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Argo Numero di mAgia | Romanzo collettivo di esplorazione

Una campagna di
Nie Wiem

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Argo Numero di mAgia | Romanzo collettivo di esplorazione

Argo Numero di mAgia | Romanzo collettivo di esplorazione

Campagna terminata
  • Raccolti € 285,00
  • Sostenitori 15
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Libri & editoria

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Nie Wiem

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Il Progetto

La rivista Argo torna in libreria, dopo cinque anni, con Numero di mAgia. La casa editrice Gwynplaine e l’impresa creativa non-profit Nie Wiem hanno il piacere di presentare il nuovo romanzo di esplorazione del collettivo Argo, diciannovesimo volume della saga iniziata a Bologna nel 2000.

Numero di mAgia

Numero di mAgia è la storia di una lunga esplorazione del mondo magico, tra le profezie degli analisti finanziari e i rituali di guarigione dei medici, passando per i trucchi degli illusionisti e i mezzi magici delle fiabe. A vent’anni dalla fondazione di Argo, «una delle migliori riviste letterarie indipendenti» (Il Librario), il collettivo redazionale torna in libreria, guidato da I(l)mago, che nella sua esplorazione del mondo magico incontra autori come Mariangela Gualtieri, Francesca Matteoni, Fulvio Abate, Enrico Macioci, Mariano Tomatis e altri. Curatori del Numero di mAgia sono Daniel Agami e Valerio Cuccaroni.

Argo

Nato nel 2000 a Bologna, Argo è un collettivo formato da scrittori, critici, giornalisti, grafici e artisti. Suo strumento di espressione sono la rivista www.argonline.it e la collana omonima (edizioni Gwynplaine-Nie Wiem), a cui si è aggiunto il progetto Poesia del nostro tempo www.poesiadelnostrotempo.it (edizioni Midnight-Nie Wiem) con l’omonima collana (edizioni Istos-Nie Wiem). Da fanzine autoprodotta, realizzata grazie ai finanziamenti dell’Università di Bologna, nel 2006 Argo è approdata in libreria come rivista monografica semestrale e dal 2009 ha assunto varie forme editoriali, da romanzi collettivi d’esplorazione a libri di poesia.

Indice del Numero di mAgia

Prologo di mAgia

In Magic we trust di Filippo Furri

La realtà di Claudio Bagnasco

Magic Experience Design di Mariano Tomatis

Il cinema è magia di Alessio Galbiati

da L’amore prima di far l’amore di Daniel Agami

Poesia di Mariangela Gualtieri

Come la magia salvò la mia adolescenza di Francesca Matteoni

Pashupatinath di Cristiano Poletti

Nella vasca c’era un pescegatto di Enrico Macioci

Poesia di Mariangela Gualtieri

Il racconto dei 10 tornanti corsi e percorsi da Daniel Agami

Poesia di Mariangela Gualtieri

Magia e destino: fate e folletti nelle fiabe di Francesca Matteoni

Tremate, le streghe son ri-tornate? di Chiara Cretella

Nepal, fotografia da un piccolo aereo di Cristiano Poletti

Lo Strego di Sandro Campani

La nuova magia: l’arte contemporanea di Marco Pasi

La formula magica di Mauro Meggiolaro

Comala e Macondo. Il teatro del realismo magico di Edoardo Demagistri

Il giornale magico (raccontato a un compagno di treno) di Daniela Shalom Vagata

La magia nella letteratura di lingua tedesca di Anna Maria Curci

Il più grande maleficio che io abbia mai visto di Antonio Paolacci

La magia nella cultura occidentale di Marco Pasi

da Pacifico di Marco Benedettelli

Gli stregoni del blues di Samuel Manzoni

La mia magia di Arbitri Elegantiae

Intervista a mio figlio ovvero le pozioni magiche di Valerio Cuccaroni

Geologio. Un mezzo magico per la rivoluzione di Valerio Cuccaroni

Ballata dell’amor relativo (ristretto) di Furio Pillan

Se non credo non vedo di Francesco Ricci

La drogata di Fulvio Abbate

Discodierno di Daniel Agami

Epilogo di mAgia

Il testo di accompagnamento è scritto da mAgia

con la collaborazione di Daniel Agami e Valerio Cuccaroni

Estratti da Numero di mAgia

Prologo

«C’era però il mago Otelma che guariva da ogni cosa con i suoi riti

e imponendo le mani attraverso il teleschermo.

C’era gente che guariva davvero»

(Antonio Ricci)

Forse.

Stai leggendo le prime righe di un libro bruciato.

Prima su questa carta bianca non c’era scritto nulla, ed ora compaiono righe che cercano di coprire l’orrore e l’insensatezza di una pagina bianca, di una vita vuota, di un silenzio assordante.

Questa è la mia prima magia che faccio davanti a te: ti offendi, se ti dò del tu? Sono antifascista, sono indisposto per natura al Voi, ma ho adorato Totò, e se Lei non sa chi sono io, non posso darti del Lei.

