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"art. 580 istigazione al suicidio"

Una campagna di
Enzo De Camillis

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Una campagna di
Enzo De Camillis

"art. 580 istigazione al suicidio"

Campagna terminata
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  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti

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Enzo De Camillis

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Il Progetto

UN PROBLEMA SOCIALE CHE LO STATO

DEVE AFFRONTARE

Crisi economica in Italia: un suicidio ogni 2 giorni e mezzo, persone che si sono tolte la vita per motivi legati alla crisi economica registrati in Italia.

Dietro al tragico gesto problemi ormai divenuti insormontabili: perdita del lavoro, impossibilità di pagare l’affitto o la rata del mutuo, debiti accumulati, stipendi non percepiti, tasse, bollette da pagare. Ad incidere sul tragico epilogo, i debiti verso l’erario: ci si toglie la vita a causa dell’impossibilità di saldare i propri debiti nei confronti dello Stato. E lo stato non paga i suoi creditori.

Si sono tolti la vita per motivazioni riconducibili alla crisi economica, sia uomini che donne con difficoltà createsi con le Banche e con Equitalia.

La maggior parte delle Vittime è rappresentata da imprenditori, seguiti dai disoccupati. L’età di maggiore incidenza va dai 45 ai 65 anni. Queste persone vengono prese da depressione perché non riescono più ad affrontare i loro debiti, sommando la perdita di speranza e di totale sfiducia nelle istituzioni.

Il suicidio è una soluzione strema che non lascia niente, che toglie valore alla vita, che lascia a chi resta, disperazione. Ma la politica deve assumersi la responsabilità di questa strage, che i cittadini, ora più che mai, reputano intollerabili. I suicidi accadono anche e soprattutto per il silenzio dei media e della politica.

Queste morti hanno una ragione: mancanza di risorse economiche, mancanza di lavoro, mancanza di speranza nel domani, solitudine, mancanza di sostegno psicologico, eccessivo peso di un fisco che non guarda in faccia a nessuno, o meglio, solo a pochi, generando disuguaglianza.

E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, bloccando il pieno sviluppo e la dignità della persona .

Dobbiamo riequilibrare i nostri valori e per farlo dobbiamo reagire vivendo, perché la vita non vale meno di una cartella di Equitalia, di un fido in banca che non arriva, di un debito ingente. Togliersi la vita, è darla vinta a chi ci sfrutta o ci usa o ci umilia.

Credo che sarebbe utile istituire uno sportello nazionale, un centro di ascolto, al quale le persone possono rivolgersi e parlare con psicologi, commercialisti ed esperti in grado di riconoscere i sintomi valutando la situazione per trovare una soluzione per uscire dalla depressione e da un possibile tracollo finanziario difficile da sostenere.

Difficile ma indispensabile, l’obbligo di legge per le banche di dare un prestito a tasso agevolato a chi è in gravi difficoltà economiche. Visto che nel 2012 le banche hanno ricevuto ben 250 miliardi di euro all’1% dall’Europa, proprio per fare ripartire le aziende e per sostenere le famiglie. Contrariamente, quest’ultime, hanno utilizzato per speculare e guadagnare 8 volte tanto.
Questo film, dal titolo provvisori “Art. 580” di Enzo De Camillis, ha lo scopo di richiamare l’attenzione dello Stato e della politica su quanto è importante un intervento immediato per agevolare chi ne ha bisogno, su una nuova riorganizzazione e regolamentazione di Equitalia e una legge per le Banche per un sostegno a tasso agevolato a piccoli e medi imprenditori.

Il film vuole far riflettere, a tutti indistintamente, la situazione sociale che la crisi economica, le Banche, Equitalia e la Politica ha creato, raccontando l’atto estremo che molti cittadini in grave difficoltà trovano come scelta per acquisire la libertà ma senza dignità dell’individuo. Arricchito da interviste e testimonianze di famigliari, mogli e figli di vittime, di addetti ai lavori e di associazioni che si interessano del tema.  Per chiedere un coinvolgimento e un aiuto immediato alla Politica che si nasconde e che non parla di questa piaga sociale senza dare soluzioni, senza affrontare il problema. Un problema che non da nessuna speranza alle nuove generazioni.


Enzo DE CAMILLIS -

Scenografo e Regista. Nato a Roma. Consegue la Maturità Artistica e frequenta l’Accademia di  Belle Arti di Roma. Debutta nel 1977 come Aiuto scenografo di Dante Ferretti nel film “Il mostro” di Luigi Zampa. Oggi ha circa 60 film. Ha lavorato con Registi come: Steno, F. Rosi, G. Giannini, P. Squitieri, G. Tornatore, M. Sole Tognazzi, L. Pompucci, G. Nicotra, N. Parenti, L. Bava, S. Bolchi, M. Costanzo, S. Corbucci, G. Gagliardo, ecc. Gli viene conferito il premio Qualità “Per la scenografia” dal Ministero dello Spettacolo e dall’Istituto Luce per il film “Il coraggio di parlare”.

