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Sperduti tra le province di Napoli e Caserta ci sono una miriade di bar. Alcuni di questi sono come dei rifugi, come i saloon nel mondo western, situati in mezzo a paesini semi fantasma, popolati dalla polvere e sormontati da enormi montagne spaccate dalle cave di estrazione.
Silvio è un cinquantenne che ormai vive in uno di questi bar, seduto al suo tavolino da tempo immemore, acciaccato, dotato di stampelle e profondamente annoiato. Legge il giornale, conta i giorni che gli restano da vivere facendo a strisce i fazzolettini di carta. Un giorno vede entrare nel bar Giggino, un suo coetaneo, con cui ha condiviso una vacanza una ventina di anni fa. I due si vedono, per caso, e cominciano a ricordare i tempi che furono, dando vita ad una situazione da commedia amara e imbarazzante.
La giornata di Silvio è così sconvolta, Giggino è un tipo euforico che non riesce a stare fermo, il suo esatto contrario. È entrato nel bar per un caffè e una sigaretta e si trova lì quel rottame umano di Silvio. Ma lui se lo ricordava diverso. "Ricordo come eri atletico", "Ricordo quel bel sorriso che avevi... e quella ragazza poi? Te la sei sposata o no?". Sono tutte domande che entrano come pugnali nel corpo e nella memoria di Silvio, che in quei venti anni in cui non ha visto Giggino, ne ha passate di tutti i colori.
Ne ha inanellati di drammi, ma una cosa la ricorda bene, un segreto che condivide solo con Giggino. Eccoli quindi in questo bar, a duellare tra la vita e la morte, l'euforia e la rassegnazione, la gioia di vivere e l'attesa della morte, nella provincia di Napoli, e del Mondo.
Eccoli Silvio e Giggino a ricordare il segreto che condividono, un segreto di quella vitalità che non gli appartiene più, cosi come la bellezza della terra che li circonda, una bellezza che l'uomo ha preferito dare alle fiamme.
Beh, non lo è.
Cafèsigaret è una commedia amara, ironica, nera, che però non nasconde il suo aspetto più serio e profondo. Non ha paura di parlare del dolore, una componente reale e importante nella vita di ognuno. Il dolore di Silvio viene raccontato con leggerezza ma con rispetto.
Cafèsigaret è anche un western di provincia, dove al posto delle pistole si fronteggiano i ricordi belli e le ferite. Un duello immerso nelle terre in cui la nuova industria sta sostituendo la vecchia, dove le montagne spaccate sono lo sfondo ideale di questo incontro tra due personaggi reali, malinconici e selvaggi, deturpati dalla vita come gli uomini hano deturpato la natura.
Reali si, perché Silvio e Giggino esistono realmente. Sono due persone che ho incontrato in un bar e che, senza volerlo, hanno ispirato questo cortometraggio.
È l'ossessione di ogni fumatore, l'abitudine più piacevole per chi fuma. Io non fumo nè sono mai stato un fumatore, ma il tema del fumo, le origini del piacere o della dipendenza che vive ogni fumatore sono per me affascinanti aree di ricerca.
I miei amici fumatori lo sanno, sanno quante volto gli ho fatto la domanda "Ma perché fumi?".
Cafèsigaret è un'espressione che cade in napoletano ma che è universale.
Giggino entra in quel bar perchè deve prendersi un caffè e fumarsi subito una sigaretta, perchè deve creare una combustione che incenerisce. Silvio invece non può nè bere nè fumare. Anche su questo terreno si consuma il loro scontro. L'irrequietezza contro la rassegnazione.
Ho già citato il Western come stile di riferimento. Come immaginario mi è sempre sembrato quello più vicino al territorio Campano, per suggestione visiva e per la straordinaria caratterizzazione di alcune persone che vivono in questa zona. Lo stile di ripresa seguirà la strada della suggestione poetica. Il ritmo di montaggio sottolinierà la differenza tra i ritmi dei due personaggi. Lento, faticoso è il ritmo di Silvio. Irrequieto, veloce è il ritmo di Giggino. Il prodotto finale darà l'idea di un tempo sospeso, un'atmosfera tesa, anticipatrice di un'esplosione che alla fine arriverà.
In Cafèsigaret la musica sarà l'elemento fondamentale per restituire allo spettatore questa suggestione.
La colonna sonora è firmata da Raffaele Cerella, cantante e compositore dei Simple Mood, una band Napoletana che affonda le radici nella musica nera, ovvero tutto il panorama della Black Music, dal Blues al Soul, passando per l'R&B, ma con una grande attenzione anche verso il cantautorato Italiano.
Per Cafèsigaret, Cerella ha tirato fuori la sua nascosta attitudine alla musica d'atmosfera. Oltre ai classici strumenti come chitarre, percussioni, fiati e archi, ha intenzione di utilizzare suoni provenienti da oggetti che rimandano all'idea di schiavitù e libertà, come catene e metalli vari.
Tutto ciò sarà realizzato come colonna sonora di Cafèsigaret e il brano avrà il titolo Il Tempo.
Per riuscire a realizzare un prodotto di qualità c'è bisogno che tutti gli strumenti vengano registrati dal vivo, e che ciò avvenga in uno sudio di registrazione all'altezza.
