di Non si uccidono così anche i cavalli? Le ossessioni dei personaggi di questa riscrittura teatrale del romanzo di McCoy, senza nome e senza una vera e propria identità, finiscono per rappresentare ognuno di noi. Chi agisce e chi osserva, è sia vittima che carnefice in una società, quella americana della Grande Depressione ma forse anche la nostra (?) in cui il valore dell’identità personale ha perso corpo e che si basa sul voyeurismo e una costante dimostrazione superficiale del talento -se esiste veramente- piuttosto che del lavoro vero. Qual è il significato della nostra professione e della nostra identità se non il rifugio dalla realtà fuori di noi e l’appagamento dei nostri desideri? Perché arrivare al grottesco pur di fare audience? Perché il sistema predilige il facile della competizione alla contemplazione della bellezza? Che impatto ha su di noi questo capovolgimento di valori?

La morte in CAVALLI si fa unica soluzione finale. Come nella tragedia classica, il protagonista è portato al suicidio perché, nel rispetto della propria dignità, non può conformarsi alla realtà che si trova ad abitare.


LINGUAGGI ED ISPIRAZIONI

Il progetto è frutto della collaborazione di professionisti provenienti dall’ambito del teatro di prosa e della coreografia. CAVALLI offre la grande opportunità e l’interessante sfida di riscrivere il testo per parola, movimento e immagini. Il contesto della “maratona di ballo” porta con sé i concetti di competizione, resistenza, esasperazione fisica e psicologica, territorio espressivo di grande ispirazione per gli artisti coinvolti e per lo sviluppo di un linguaggio originale e affilato.

I dialoghi e le scene verranno estrapolati dal romanzo di McCoy e giustapposti al movimento che dal punto di vista estetico, si ispirerà sia ai balli di coppia degli anni 30 (foxtrot, charleston, tip-tap) ma che scaturirà anche da un lavoro approfondito sui corpi degli interpreti che diventeranno sostegno o fardello per l’altro. I personaggi affioreranno quindi non solo attraverso il testo ma anche attraverso la postura e i gesti degli attori uno in relazione all’altro (gesti sul viso che deformano il volto, gesti sul ventre e le gambe che modificano l’atteggiamento del corpo per creare i personaggi e definire le relazioni tra loro).

Per questa ragione verranno usate immagini di maratone di ballo dell’epoca e altra iconografia proveniente dalla storia dell’arte, in particolare verrà preso in considerazione il concetto di deformazione utilizzato da artisti come Francis Bacon e i pittori espressionisti.

BIOGRAFIE


Commenti (12)

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  • avatar
    Candalabissa In bocca al lupo ragass!!! Ci si vede il 28... Cece
    • RB
      Riccardo grazieee
      1 anni, 5 mesi fa
  • avatar
    Mylene Non vedo l'ora!
    • RB
      Riccardo grazie!!! a domani sera!
      1 anni, 5 mesi fa
  • avatar
    Sabrina Daje!😅
    • RB
      Riccardo !!!!!
      1 anni, 5 mesi fa
  • avatar
    Stefano Un nitrito ci seppellirà
    • RB
      Riccardo ahhaah! grazie ancora!!!
      1 anni, 5 mesi fa
  • VL
    Valeria Ci vediamo il 28!!
    • RB
      Riccardo aiutooo! grazieee! che bello! che dire? siete due Cavall* di Battaglia!
      1 anni, 5 mesi fa
  • BB
    Benedetto che dire... UNA BOMBA! 😍🔥
    • RB
      Riccardo la bomba sei tuuuu, grazie Amico grande!!! <3 <3 <3
      1 anni, 5 mesi fa