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Capovaccaio, aiutaci ad evitare che si estingua

Una campagna di
Associazione CERM Centro Rapaci Minacciati

Contatti

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Associazione CERM Centro Rapaci Minacciati

Capovaccaio, aiutaci ad evitare che si estingua

Capovaccaio, aiutaci ad evitare che si estingua

Campagna terminata
  • Raccolti € 931,00
  • Sostenitori 39
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Ambiente & animali

Una campagna di 
Associazione CERM Centro Rapaci Minacciati

Contatti

Il Progetto

Il capovaccaio è un piccolo ed elegante avvoltoio la cui popolazione italiana è severamente minacciata di estinzione: diminuita di oltre l'80% negli ultimi 50 anni, è ridotta a una decina di coppie che sono confinate in due sole regioni dell'Italia meridionale (Basilicata e Sicilia).

L'associazione CERM Centro Rapaci Minacciati opera da molti anni per migliorare lo stato di conservazione del capovaccaio occupandosi, in particolare, di riprodurre la specie in cattività e di introdurre in natura i giovani nati (sinora ne sono stati liberati 25, la maggior parte dei quali in Puglia, Calabria e Basilicata).

Le vostre donazioni saranno utilizzate per gestire la riproduzione in cattività dei capovaccai ospitati nel CERM Centro Rapaci Minacciati e per organizzare il rilascio in natura, nella primavera-estate 2019, di alcuni degli individui nati nel Centro.

Dal 2018 l'associazione CERM collabora con il progetto LIFE Egyptian vulture, fornendo giovani individui da liberare in Italia meridionale e collaborando al loro rilascio con l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA.

Ciononostante l'associazione non dispone di alcun contributo e conta solo sulla professionalità e sull'impegno finanziario dei propri soci e sulle donazioni di coloro che, conoscendo la qualità, la serietà e gli obiettivi del lavoro svolto, vogliono fornirle un supporto economico.

L'associazione gestisce l'omonimo centro CERM, che è situato in Toscana meridionale ed ospita 45 capovaccai, molti dei quali provenienti da centri recupero e non più adatti alla vita selvatica. Negli ultimi due anni (2017 e 2018), nonostante il fatto che la riproduzione in cattività della specie sia estremamente difficoltosa, l'associazione è riuscita ad allevare 13 giovani.

Your donations will help the Italian population of the Egyptian vulture, which is on the brink of extinction (only about 10 pairs left). The association CERM will use the money to manage the captive breeding of the Egyptian vulture hosted at the Endangered Raptor Centre (CERM), in Southern Tuscany, and to organize the release into the wild of some young captive-bred Egyptian vultures in Southern Italy in the Spring-Summer 2019.

La riproduzione in cattività

La riproduzione in cattività del capovaccaio è estremamente difficoltosa e richiede una elevata professionalità e una notevole dedizione da parte di coloro che vi si dedicano.

I capovaccai sono uccelli intelligenti, con complesse relazioni sociali: purtroppo, la permanenza in voliera determina delle difficoltà nella formazione delle coppie e causa dei comportamenti anomali dei partner che rendono molto difficile poter ottenere uova e giovani.

Al CERM il periodo riproduttivo comprende la gestione di svariate attività tra le quali il videocontrollo costante delle coppie, il prelievo delle uova nel caso di coppie problematiche, l'incubazione artificiale delle uova (per 42-43 giorni), l'assistenza alla schiusa delle uova, l'allevamento dei pulcini e la gestione delle adozioni da parte dei genitori biologici e non.

Le operazioni di allevamento a mano dei pulcini vengono contenute il più possibile e, ove necessario, adottando molti accorgimenti finalizzati a garantire il corretto imprinting degli animali.

The captive breeding of the species is very difficult, especially due to the partners' behaviour. The management of the captive pairs includes the continuous monitoring of the partners, the artificial incubation of the eggs, the management of the hatching phases, the chicks' management and feeding, the adoption of the chicks by biological or foster parents, etc.

Il rilascio

Il rilascio di giovani capovaccai è un'operazione articolata, complessa e delicata che prevede:

• l'allestimento di una voliera o di una cassa-nido di ambientamento e l'installazione di una piattaforma-mangiatoia nei suoi dintorni;

• il trasferimento dei giovani capovaccai dal CERM al sito di rilascio;

• un periodo di ambientamento dei giovani che varia dai 5 giorni ai 20 giorni (più breve per i giovani nati nello stesso anno del rilascio, più lungo per quelli nati nell'anno precedente). In questa fase i giovani vengono costantemente accuditi e sorvegliati;

• la marcatura dei giovani con anelli ISPRA ed anelli di riconoscimento blu con codice alfabetico bianco;

• l'applicazione di dispositivi di monitoraggio a breve e lungo raggio (radio VHF e GPS/GSM datalogger), che permettono il controllo degli spostamenti dei giovani (migrazione inclusa);

• la liberazione;

• la fornitura di alimentazione supplementare nell'area di rilascio, per dare la possibilità ai giovani, privi del supporto dei genitori, di rendersi autonomi dal punto di vista alimentare;

• il monitoraggio degli spostamenti sia a vista (per eventuali interventi di supporto e soccorso) che mediante GPS/GSM datalogger. In genere il monitoraggio in loco dura 15 - 30 giorni mentre, una volta che gli animali abbiano iniziato la migrazione verso l'Africa, si prosegue con il monitoraggio remoto degli spostamenti, potendoli localizzare grazie ai dati GPS forniti dai datalogger.

