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Benson

Una campagna di
SARASTRO FILM

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Benson

Benson

Campagna terminata
  • Raccolti € 100,00
  • Sostenitori 2
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Documentari & inchieste

Una campagna di 
SARASTRO FILM

Contatti

Il Progetto

SINOSSI

Roma 2016

RepubblicaTV pubblica online il video messaggio di un uomo dal look stravagante e malconcio. Egli si rivolge alla telecamera dicendo che si trova in difficoltà e che ha bisogno d'aiuto:

“Sono Richard Benson, sono malato e non posso permettermi i soldi per le cure. Rivolgo un appello a tutti i miei fans, perché oggi rischio di morire”

Ma chi è quest’uomo caduto in disgrazia? Quello che dice è vero?

Nel messaggio si vanta di essere stato uno dei chitarristi più veloci al mondo, di aver avuto collaborazioni con artisti internazionali dello scenario Rock - Metal e di aver fatto negli anni oltre 10.000 concerti. Amici e collaboratori ricostruiscono, confermano e smentiscono quella che è una carriera che ha inizio negli anni 70’, dove Benson muove i primi passi nell'ambiente del Prog Rock italiano. Negli anni 80/90 entra nelle case degli italiani grazie al suo lavoro di critico musicale per format televisivi da lui sviluppati e curati.

Benson ha origini inglesi e anche se si sa poco della sua famiglia scopriamo che con difficoltà accettarono il suo desiderio di diventare un musicista. Ciò nonostante la passione per la musica che lo vide impegnato su più fronti (da produttore musicale a insegnante di metodi per chitarra) lo porterà ad incrociare la strada del suo grande amore, Ester Esposito, una fan che conquisterà il suo cuore fino ad accompagnarlo sul palco e nella vita privata. Ma il passato di Richard non è fatto solo di successi e luce, ma anche di misteri e ombre che ne caratterizzano la carriera. Infatti se girassimo per strada chiedendo alle persone se conoscono un certo “Richard Benson”, le risposte sarebbero stravaganti e variegate:

“Quello dei polli?”

“Ma quello che si fa tirare i pomodori? Io andavo ai suoi concerti per potergli tirare di tutto!”.

E ancora :

“Il matto che urlava in televisione, certo che lo conosco! Il re del trash italiano, ancora vedo i suoi video su YouTube!”.

Questo perché Richard, nel tempo, è divenuto una curiosa figura mitologica, a cavallo tra underground e mainstream.

Negli anni 2000 la persona sofisticata ed esperta di musica lascia spazio ad un personaggio grottesco, mitomane e vaneggiante. Capace di suscitare un fascino magnetico sul suo pubblico grazie ad un modo di comunicare irriverente, tanto nei suoi spettacoli televisivi, quanto nei suoi concerti. Questi ultimi famosi per essere performance fatte di urla, di insulti e soprattutto del famoso lancio di oggetti da parte del pubblico all'artista Benson, 'martire' sul palco.

Ed è così che egli entra a far parte di un mondo vasto, quello della sotto cultura “trash” che grazie all'avvento di internet ne amplifica la notorietà, seppur relegandolo a fenomeno da baraccone. Ma chi lo conosce veramente non può che rimanere perplesso per il cambiamento dell'artista e soprattutto, a detta di molti dei suoi amici, per quelle scelte che sembrano celare qualcosa di più profondo e complesso.

Nel 2016, quando lancia la sua richiesta di aiuto, Richard Benson e sua moglie Ester vivono in una piccola casa a piano terra, dove echeggia il rumore del traffico locale del quartiere Alessandrino (periferia est della Capitale).

Nell'arco temporale 2017/2018 seguiremo il suo ultimo anno di carriera, lungo un viaggio in cui il passato si riflette nel presente portando Richard a fare i conti con quelle stesse scelte che oggi ne condizionano l'esistenza. Per fortuna però a sostenerlo vi è l'aiuto e il calore dei suoi fans più fedeli, i “Bensoniani”. Grazie a loro e al racconto di chi lo ha conosciuto veramente, riusciremo a far luce sull’incredibile storia dell' uomo dietro la maschera .


INTERVISTATI

MAX GIUSTI-Max Giusti è un fan di Benson della prima ora e come molti seguiva i programmi di Richard, coltivando così la passione per la musica Rock. Giusti racconta di quando convinse Benson a partecipare a due programmi Rai da lui presentati, “Isolati” e “Stile libero Max”.

MASSIMO MARINO-Giornalista e conduttore televisivo, Massimo Marino è stato uno dei volti più noti delle emittenti regionali romane. Celebre il suo slogan “Bella fratè”, rappresenta il mondo della televisione in cui Benson ha lavorato e si è formato. Scomparso di recente, lascia la sua testimonianza sul Richard Benson che ha conosciuto, donandoci un analisi lucida e imparziale dell'amico e collaboratore.

