A campaign of
Franco SacchettiContactsForgotten your password? Enter you email address and you will receive a message with instructions to recover your password.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Choose the reward or the sum of money to support the project. Select the payment system among the available ones. The author of the project will keep the whole sum of money even if at the expiry date the budget haven't been reached. The promised rewards are in any case guaranteed.
"CARETTA ICARETTA" è un libro illustrato dedicato alle tartarughe marine "Caretta caretta", e al loro notturno "involo" nel mar mediterraneo, messo sempre più a rischio dalle attività antropiche, ma tenacemente difeso da gruppi di indomiti attivisti.
È stata un'altra estate di mobilitazione -questa del 2022- dietro al Jova Beach Party. Chiamati dal dovere di denunciare ancora quanto stava accadendo: tappa dopo tappa, abbiamo visto intere spiagge inghiottite dal nulla, mentre un'informazione da regime mediatico mirava a rassicurarci, dicendo che le spiagge in realtà ci erano state restituite migliori di prima, perché più pulite. Eppure non c'era più il ravastrello, il ginestrino delle spiagge, il giglio di mare, con tutto il loro ronzante corteggio di insetti e uccelli insettivori. Noi non la vedevamo più, questa preziosa vegetazione psammofila, ma a qualcuno poco importava, poiché si trattava semplicemente di "erbaccia", di quella da rimuovere a inizio stagione balneare, per il buon decoro della spiaggia. Tra questi, purtroppo anche tanti sindaci.
Eppure quanto dobbiamo alle piante! Sono loro a generare il suolo che calpestiamo, oltre all'ossigeno che respiriamo. Sono in particolare le piante psammofile a creare la spiaggia. La sabbia viene portata dalle correnti, ma sono poi loro a trattenerla sul posto, e ad accumularla in un saliscendi di dune, facendo sì che questo soffice tappeto dei sogni, che culla le nostre estati, non svanisca a causa dell'erosione.
La spiaggia è un ecotono, ovvero un ambiente di transizione tra due ecosistemi. Anzi, l'ecotono per eccellenza perché non vi è transizione più forte e poeticamente significativa di quella che intercorre tra il mare e la terraferma. Tra il luogo che ha dato origine alla vita, e quello che ne ha accolto la progressiva colonizzazione. Gli ecotoni possiedono un'elevata biodiversità e ricchezza, poiché contengono specie proprie delle comunità confinanti e specie esclusive dell'area ecotonale stessa. Una ricchezza di cui sono di certo ignari tutti coloro che, tra settembre e ottobre, al termine della stagione balneare, battono ostinatamente le spiagge con il loro metal detector, alla ricerca di pochi spiccioli. Non sanno – né tantomeno il loro finissimo detector riesce ad avvisarli- che sotto la sabbia ci possono essere ben altri tesori nascosti. Come un nido di "Caretta caretta".
La spiaggia è luogo di approdi, partenze e ritorni. Di un intenso e incessante scambio fra terra e mare, nel quale la storia della Caretta che ha fatto ritorno al mare, dopo aver conquistato la terra, come tutti i rettili, occupa un posto di primo piano. Condivide questo affascinante percorso evolutivo con delfini e balene, che per noi sono fratelli mammiferi. Ma se i cetacei hanno lasciato la terraferma per non farvi mai più ritorno, le tartarughe vi hanno mantenuto un legame, che le porta a ripercorrere la storia della propria evoluzione al volgere di ogni stagione di nidificazione.
Così come noi la ripercorriamo inversamente nei nove mesi che trascorriamo nell'oceano amniotico del grembo materno. Le uova delle tartarughe marine, continuano ad essere depositate nella sabbia dei nostri litorali, e lì custodite fino al magico momento della schiusa.
Per viverlo ancora, a fine estate sono tornato nel profondo sud, oltre lo stretto di Scilla e Cariddi, laddove la penisola finisce e rimane solo l'immensità del mediterraneo, a colmare il senso di questo ritorno alle nostre origini.
Sono tornato in una vecchia stazione abbandonata, sotto il faro di Capo Spartivento, nel quartier generale di Caretta Calabria Conservation, per riprendermi da tutte le immagini di devastazione autorizzata delle nostre spiagge, che l'estate ci ha consegnato.