The release into the wild of the captive-bred individuals is a very delicate procedure which includes the preparation of the release site (aviary o nest-box, feeding platform, etc.), the care and management of the individuals during the acclimatization phase (5-20 days depending on their age), their tagging with rings and tracking devices (to track their movements and migration), their monitoring after being released, the supply of food.

Il capovaccaio

Il capovaccaio (Neophron percnopterus) è il più piccolo delle quattro specie di avvoltoi europei (grifone, gipeto ed avvoltoio monaco sono le altre tre) e, senza ombra di dubbio, è anche quella dall'aspetto più singolare e "simpatico", decisamente lontano dallo stereotipo dell'avvoltoio.

Un elegante piumaggio bianco e nero, una faccia bizzarramente gialla e le zampe rosa caratterizzano gli adulti, dotati di un'apertura alare di 155-170 cm, mentre i giovani si distinguono per il piumaggio marrone macchiato di color cannella e per la faccia e le zampe grigio-cerulee.

Il capovaccaio frequenta di preferenza aree aperte pascolate e coltivate, nelle vicinanze di pareti rocciose, indispensabili per la nidificazione. In genere depone due uova, meno frequentemente una e tre in casi molto rari.

E’ principalmente necrofago, dunque la sua dieta è costituita soprattutto da animali morti sebbene comprenda anche escrementi e placente, ragione per la quale questo avvoltoio segue spesso greggi e mandrie in attesa dei resti di qualche parto. Proprio dalla sua abitudine di aggirarsi a terra tra il bestiame deriva il nome volgare italiano della specie, “capovaccaio”, di origine toscana.

In Europa il capovaccaio è una specie prevalentemente migratrice, che sverna nell'Africa sub-sahariana e si trasferisce in Europa tra marzo e ottobre, periodo nel quale le coppie portano a compimento la riproduzione. I giovani migrano in Africa a fine estate e, solitamente, vi trascorrono circa tre-quattro anni prima di fare ritorno in Europa.

Il declino del capovaccaio in Italia

Fino agli anni '50 del XX secolo il capovaccaio era distribuito in Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia e poteva contare su circa 150 coppie (100 delle quali nella sola Sicilia). In Dalla metà del XX secolo in avanti la popolazione è andata incontro ad un rapido declino che ne ha determinato la progressiva contrazione dell'areale ed una drammatica riduzione demografica.

Nel 1970 erano censite 71 coppie distribuite in Toscana, Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia mentre nel 2008 si contavano solo 8-9 coppie (-80% in 42 anni).

Attualmente il capovaccaio è la specie avifaunistica più minacciata d’Italia e corre un elevato rischio di estinzione: si stimano circa 10 coppie nidificanti, distribuite in due sole regioni del Meridione (Basilicata e Sicilia). In Puglia, le ultime nidificazioni sono registrate in provincia di Taranto negli anni 2003, 2013 e 2014.

Nella Lista Rossa dei Vertebrati Italiani la specie è indicata come “In Pericolo Critico”.

L'associazione CERM

L'Associazione CERM ONLUS è composta da un piccolo gruppo di appassionati che si adoperano per aiutare il capovaccaio (maggiori informazioni su www.capovaccaio.it).

The Association CERM undertakes practical conservation measures in the attempt of supporting the Egyptian vulture in Italy, such as: management of the CERM captive breeding Centre (45 individuals), release into the wild of captive-bred fledglings/juveniles (25 individuals released up to now), management of supplementary feeding points in sensitive areas.

In particolare l'associazione:

• gestisce 45 capovaccai che sono ospitati presso il Centro Rapaci Minacciati di Rocchette di Fazio (GR, in Toscana meridionale) e che costituiscono un prezioso serbatoio genetico, unico al mondo (dall'inizio del programma di riproduzione in cattività sono nati 49 individui);

• effettua operazioni di rilascio di giovani nati in cattività, per rafforzare la popolazione selvatica italiana (25 giovani capovaccai liberati, principalmente in Puglia e, in minor numero, Basilicata, Calabria, Toscana, e Sicilia, 18 dei quali erano nati al CERM);

• fornisce alimentazione supplementare ad alcune coppie di capovaccaio per favorirne ed aumentarne il successo riproduttivo.