Una continua ferita taglia e tortura ancora: nonostante le potenzialità della mia magia, non ho ancora saputo truccare, incantare, ridimensionare-rimediare, curare, guarire, e soprattutto far scomparire.

Non hai capito niente? Non ti preoccupare, la magia non si fa capire, lascia solo meravigliare con la bocca aperta, come la tua, in cui farò entrare tanti segni perché hai il viso segnato, molti sogni come nessuno ti ha insegnato, e un guazzabuglio di spettri, plettri, mostri, alberi maestri, sentimenti tristi, gioiosi, callosi, calorosi, una lozione di nozioni, un’infarinata tale da sentirti infatuato. O forse no, perché la magia è la disciplina del forse. Forse stai leggendo, forse stai piangendo, forse stai solo dormendo e stai guardando strati di cellulosa, pezzi di tronco d’albero che un’illusione, solo un’illusione, trasforma in (quel che finge d’esser) lett(erat)ura.

Così io che sono un incantatore di perdenti, persone che perdono sé stessi e cercano di ritrovarsi nelle parole che invento, tra sortilegi e prodigi.

E ne ho ben donde, nell’abuso dei termini magia e mago non mi ci raccapezzo oltre. Troppi maghi, mi viene il magone a non fare chiarezza, o chiarore.

Il mago dei fornelli.

«Sono un ministro, non un mago».

“Il mago dei conti”.

“Il mago della pizza” (pizzeria d’asporto neanche tanto buona che ho sotto casa).

Mago Merlino e Maga Magò (personaggi della Spada nella Roccia, tit. or. The Sword in the Stone, USA 1963, produzione Walt Disney).

La matemagica di Paperino nel mondo della Matemagica (tit. or. Donald in Mathmagic Land, USA 1959, produzione Walt Disney, uno dei rari mediometraggi animati Disney).

Simon Mago.

Il Mago Casanova di Striscia la notizia (personaggio prima oggetto di servizi satirici poi collaboratore nel cast della trasmissione satirica di Antonio Ricci, dal 1988 in onda prima su Italia 1, poi su Canale 5).

E poi ancora i Magi Randagi (I Magi Randagi, Italia, 1996, film di Sergio Citti, sceneggiatura di S.Citti, David Grieco, M. Salimbeni, soggetto da un’idea di Pier Paolo Pasolini, con Silvio Orlando, Gastone Moschin, Laura Betti).

Il Mago Forrest (personaggio televisivo e di cabaret creato dal comico Michele Foresta, inizialmente mago e prestigiatore, poi conduttore e infine giornalista).

La magica azione di quel calciatore.

Il Mago di Oz del Meraviglioso mago di Oz (tit. or. The Wonderful Wizard of Oz, 1900, film di Lyman Frank Baum) e quello di Segrate (personaggio interpreto da Diego Abantuono in Grand Hotel Excelsior, 1982, di Castellano & Pipolo soggetto e sceneggiatura di Castellano & Pipolo, con Adriano Celentano, Carlo Verdone, Diego Abatantuono, Eleonora Giorgi, Enrico Montesano).

Il festival della magia di strada.

Il mago delle rapine.

Il mago G (personaggio interpretato da miti, attori e da Luca Lavis in una serie di pubblicità televisive Galbusera) e Zurlì, il mago del giovedì (personaggio creato da Cino Tortorella e interpretato da Cino Tortorella nell’omonima trasmissione Rai del 1957, e poi nel festival della canzone italiana per bambini Lo Zecchino d’oro della Rai, dal 1959 al 2007).

David Copperfield era un orfano che Charles Dickens raccontava, poi Dickens morì e Copperfield è diventato un mago che si è sposato Claudia Schiffer.

Il Museo Norvegese della Magia.

Il mago Scimemi (comico televisivo e mago).

La magia del Salento (del Cilento/ di Benevento/ di un ballo lento).

Mago Ciro («lasciate qui l’assegno, che poi lo giro, e se poi casualmente non ci fossi io, lo può girare pure l’amico mio», Francesco Baccini, Mago Ciro, nel disco Nomi e cognomi del 1992, poi ripreso dal gruppo comico di cabaret Trepperuno).

La magia del Natale (non pervenuta quella di Pasqua né quella del Ferragosto).

Il Mago Gabriel, il Mago Oronzo (personaggio televisivo e teatrale creato e interpretato dal comico Raoul Cremona), il Mago Spacca (personaggio televisivo creato e interpretato dal comico Francesco Paolantoni a Mai Dire Gol del lunedì, Italia 1 1996/97, della Gialappa’s band con Claudio Lippi, Daniele Luttazzi, Aldo, Giovanni e Giacomo, Francesco Paolantoni, Bebo Storti, Sabrina Ferilli – per alcune puntate –, Raoul Cremona, Marina Massironi), il mago Silvan e Silvano il mago di Milano (altro personaggio televisivo e teatrale creato e interpretato dal comico Raoul Cremona).