LUCA REA-Regista e autore televisivo, Luca Rea vanta una carriera di tutto rispetto all'interno del palinsesto Rai-tv. Volle portare il Richard delle televisioni private regionali a confrontarsi con il pubblico generalista della Rai assegnandogli un ruolo di fulcro all’interno di alcuni programmi di Rai2.

PIERO CHIAMBRETTI-Seppur attratto dalla nomea di figura trash che all'inizio dei primi 2000’ il chitarrista si era rivestito, Chiambretti non esitò a volerlo ospitare in più di un'occasione all'interno del suo programma Chiambretti Night. 

FEDERICO ZAMPAGLIONE-Il percorso artistico del cantautore e regista Federico Zampaglione si è incrociato con quello del musicista anglo-romano Benson, dando vita così ad un progetto musicale unico nel suo genere, ricco di sperimentazioni e spinto dalla ricerca d’innovazione musicale.

GIUSEPPE CRUCIANI-Irriverente e provocatorio Cruciani è famoso per condurre il programma radiofonico la Zanzara, in onda su Radio24. Egli, attirato dalla vicenda umana di Richard ed Ester. decide di coinvolgere sempre più spesso la coppia all'interno dello spettacolo radiofonico. 


NOTE DI REGIA

Usando un linguaggio ibrido che vede l'alternarsi del documentario puro, con quello del “Biopic” e dello “Shockumentary”, questo progetto affronta tematiche crude, personali ed esistenziali con lo scopo d’indagare in profondità nelle reali dinamiche che hanno portato alla creazione del personaggio "Benson”. Materiale inedito della vita privata ed artistica del musicista, le interviste realizzate ad amici intimi e a volti noti del mondo dello spettacolo e della musica, si mescolano scrupolosamente con il materiale di repertorio, mostrando i profondi cambiamenti e l'evoluzione che il personaggio ha assunto nell'arco di oltre quarant'anni di carriera. L’intento è quello di mostrare il dramma che può celarsi dietro le quinte del successo, ovvero la terribile scivolata in caduta libera, spesso apostrofata con “dalle stelle alle stalle”, portando lo spettatore a provare empatia per il personaggio e a riflettere su ciò che comporta aver raggiunto la propria vetta a “qualunque costo”.

Infine, se pur esso possa sembrare un progetto ambizioso, spero lasci passare il desiderio di sfida, nel voler raccontare la vita di una delle figure più misteriose della storia della musica e della televisione italiana. Facendolo (possibilmente) in chiave sperimentale e scevra da preconcetti culturali ed estetici. Questo perché penso che Richard Benson sia stato un artista totale e che seppur in maniera estrema, egli abbia messo la sua vita al servizio della propria arte e mai viceversa. Ciò a mio avviso, come di colore che hanno collaborato al progetto, fa di Richard un gigante tra i nani.


NOTE DI PRODUZIONE

La lavorazione ha inizio nel 2016 e in principio la volontà degli autori era quella di creare un film documentario, della lunghezza di 90 minuti, che comprendesse al suo interno tutto ciò che un fan potesse aspettarsi da un'opera filmica sulla parabola esistenziale ed artistica di uno dei suoi idoli.

Col passare del tempo, in fase di montaggio, ci si è resi conto che la mole di materiale e d'informazioni data da contributi di vario genere (filmati dei concerti storici che i fan tutt’oggi caricano su internet, frammenti di programmazioni televisive di emittenti locali e nazionali) potesse costituire una parte fondamentale (insieme alle interviste) di questo lavoro, permettendo così a chi non conoscesse il personaggio, di addentrarsi in un mondo totalmente nuovo e inaspettato. Ciò mescolato al materiale inedito realizzato seguendo Richard Benson nel suo ultimo anno di carriera, da vita a quello che si potrebbe definire un “cocktail micidiale”.

La scelta di volersi confrontare con un’impostazione seriale del lavoro, si basa proprio su l'aver valutato che essa consenta all’interno del racconto, il giusto amalgamarsi di linguaggi. Oggi il progetto si presenta come un documentario seriale/biografico sviluppato in 5 episodi da 40 minuti l’uno. Opera prima di autori emergenti che con la pluralità di sguardi restituiscono nella sua complessità la natura umana e artistica di un personaggio controverso, la cui vita merita di essere raccontata "senza filtri". 


