IL PROGETTO

La Settimana Santa, il fulcro dell’anno liturgico.

Il profumo della Quaresima raggiunge l’apice della sua intensità, pronto a esplodere, la domenica di Pasqua, in un turbinio di colori, sapori, odori e suoni.I suoni di quegli strumenti ammutoliti di fronte al Mistero della Passione, Morte e Resurrezione. I suoni di quelle voci che, cariche dapprima di contrizione e disperazione, si rendono manifestazione tangibile di giubilo di fronte alla vittoria del Cristo sulla morte.

Ma la gioia nasce dal dolore, come la redenzione passa attraverso il sangue. E la Quaresima, a maggior ragione il Triduo Pasquale, è il momento della riflessione. Il momento in cui l’uomo vede davanti a se la sua colpa, il suo peccato, la sua iniquità. Il momento in cui l’agnello viene posto sull’altare del sacrificio per lavare il sordido dal mondo, per scontare un reato di cui è innocente.

L’intensa forza di quest’atto darà origine, nei secoli, ad espressioni d’umano ingegno fuori dall’ordinario. Le più alte vette sono state raggiunte in ogni campo da persone che hanno saputo coglierne l’essenza, spingendo orde di pellegrini a recarsi a Roma per cercare di avere accesso alle funzioni Papali e poter godere di quest’anticipazione di Paradiso.

Così, noi, Allegri Penitenti, vorremmo riproporre quelle meraviglie di cui tanto si è scritto e tanto si è parlato, concentrandole in un prodotto discografico. Un prodotto plasmato da giovani amanti della bellezza, frutto delle loro ricerche, del loro impegno e dei loro sacrifici.

Accompagnateci in questo viaggio nella musica della Settimana Santa. Palestrina, Bai e, soprattutto, Allegri, autore di quel Miserere che tutti pensano di conoscere, ma che ha avuto così tante trasformazioni sostanziali nel corso dei secoli da esser reso irriconoscibile.

Andiamo calandoci nella Roma Papale del seicento e seguendo un cammino che arriva fino ai giorni nostri. Un cammino ricco di storie affascinanti, di volti e di sentieri che si incrociano tra le vie della storia. Un viaggio che ci farà guardare tante cose con altri occhi, scuotendo talvolta quell’alberello delle certezze che ognuno di noi ha coltivato con tanto amore.

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Ci dichiariamo ragazzi fortunati. Trovando ristoro presso le fonti cristalline della grazia, abbiamo modo di incontrare tante persone buone che condividono i nostri fini. Tra queste ci sono i ragazzi trentini di “Ad Maiora”, i quali hanno deciso di supportarci ospitando la nostra raccolta fondi.