Roberto Benigni da giovane faceva l’assistente del mago in un circo e Woody il mago dei numeri, il Mago Alexander, il mago Walter (personaggio creato da Luciano Ligabue per le canzoni Walter il mago e Leggero).

Il mago Woland (personaggio creato da Michail Bulgakov nel romanzo Il Maestro e Margherita, vedi più avanti).

Mario il mago (personaggio creato da Thomas Mann nel racconto Mario il mago, cfr. Anna Maria Curci, La magia nella letteratura di lingua tedesca, in questo stesso libro).

Il mago Splendini (personaggio cinematografico creato e interpretato dal comico Woody Allen in Scoop, USA 2006, film di e con Woody Allen, Scarlett Johansonn, soggetto e sceneggiatura di Woody Allen).

Persino nel cinepanettone del 2016/2017 Natale a Londra (Dio Salvi la Regina) uno dei protagonisti era un mago, chiamato per antonomasia, U’Mago (personaggio cinematografico interpretato da Enrico Guarnieri in quel film del 2016 diretto da Volfango De Blasi con Nino Frassica, Lillo & Greg, Ninetto Davoli, Eleonora Giovanardi, Paolo Ruffini, soggetto di Volfango De Biasi, Alessandro Bencivenni, Tiziana Martini, Andrea Careri, Felice Di Basilio, sceneggiatura di Volfango De Biasi, Alessandro Bencivenni, Gianluca Ansanelli, Marco Bonini, Tiziana Martini, Paola Tiziana Cruciani, Andrea Careri).

I(l)mago, è il mio nome, immagino quindi di fare chiarezza in tutta questa confusione, in tutta questa continua contusione che subisci scontrandoti (toh, ritorni tu) ogni giorno con l’illusione della tua felicità.

Apollonio Rodio è uno scrittore che, con la magia della letteratura greca, immaginò Le Argonautiche dove vengono narrate le epiche vicende degli Argonauti, decine di valorosi avventurieri sulla nave di legno Argo, costruita da uno degli Argonauti, chiamato appunto Argo, alla conquista del mitico Vello d’Oro. Verrà preso, con un incantesimo della maga Medea, che sconfiggerà sulla via del ritorno l’automa bronzeo gigante Talos, con «un’allucinante scena di magia nera, distruttiva» (Guido Paduano, L'episodio di Talos: Osservazioni sull'esperienza magica nelle Argonautiche di Apollonio Rodio, «Studi Classici e Orientali», XIX-XX, Pisa University press 1970-71).

Quindi immagino un vecchio circo, di personaggi immaginari, che con una magia che farò saranno nuovi Argonauti nell’atto di cercare un nuovo vello d’oro, lavorare con la cultura, conoscere tutto, trasmettere tutto, con l’arte, la creatività e l’informazione. Alcuni sono scomparsi, qualcuno riappare.

Nota Bene. Nessuno pensi di poter leggere questo libro questa rivista questa cosa senza avere visto il capolavoro di e con Woody Allen, il suo più bel film, dedicato alla magia: Ombre e Nebbia (tit. or. Shadows and Fog, USA 1992, film di e con Woody Allen, Madonna, John Malkovich, John Cusack, Jodie Foster, Mia Farrow, soggetto e sceneggiatura di Woody Allen).

Poesia di Mariangela Gualtieri

Nascondeva al suo interno la mia immagine,

nei gorghi delle sue profondità

-Mastica piano resta in questa luce accesa

lì fuori la foresta è immondo putrame

con masse d’ombra piena

che non si doma. Copre tutto e riempie.

Se cadi nelle acque della notte

se ti perdi nell’intrico dei rami

se giù dal cielo piomba quel deserto nero.

Resta. Non andare-

Questo diceva.

Ma lei aveva stretto un’alleanza

ma lei udiva più forte un’altra voce

che invece cantava

di una grande avventura

fra radici e nidi di pelo

- e dove è buio - così cantava -

meglio si vede ciò che lontano splende-

A piedi se ne andò. Entrò come fra fauci

dentro l’ombra. Tutta la casa allora

vacillò, restò più tetra e sola.

Niente si sa di ciò che accadde

nell’elegante foresta. Se la donna

tremò, se si perse. Se il canto la guidò.

Se aveva pane a sufficienza nelle tasche

e da bere. Se fu giusto l’andare.

- Io ringrazio. Il suo passo

mi piace. Il coraggio. L’intesa con la voce.

Che fosse sola mi piace. L’insensatezza

di quell’esporsi alla notte. L’avventura.

Che non restasse nella casa. Tutto

di lei mi piace. E dunque?

Chi delle due fu madre di mia madre?-

Cosa faremo con i soldi?

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