Il Tempo, nella mia idea, sintetizzerà l'essenza dello spirito del cortometraggio, dell'inevitabilità e della crudeltà dello scorrere del tempo, concetto chiave della sceneggiatura. (Raffaele Cerella)
Nella sezione GALLERIA potete ascoltare la bozza del brano. Nonostante si tratti di una registrazione "prova" il risultato è un brano che restituisce perfettamente il tono e l'atmosfera del corto.
Buon ascolto.
Il cinema è un gioco di squadra e prima ancora è un gioco, ciò non vuol dire che non sia una cosa seria. Il gioco è una cosa seria! Fare Cinema è fare Cultura e ogni territorio ha bisogno della sua cultura di riferimento, delle sue riflessioni, della profondità e anche della leggerezza.
Come ogni squadra ci sono dei ruoli da rispettare, ma siccome siamo giovani, motivati e soprattutto indipendenti noi di Cafèsigaret siamo disposti agli straordinari. Ognuno di noi ha il suo ruolo e preparati perchè anche tu che sei su questa pagina avrai il tuo.
I nomi che seguono sono fino ad ora i giocatori che con me scenderanno in campo e nelle prossime settimane se ne aggiungeranno molti altri, a cominciare da ognuno di voi.
Regista - Agostino Devastato
"Ho girato un cortometraggio prima di questo, si intitolavaIl Primo Fuoco (potete guardarlo sul mio canale youtube, in alto a destra di questa pagina), ed è stata una straordinaria esperienza. Su quel corto si è formata questa squadra, si sono stabilite sintonie definitive, intese artistiche immediate e un obiettivo comune: Fare un bel film!" (Agostino)
Direttore della Fotografia - Antonio Paolucci.
“Non capita spesso di incontrare nel proprio percorso persone, registi, autori, con le quali stabilire fin da subito una forte intesa creativa e visiva. Nel corto precedente di Agostino abbiamo gettato le basi di un cammino professionale volto a cercare di realizzare al meglio l’idea artistica, con la consapevolezza di migliorarci in ogni avventura e di non porre limiti alle nostre ambizioni.
Mi sono diplomato in fotografia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Ho iniziato a lavorare come DoP su progetti più piccoli, quali corti, videoclip, spot e documentari. Parallelamente lavoro come D.I.T. (digital imaging technician) su lungometraggi e pubblicità nazionali e internazionali." (Antonio)
Scenografo - Pietro Satiro
"Studio Scenografia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Durante gli anni accademici ho avuto diverse esperienze come assistente scenografo per spettacoli teatrali e mostre. Ho curato l’allestimento multimediale dello spettacolo Adamant (di M. Laterza) presentato al teatro “Piccolo Bellini”, Napoli. Ho lavorato per la prima volta per il cinema proprio sul cortometraggio Il Primo Fuoco, di Agostino Devastato, e ora ci risiamo."
Compositore - Raffaele Cerella
"Ciò che scrive il mio amico Agostino rende il mio lavoro molto più semplice. Ogni sua sceneggiatura ha sempre proiettato nella mia mente una melodia, un mood sonoro. Così è successo per Il Primo Fuoco, dove hanno regnato le chitarre. Cafèsigarett merita ancora di più, mi sà che dovrò chiamare molti miei amici musicisti." (Raffaele)
Tanti amici e conoscenti hanno iniziato a darci una mano, tra cui Il Ristorantino dell'Avvocato che sostiene fin dall'inizio questo progetto.
Grazie all'aiuto di molte persone siamo già riusciti a mettere da parte il budget necessario al noleggio della macchina da presa, delle luci e delle attrezzature per il sonoro.
Sostenere il progetto è molto semplice. Puoi farlo direttamente su questa pagina cliccando PARTECIPA , poi scegli la cifra che vuoi destinare al progetto ( con la relativa ricompanesa) e sostieni con carta di credito, PayPal, bonifico o prepagata.
Se dovessi avere qualsiasi tipo di problema non esitare a contattarci, lo faremo insieme.
Mi chiamo Agostino Devastato, dopo gli anni del Liceo, fondamentali per la scoperta di questa mia grande passione per il cinema, mi sono iscritto all'Università di Roma Tor Vergata, dove mi sono laureato col massimo dei voti in Storia del Cinema Italiano.
Su un punto ho sempre avuto le idee chiare: da grande voglio fare cinema! Per questo mi sono formato sia all'Università che seguendo altri corsi brevi e lunghi, come il corso di base in Sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, e diversi laboratori di regia. In particolare ho imparato molto facendo le prime esperienze sul set.
Ho collaborato con registi più avanti di me nel percorso cinamtografico e ho rubato tutto quello che potevo. La più attiva e produttiva esperienza è stata quella della realizzazione del mio primo cortometraggio, Il Primo Fuoco, che mi ha permesso non solo di fondare una squadra, che mi segue ancora, ma soprattutto di confrontarmi con i problemi e le opportunità che offre l'esperienza diretta del cinema. Le cose che si imparano su un set sono infinite, essendo un luogo popolato innanzitutto da professionisti.
Credo che il cinema sia l'arte più bella perchè è l'arte più collettiva di tutte e perchè è un'espressione in continua evoluzione. Dalla scrittura al montaggio, passando per i sopralluoghi, gli incontri, le riprese, i cambiamenti in corso d'opera, sono tutti ingredienti essenziali che rendono viva l'opera che tutti insieme vogliamo realizzare.
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