La maniera migliore per dire "No" al Jova Beach Party non consiste forse nel dire "Sì" alla natura? E quale manifestazione della natura potrebbe essere più terapeutica della schiusa di un nido di tartarughe?
La Costa dei Gelsomini è una delle principali aree riproduttive per la Caretta a livello nazionale, l'unica "costa delle tartarughe" italiana. Se prendiamo la media di nidi per chilometro, non ha eguali in tutta Italia, e Caretta Calabria Conservation è arrivata a tutelare fino a circa 60 nidi, nell'arco di una sola estate, e nel raggio di solo 80 chilometri tra Capo dell'Armi e Marina di Gioiosa Ionica.
Con CCC, vi sono tante altre realtà, a livello locale o nazionale che si spendono per la salvaguardia dei nidi di Caretta caretta e meritano menzione.
Se non vi fossero degli attivisti che battono le spiagge giorno dopo giorno, bisognerebbe contare sulla sorte, sul fortuito passaggio di qualcuno in grado di leggere la traccia lasciata dalla madre sulla sabbia, e prima che il vento la faccia scomparire. Altrimenti non si vede assolutamente nulla, il mistero viene conservato dalla sabbia, silente, per 45-50 giorni, finché all'improvviso vi emerge la vita, e quanta! Un nido può contare fino a 150 uova.
Le cronache estive sono costellate di emozionanti e improvvisi “incontri ravvicinati del terzo tipo”, durante i quali la sabbia dischiude inaspettatamente il suo tesoro di vita.
Quest'anno è successo ad esempio a Ischia, nel perimetro dell'Area Marina Protetta "Regno di Nettuno" dove il 31 luglio 60 tartarughine sono emerse improvvisamente, oppure in Abruzzo dove non si registrava una nidificazione dal 2013. Cinque tartarughine in procinto di raggiungere l'acqua sono state intercettate da un passante alle 7 di mattina, anche lì in un'Area Marina Protetta: Torre del Cerrano.
Laddove il nido non venga individuato prontamente, il lieto fine non è però assicurato. Basta il passaggio di un trattore o una ruspa per compromettere il nido. Basta che al momento della schiusa, nottetempo, vi sia un faro o un lampione nelle vicinanze a indirizzare le tartarughe appena emerse verso la strada invece che verso il mare. Come è avvenuto a Specchiarica, vicino Taranto, nel 2018.
Ma tanti altri sono i pericoli, a terra come in mare. Centinaia di tartarughe vengono salvate nei Centri di Recupero in tutta Italia (nel corso del mio viaggio ho potuto visitare il Centro di Recupero di Molfetta, in Puglia, e di Brancaleone, in Calabria) vittime soprattutto della pesca. Altrettante, se non di più, non ce la fanno, e senza più vita le troviamo spiaggiate lungo le nostre coste.
A lungo termine, l'erosione delle spiagge è forse la più grande minaccia per la sopravvivenza delle tartarughe, una delle specie maggiormente sensibili ai mutamenti climatici. E qui torniamo a quelle piante psammofile con le quali ho iniziato questo testo, che permettono alle tartarughe di avere una spiaggia di approdo, e un suolo nel quale scavare quei pochi centimentri necessari a deporre le uova e custodirle in sicurezza.
Avrete capito che quella buchetta nella foto è un nido, dal quale sono uscite nottetempo decine di tartarughine.
Quando un nido viene scoperto va messo in sicurezza dalla predazione delle volpi grazie a una griglia metallica sotterrata nella sabbia. Anche se possono esserci predatori più piccoli, come i granchi fantasma, che riescono a eluderle.
Talvolta i nidi devono essere addirittura traslocati per assicurarne la felice schiusa, quando sono troppo vicini alla riva, o recintati quando si trovano in spiagge di richiamo turistico. E la sorveglianza va intensificata nelle notti di possibile schiusa, quando una fonte luminosa inattesa, come un falò, può mettere a rischio la vita dei nuovi nati.
L'attesa della schiusa al chiaro di luna, con la scia argentata del satellite che si illumina come la pista di un aeroporto ad indicare la strada ai neonati è come l'attesa di una redenzione.
Bisogna ringraziare i "carettakers" di tutte le associazioni che sul nostro territorio si spendono con tanta generosità per rendere accessibile, a persone interessate, una manifestazione della natura che altrimenti apparterrebbe al regno del mistero, e della pura magia.
