Una campagna di
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Fin dai primi momenti di lockdown da coronavirus, ci siamo interrogati su cosa poter fare, come piccoli agricoltori, per essere solidali con le famiglie del Golfo di Policastro in difficoltà, e sostenerle in un periodo tanto emergenziale.
Da un lato, ci rendevamo conto della misura in cui l’approvvigionamento delle risorse alimentari da parte delle persone si fosse spostato verso la grande distribuzione a causa dell’improvvisa crisi economica, che imponeva loro di procurarsi anche i beni di prima necessità a prezzi più bassi.
Dall’altro, ci sembrava che la relazione collettiva col cibo stesse diventando in qualche modo più consapevole; e che riuscire a reperire prodotti sani, biologici e nutrienti iniziasse ad acquisire un valore - etico, sostenibile, di fiducia - sempre maggiore, in quanto si comprendeva l’importanza dell’intera filiera agricola e distributiva, come i volti e i sacrifici celati dietro ai prodotti e ai prezzi più alti.
Intanto, cominciavano a moltiplicarsi i gesti di solidarietà e le campagne di mutualismo, dalla raccolta e consegna a domicilio dei pacchi alimentari a quella dei dispositivi di protezione individuali.
Come produttori agricoli di canapa, potevamo fare ben poco, nell’immediato, per rispondere a una situazione di emergenza globale che ci aveva preso in contropiede; ma avevamo la certezza che saremmo comunque riusciti a immaginare qualcosa di utile e significativo per il periodo successivo a quello di quarantena, poiché la crisi economica non si sarebbe certamente fermata col regredire della pandemia.
Nasce, così, l’idea di mettere il cibo al centro di una relazione economica e sociale tra produttori e consumatori; ed è così che prende forma Mediterranea Social Food: un progetto satellite del progetto madre Mediterranea Social Canapa, che nel Golfo di Policastro si occupa di agricoltura multifunzionale e sviluppo territoriale a base sociale e culturale.
Tre i principali obiettivi del progetto Mediterranea Social Food:
È con queste premesse che lanciamo la campagna della «BIOspesa SOSpesa»: la prima del progetto Mediterranea Social Food; un esperimento di solidarietà, diritto al cibo sano e sostegno alla piccola agricoltura.
Con un gesto solidale e una piccola donazione, potrete aderirvi e fare in modo che a 100 famiglie del Golfo di policastro con difficoltà economiche - individuate e raggiunte dalle associazioni dei Volontari Ospedalieri (AVO) e Una goccia nell’oceano ONLUS (Sapri) - vengano recapitate altrettante buste della spesa contenenti i pomodori biologici coltivati nei nostri campi.
Con i contributi raccolti, noi ci impegneremo a coprire unicamente le spese vive di produzione e della campagna di crowdfunding - rinunciando a qualsiasi forma di utile, e aprendo, così, un dibattito comune, che ci piacerebbe inaugurare con la domanda: è possibile strutturare un sistema del cibo sano e accessibile, evitando che anche un solo elemento della catena che lo compone venga sfruttato? L’ambiente, il suolo o i braccianti, ad esempio, nell’ambito della grande distribuzione alimentare - o il piccolo agricoltore, che riesce soltanto a coprire le spese, senza poter mai vivere del proprio lavoro?
Se conclusa con successo, la campagna della «BIOspesa SOSpesa» potrà sostenere complessivamente 900,00 euro di spese vive, e permetterà di distribuire 100 buste di pomodori biologici a 100 famiglie del Golfo di Policastro in difficoltà.
Qualora la produzione di pomodori dovesse permettere di realizzare ulteriori buste della spesa, queste verranno consegnate gratuitamente ad altre famiglie.
Nel caso, infine, in cui le donazioni libere superassero la cifra totale, la differenza di ricavato sarà devoluta alle associazioni dei Volontari Ospedalieri (AVO) e Una goccia nell’oceano ONLUS (Sapri).
- acqua di irrigazione: 90,00 euro;
- retribuzione lavoratori (piantumazione, cura dei campi, raccolto): 380,00 euro;
- acquisto piante: 80,00 euro;
- lavorazione terreno (pacciamatura, letame, pali): 80,00 euro;
- acquisto bag riutilizzabili in cotone: 190,00 euro;
- attivazione campagna di crowdfunding (piattaforma e transizioni): 80,00 euro.
È nostra intenzione provare a creare delle alleanze territoriali e costruire, insieme ai produttori e consumatori coinvolti, una comunità che riconosca nel cibo - biologico, accessibile e di qualità - il punto centrale di un sistema di relazioni in grado di mettere in connessione le economie circolari locali, e generare fiducia e sostenibilità.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Sconfiggere la povertà: porre fine alla povertà in tutte le sue forme, ovunque.
Sconfiggere la fame: porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile.
Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili.
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