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Aiuta il Museo delle Ceramiche di Calabria a costituire una raccolta pubblica di maioliche calabresi

Una campagna di
Monica De Marco

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Monica De Marco

Aiuta il Museo delle Ceramiche di Calabria a costituire una raccolta pubblica di maioliche calabresi

Aiuta il Museo delle Ceramiche di Calabria a costituire una raccolta pubblica di maioliche calabresi

Campagna terminata
  • Raccolti € 150,00
  • Sostenitori 6
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Arte & cultura

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Monica De Marco

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Il Progetto

Sei calabrese? Da anni lottiamo per restituire ai calabresi l'orgoglio di aver espresso nel Seicento una delle più importanti produzioni di maioliche dell'Italia Meridionale: le fabbriche di Gerace. Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto perché finalmente sia recuperata la memoria di un'eccellenza calabrese dimenticata al punto che molti vasi geracesi, nei musei di tutto il mondo, vengono attribuiti a Venezia o a Caltagirone.

Il Museo delle Ceramiche di Calabria in Seminara, inaugurato il 3 agosto 2019, è stato istituito nel 2011 e prevede la collaborazione tra il Centro Studi Esperide (che promuove dal 2007 lo studio e la valorizzazione del patrimonio culturale calabrese, non a scopo di lucro) e il Comune di Seminara. 

Seminara è il più importante centro calabrese di produzione della ceramica e l'unico dove ancora oggi si applica la tecnica medievale bizantina dell'ingobbio sotto vetrina con la cottura delle ceramiche in antiche fornaci a pozzo aperto alimentate a nocciolo di ulivo. Purtroppo Seminara è anche un comune con un alto tasso di disoccupazione, in cui molti ragazzi abbandonano gli studi dopo la scuola dell'obbligo. Ormai da decenni il comune si sta spopolando.

Obiettivo del museo è da un lato raccogliere le testimonianze materiali della produzione ceramica dei centri calabresi che hanno sviluppato nel tempo una tradizione nel campo della lavorazione dell'argilla, dall'altro, attraverso i laboratori-scuola, si cerca di incoraggiare i ragazzi del paese ad apprendere il mestiere di ceramista, offrendo possibilità occupazionali e di sviluppo culturale.

L'allestimento del museo, allo stato attuale, mette a fuoco la produzione popolare di 21 centri di produzione ceramica, inclusa Seminara, con oltre 500 opere che vanno dal XIX al XX secolo. Tuttavia, urge allestire uno spazio per esporre al pubblico esemplari delle produzioni più antiche, in gran parte inedite o conosciute soltanto dagli addetti ai lavori. 

In particolare, stiamo organizzando per la prossima primavera (orientativamente dal 21 marzo al 21 maggio 2020) una mostra per presentare al pubblico i vasi da spezieria in maiolica prodotti nel XVII secolo dai maestri vasai di Gerace, decorati a la facon de Venise, che, grazie a recenti ricerche archivistiche, sono ormai attestati tra i più apprezzati del periodo, con commissioni prestigiose dalla Sicilia (Grande Ospedale di Messina, 1616-1617) e da Malta e opere sparse nei musei di tutto il mondo, quasi sempre con errate attribuzioni a fabbriche veneziane o a Caltagirone.

Intendimento del museo sarebbe, inoltre, ricavare dalla mostra una sezione espositiva permanente, dotando le collezioni museali di un nucleo di maioliche geracesi. Fortunatamente abbiamo rintracciato sul mercato antiquario 8 esemplari (uno dei quali nell'immagine allegata) di questa produzione che consentirebbero di tracciare lo sviluppo del linguaggio decorativo delle fabbriche di Gerace nell'arco di tutto il Seicento, sciogliendo grazie al supporto archivistico nodi attributivi che la critica stentava a dirimere, ma per acquistarli occorrono 15.000,00 Euro.

Sarebbe la prima raccolta pubblica di ceramiche e maioliche antiche calabresi, fino ad oggi solo in mani private. Una riconquista collettiva della memoria indispensabile per comprendere il fenomeno delle produzioni regionali in tutta la sua portata.

Aiutaci ad acquistare il più antico tra  gli 8 pezzi rintracciati:il grande albarello nella foto, realizzato da un maestro decoratore attivo nella bottega di Iacovo Cefali a Gerace intorno al 1616.

Commenti (1)

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    Antonio Non si può che sostenere!