Sono arrivato col treno già all'imbrunire, in quel tratto di costa che è il più meridionale della penisola italiana, e dalla stazione mi hanno accompagnato direttamente in spiaggia. Ancora l'Etna dominava l'orizzonte, prima di scomparire nella notte, lasciando apparire le luci di Catania, come una colata di lava.
E' un'esperienza cosmica, rimanere distesi sulla sabbia, sotto le stelle, ad attendere che la vita erutti dal sottosuolo. Un'esperienza totale che coinvolge tanto la nostra memoria ancestrale, quanto la nostra coscienza cosmica.
Quanto tempo era che non prendevo tante ore per guardare le stelle? Ma non avevo nient'altro da fare, e poi era non quel cielo stesso, con i suoi astri, a guidarmi verso quel ritorno alle origini, che in fondo guida le stesse tartarughe, lì dove finisce la terra e non rimane che gettarsi nel cielo riflesso del mare?
Non posso fare a meno di pensare al volo, quando immagino una Caretta.
Nottetempo le uova si schiudono, e nottetempo vengono deposte, da una tartaruga che tocca terra dopo aver nuotato ininterrottamente per anni, nel mare antistante le coste africane. Qualcosa che mi richiama poeticamente l'analogia con i rondoni, gli uccelli più "aerei" che si possano immaginare -ai quali ho dedicato il mio ultimo fumetto "Dove i rondoni vanno a dormire"- che approdano a "terra" solo per deporre le loro uova sotto i nostri tetti.
Se un giovane rondone può volare ininterrottamente per 2-3 anni prima di fermarsi per la sua prima nidificazione nei nostri centri urbani, una tartaruga può "volare" per 20 o 30 anni prima di farlo.
Inoltre, come i rondoni, una tartaruga in procinto di partorire è irresistibilmente attratta dal suo luogo di nascita, dove torna e ritorna nell'arco della sua vita.
Le spiagge si trasformano così in rampe di lancio, tanto per il cielo quanto per il suo azzurro specchio: il mare. Nel primo vanno i fratini, i corrieri piccoli e tutti gli uccelli che sulla sabbia nidificano. Nel secondo, le tartarughe marine, con le loro pinne anteriori sviluppate come ali mirabolanti.
"Caretta Icaretta" è il sogno di questo volo: nel cielo capovolto del mar mediterraneo, quando si rovescia la clessidra di una giornata, e ci si ritrova alla luce delicata e inoffensiva della luna. Un sogno alternativo che non porta con sé la morale di sconfitta dell'orgoglio umano, ma solo l'attenzione verso la biodiversità, messa in pericolo dagli insediamenti umani.
E come la luce del sole è stata fatale per Icaro, la luce artificiale di un lampione nella notte, il faro di una discoteca, possono esserlo per le inconsapevoli tartarughe, che spinte dal loro istinto si affidano alla luce. Possa essere l'invito a spegnere le nostre luci, i nostri cellulari e a ritrovare la direzione delle nostre vite nel cospetto del cielo stellato, della scia che la luna crea, come una passerella argentata, stesa verso la dimensione di una piena libertà.
Le foto sono, dall'alto, di Salvatore Urso, Franco Sacchetti, Francesco Agostini, Giovanni Parise
Per maggiori informazioni sulla biologia della "Caretta caretta" si rimanda all'articolo "Caratteristiche etologiche e morfologiche di una specie minacciata e al limite dell'estinzione" https://www.eticoscienza.it/2020/11/20/caretta-caretta-la-nostra-tartaruga-marina/
LA STRUTTURA DEL LIBRO
Il libro "CARETTA ICARETTA" è impostato su un formato quadrato di 20x20cm per una lunghezza di 112 pagine. Il crowdfunding ufficialmente chiuderà il 16 giugno 2023, Giornata mondiale delle tartarughe marine, e il libro verrà stampato su carta riciclata subito dopo, nell'estate 2023, con l'arrivo della nuova stagione di nidificazione della "Caretta caretta". Ai sostenitori del crowdfunding verranno dati via via aggiornamenti sullo stato di avanzamento del libro.
Benché destinato principalmente a bambini e ragazzi, sarà adatto anche a un pubblico adulto. Nella prima parte, saranno soprattutto le immagini, a colori, a guidare le emozioni, per raccontare la storia di Caretta Icaretta, e del suo primo volo nel mar mediterraneo.