È stato consigliere dell’A.S.C. (Associazione di Categoria,Scenografi Costumisti e Arredatori) fino al 2010, Vice Presidente della stessa dal 2006 al 2008. E’ stato Vice Presidente della FIDAC (Federazione Italiana della Associazioni di Categoria). Oggi Presidente dell’Associazione di Poliprofessionale ART. 9 .

Nel 2007 dirige come regista Le mie mani a colori”, riconosciuto dal MiBAC come Interesse di Cultura Nazionale e premiato a Giffoni Albania e “Ricominciare”, riconosciuto dal MiBAC come film d’essai. Nel 2009 dirige il cortometraggio 19 Giorni di Massima Sicurezza” con l’attrice Luisa Ranieri, riconosciuto dal MiBAC come Interesse di Cultura Nazionale e distribuito da Cinecittà Luce. Riconosciuto con 4 premi e presentato ai Nastri D’Argento 2011. Sempre nel 2011 dirige il corto “Uno Studente di Nome Alessandro” presentato come Evento Speciale al Roma Fiction Fest il 27/10/2011 presso l’Auditorium Parco della Musica, Premio Speciale Nastri d’Argento 2012. Nel 2013 realizza il docufilm, “Un Intellettuale in Borgata” con Leo Gullotta e con le testimonianze di: Stefano Rodotà, Pupi Avati, Citto Maselli, Ugo Gregoretti, Maurizio Ponzi, Renato Parascandalo. Vince il 1° Premio al Festival Omovis di Napoli, selezionato al Festival indipendente RIFF di Roma, selezionato per il Festival Internazionale di Ischia, 1° premio al Festival Internazionale del Documentario Libero Bizzarri.

Scrive per l’Articolo 21 – Dal 2005 è in giuria del David di Donatello. E’ socio ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici)


Antonella BECCARIA

Giornalista e scrittrice, collabora testate giornalistiche e trasmissioni televisive nazionali. Negli anni ha pubblicato diversi libri: con il collega Gigi Marcucci nel 2015 è uscito il volume “I segreti di Tangentopoli” e nel 2014 “L'Italia degli scandali”, entrambi editi da Newton Compton. Per lo stesso editore, nel 2013 è uscito “I segreti della massoneria” mentre per il Il Saggiatore ha pubblicato il libro “Il faccendiere – Storia di Elio Ciolini, l'uomo che sapeva tutto”.

Per Aliberti Editore nel 2012 ha firmato il volume “Anonymous – Noi siamo legione” e per Nutrimenti Editore ha scritto due volumi, “Divo Giulio. Andreotti e sessant'anni di potere in Italia” (con lo stodico Giacomo Pacini, 2012) e “Piccone di Stato. Francesco Cossiga e i segreti della Repubblica” (2010). In precedenza, per Stampa Alternativa ha collaborato all'antologia “NoSCOpyright – Storie di malaffare nella società dell'informazione” (2004), “Permesso d'autore” (2005), “Bambini di Satana” (2006), “Uno bianca e trame nere” (2007), “Pentiti di niente” (2008) e “Attentato imminente” (2009). Per Socialmente Editore sono usciti inoltre “Il programma di Licio Gelli” (2009), “E rimasero impuniti” (2010) e “Schegge contro la democrazia” (2010). Dal 2004 ha un blog, Xaaraan <http://antonella.beccaria.org/>, dove trovano posto alcuni dei suoi interessi, dalla saggistica politica alle nuove tecnologie passando per la letteratura e la fotografia.

Gigi MARCUCCI

Giornalista e scrittore, è stato per 32 anni giornalista del quotidiano l'Unità . Da cronista giudiziario si è occupato, tra l’altro, delle indagini sulla strage dell’Italicus e del 2 agosto 1980, del caso Uno Bianca, dell’omicidio di Marco Biagi.

Alla fine degli anni Novanta è stato vicecaposervizio dei servizi Cronache e Politico del giornale fondato da Antonio Gramsci. Infine è stato caporedattore dell’Unità Bologna-Emilia Romagna. Con Antonella Beccaria ho scritto "Italia. La fabbrica degli scandali"(Newton Compton, 2014) e "I segreti di Tangentopoli"(Newton Compton, 2015).


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