UNA SCELTA PRODUTTIVA INDIPENDENTE

Purtroppo, a causa della situazione pandemica negli ultimi 24 mesi,  la lavorazione ha subito un arresto forzato ed il progetto ha rischiato di finire su un binario morto. La scelta di avviare questa campagna di finanziamento delle ultime fasi di lavorazione del documentario si deve al desiderio del regista, degli autori e della produzione, di portarla a termine con la coerenza e la libertà creativa che hanno contraddistinto il progetto sin dai suoi primi passi. Il nostro intento è quello di realizzare un film "per i fan di Richard, dai fan di Richard" ma senza rinunciare agli standard realizzativi e qualitativi che ne consentano la migliore fruizione ad un pubblico più ampio possibile.


Con i 15.000 euro che raccogliamo su Produzioni dal Basso sosterremo le spese per:

1 - Digitalizzazione dei vhs, acquisizione repertorio aggiuntivo dagli archivi televisivi(4000 euro)

2 - Recuperi riprese dell'ultimo episodio, interviste, attrezzature, trasporti, operatore e fonico(2500 euro)

3 - Post-produzione video e mastering - montaggio, color correction, tecnici e attrezzatura(4500euro)

4 - Post-produzione audio - musica, sound design, missaggio, tecnici e attrezzatura(4000 euro)


Ringraziamo  tutti coloro che supporteranno la campagna ricordandovi, come direbbe il maestro Richard:
“Vi Dovete SpavenTTaaaaareeeeeeeeee!!!!!”


BIOS

Maurizio Scarcella nasce a Roma nel 1992. Frequenta il CineTv – Roberto Rossellini diplomandosi nel 2011, per poi laurearsi in Storia e Critica del Cinema, presso il DAMS di ROMATRE nel 2015. 

Realizza videoclip musicali e cortometraggi come operatore di ripresa e cinematographer, maturando esperienza nelle tecniche di ripresa e delle tecnologie ad esse associate.

Nel 2019, con l’amico e collaboratore Matteo Bennati, realizza il documentario indipendente “12/12, Piazza Fontana”, racconto degli anni di prigionia, latitanza e persecuzione  mediatica dei ragazzi del gruppo anarchico “XXII Marzo”, tra il '69 ed il '72 principali indiziati per la strage di Piazza Fontana del 12 Dicembre 1969.


Matteo Bennati, nato a Roma, classe 1986 ha studiato sceneggiatura seriale e cinematografica presso l'Its Rossellini.

Inizia la sua carriera con la poesia riscuotendo diversi premi letterari e pubblicazioni di raccolte, abbraccia il linguaggio cinematografico nel 2015 realizzando diversi cortometraggi.

Nel 2017 cura la regia del documentario "Piccolo mondo cane". Nel 2019 realizza con Maurizio Scarcella, il documentario indipendente “12/12, Piazza Fontana”.


La Sarastro Film è una giovane società di produzione indipendente, impegnata nella creazione di contenuti audiovisivi digital e broadcast, con sede a Roma e attiva dal 2017. Inizia producendo cortometraggi sperimentali di finzione. In collaborazione con Fatamorgana Cineproduzioni nasce ‘Tutta la verità sul caso del Signor Valdemar’, continua poi con l'opera dal titolo ‘Odissea’ e con il docufilm 'Vietato Morire' . Nel 2018 partecipa alla produzione di 'Anna' cortometraggio diretto da Federica D'Ignoti, fotografia di Daniele Ciprì, con Valentina Lodovini e Pietro De Silva, prodotto insieme alla Freak Factory. Dopo pochi mesi approda in rete con il web-film ‘Grosso guaio a Roma sud’ e la webserie ‘Usciamo‘ scritta e ideata da Claudio Colica e Alessandro Meta, i Minimad.

Successivamente la linea editoriale seguita da Sarastro Film si è distinta nella ricerca di prodotti originali che puntassero la lente d'ingrandimento su storie di vita e fenomeni generazionali, inizia quindi un circuito di produzione di documentari, progetti legati al mondo musicale, di cui 'Benson' ad oggi è sicuramente il più ambizioso nel piano produttivo. Altri titoli in lavorazione e prossimi all'uscita sono ‘Sempre Grezzo - Vita e opere di Primo Brown', documentario che racconta la vita artistica di David Maria Belardi, scomparso prematuramente nel 2016, rapper e frontman del gruppo hip hop romano 'Cor Veleno'. In fine, iniziato nel 2018 ed oggi in fase di distribuzione, il documentario storico e d'inchiesta dal titolo ‘Lat Rave, a free party story' che esplora le origini del fenomeno subculturale dei Free Party in Italia e in Europa. 

Commenti (2)

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    Federico Daje daje!
    • avatar
      andrea Daje Federico! grazie del sostegno!
      2 anni, 2 mesi fa