Nella seconda parte, in bianco e nero, saranno principalmente le parole ad approfondire la biologia delle tartarughe e i rischi che minacciano la sopravvivenza della specie, raccontando nel dettaglio l'esperienza degli attivisti che da un lato tutelano i nidi per permettere la schiusa delle uova, e il ricongiungimento delle tartarughe con l'habitat marino, dall'altro le salvano da morte certa nei centri di Recupero presenti sul territorio nazionale, quando queste rimangono vittima delle reti da pesca, dell'inquinamento da plastica, o semplicemente delle mareggiate.
Il libro si propone non solo come una narrazione ma anche come uno strumento di informazione e azione per la tutela della "Caretta caretta" e degli habitat costieri in generale, dunque comprenderà una lista delle Associazioni impegnate nella salvaguardia delle tartarughe marine, e dei Centri di recupero specializzati presenti sull'intero territorio nazionale italiane, oltre a consigli operativi che aiutino il lettore a capire come riconoscere le tracce di un nido di Caretta, come segnalarlo, e cosa fare quando si avvista una tartaruga in difficoltà, oppure in emersione per deporre le uova.
Grazie in anticipo per il vostro sostegno al progetto!
LE RICOMPENSE PER IL CROWFUNDING
Libri
Magliette
A sinistra in alto nell'immagine la T-shirt unisex di Caretta Calabria Conservation (www.carettacalabriaconservation.it) disponibile nei colori blu, arancione, giallo e bianco, in tutte le taglie per bambino oltre alle taglie S, M, L, XL, XXL, XXXL . A destra e in basso le T-shirt della Caretta, del Fratino e del Rondone con disegni di Franco Sacchetti, stampate su cotone organico da Zerotextilelab (www.zerotextilelab.it) e disponibili Unisex e Girl, nelle taglie sotto indicate.
L'AUTORE
Franco Sacchetti è un fumettista, scrittore e attivista ambientale.
Laureatosi in Architettura a Firenze, esordisce come scrittore con le edizioni City Lights Italia, con cui pubblica le raccolte “Quando sono piccolo chi si innamora della mia grandezza?”(2001) e “Una fine da stronzi” (2002), nonché progetta l'allestimento della mostra “DUNE: il film che non vedrete mai” dedicata all'omonimo progetto cinematografico di Jodorowsky.
Nel 2007 partecipa con l'esposizione “Circolo Polare Catartico” alla Mostra-convegno “Terra Futura” di Firenze, e viene selezionato per “Container Art Roma-Gerusalemme”, cui partecipa con l’installazione “Oasi protetta itinerante”.
Nel corso degli anni collabora come vignettista con varie riviste di ecologia tra cui “Terra Nuova”, “l’Ecologist” ed “Eco-educazione sostenibile”. Nel 2009 pubblica il romanzo: “La marcia dei frigoriferi verso il Polo Nord”.
Dal 2009 al 2015 collabora, come coordinatore, nei seminari internazionali del progetto “ORA – Observe, Rethink, Act” finanziati dall’European Youth Foundation del Consiglio d’Europa.
I risultati dei seminari, dedicati allo sviluppo ecosostenibile, confluiscono in due pubblicazioni multimediali di arti grafiche e animazione dal titolo “Bitta Generation” (2011) e Bitta Re-Generation (2013).
Nel 2016 pubblica “Fratini d’Italia – cronache di resistenza dalle nostre spiagge”, reportage grafico dedicato al fratino, specie a rischio estinzione che nidifica sui litorali; nel 2018 “ALL YOU SEED IS LOVE - Tutto ciò che semini è amore”, albo illustrato sulla tematica dei semi; nel 2019 “Dove i rondoni vanno a dormire”, graphic novel dedicato ai rondoni e alla biodiversità urbana, pubblicato nel 2021 in Francia, Belgio e Svizzera, con il titolo di “Les martinets se cachent pour dormir”.
Dal 2019 cura il blog “A chi Jova Beach Tour – cronache di ordinario delirio dalle nostre spiagge” contro i grandi eventi in spiaggia e nei siti naturali.
Sito: www.francosacchetti.it
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Utilizzo sostenibile del mare: conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
Comments (5)