Quando le risorse finanziarie lo hanno consentito i capovaccai liberati dall'associazione CERM sono stati muniti di radio satellitari GPS o di datalogger GPS/GSM. Questi dispositivi hanno permesso, tra l'altro, di sapere che:

Arianna, nata al CERM e liberata in Puglia nel 2006, ha trascorso quattro anni in Africa (soprattutto tra Mali, Niger, Mauritania) per poi fare ritorno in Italia nel 2010, dove è stata osservata e fotografata non lontano dall'area di rilascio;

Sara e Tobia, nati al CERM e liberati nel 2015 rispettivamente in Puglia e Calabria, sono giunti nelle aree di svernamento africane (Niger e Mali). Nell'estate 2018, entrambi si sono spostati tra Algeria e Tunisia mentre nella primavera 2019 Sara sta girovagando in Tunisia e, chissà, forse ha intenzione di fare ritorno in Italia.

Ricompense

Fai una donazione libera
Campagna terminata
€30.00

Segui il viaggio dei capovaccai

LA RICOMPENSA GIUSTA è QUESTA
Seguire il viaggio lungo migliaia di chilometri che porta i giovani capovaccai in Africa, dove trascorrono i primi anni di vita, è un'avventura che genera emozioni ed ansia ma che rende partecipi di un fenomeno naturale affascinante che offre la speranza di un ritorno in Italia per nidificare e garantire ancora un futuro a questa specie.
Per questo coloro che ci aiuteranno in questa operazione riceveranno periodicamente una mappa con gli spostamenti compiuti dai capovaccai.
Coloro che doneranno 500 € potranno assistere alle fasi di rilascio.

Scegli
€100.00

Adotta un pulcino di capovaccaio

Con questa donazione potrai seguire passo dopo passo la nascita e la crescita di un pulcino di capovaccaio del CERM. Ti invieremo informazioni costanti, corredate da immagini, sulla schiusa dell'uovo e sull'allevamento del pulcino.
Se vuoi adottare più di un pulcino puoi ripetere questa donazione con ricompensa.

Scegli
€500.00

Partecipa alla liberazione dei capovaccai

Questa donazione vi permette di assistere ad una operazione di rilascio di capovaccai in natura, assieme allo staff del CERM. Ovviamente non possiamo permetterci di sostenere i vostri costi di spostamento e soggiorno ma potremo rendervi partecipi di un'operazione delicata, complessa ed emozionante, che, solitamente, coinvolge solo gli addetti ai lavori.

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€3.00

Segui il viaggio dei capovaccai

Seguire il viaggio lungo migliaia di chilometri che porta i giovani capovaccai in Africa, dove trascorrono i primi anni di vita, è un'avventura che genera emozioni ed ansia ma che rende partecipi di un fenomeno naturale affascinante che offre la speranza di un ritorno in Italia per nidificare e garantire ancora un futuro a questa specie.
Per questo coloro che ci aiuteranno in questa operazione riceveranno periodicamente una mappa con gli spostamenti compiuti dai capovaccai.
Coloro che doneranno 500 € potranno assistere alle fasi di rilascio.

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Commenti (4)

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  • pr
    paola grazie a voi!
    • avatar
      Pieralfonso Tutti amiamo gattini, canarini, criceti o cuccioli di cane da tenere in casa perché sono dolci e belli da vedere. Molto più difficile è immaginare che esistano anche altri animali al mondo che, pur non essendo apparentemente belli da vedere o sono impossibili da tenere in casa, meritino una certa attenzione. A maggior ragione se c'è il rischio addirittura che scompaiano definitivamente dalla faccia della terra. Ecco perché la considerazione che ognuno di noi deve dare in questi casi deve essere diversa da quella che siamo soliti dare agli animali, per come noi siamo soliti intenderli (ossia come animali da compagnia). Qui sono in ballo specie che da sempre arricchiscono la nostra fauna e rappresentano un patrimonio per la natura al pari di quello che un luogo storico potrebbe essere per il patrimonio umano. Un patrimonio che, in qualche modo, contribuisce a mantenere un certo equilibrio nel nostro ecosistema, anche se noi purtroppo non lo conosciamo. Se ci teniamo a salvaguardare la realtà che ci circonda, ciascuno di noi deve fare qualcosa per tutelare anche le specie animali, indipendentemente che ci piacciano o meno. Non credo che i soldi di per sé possano bastare a salvare una specie. Ci dev'essere dietro tutta un équipe di persone specializzate che conoscono le tecniche di salvaguardia di una specie, compito che, ahimè, può solo spettare a CERM. Senza, poi, dimenticare che le specie da tutelare ovviamente non si limitano al Capovaccaio, bensì a tante altre appartenenti al mondo degli uccelli e ad altri generi di animali. Sento, comunque, che un piccolo contributo di 20 euro possa rappresentare almeno una goccia nell'oceano che, in un modo o nell'altro, serve a dare qualche speranza in più a questo mondo sconosciuto e, nel contempo, ci rende orgogliosi e consapevoli di aver fatto la nostra parte.
      • avatar
        Luisa Una piccola goccia...
        • GC
          Associazione CERM Centro Rapaci Minacciati ONLUS Cara Luisa, gentile come sempre! Ciao
          4 anni, 11 mesi fa

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