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Abilitiamo la diversabilità

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Alessandro Fariello

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Abilitiamo la diversabilità

Campagna terminata
  • Raccolti € 105,00
  • Sostenitori 2
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

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Il Progetto

Sentirsi connessi con gli altri è uno dei bisogni più importanti per l'essere umano. Ed instaurare relazioni nonché confrontarsi con gli altri, oltre ad essere indispensabile per amare ossia per manifestare amore e per sentirsi amati, è un passaggio imprescindibile per la imparare nonché per la crescita personale, e crescere è uno è per tutti uno dei più alti bisogni in quanto crescendo ci autorealizziamo. Siamo sicuramente in un'epoca in cui  "connessione" o "connesso" sono parole all'ordine del giorno: tramite computer, tablet o soprattutto smartphone siamo continuamente connessi con il resto del mondo attraverso una rete virtuale. .Eppure, paradossalmente, quella rete tende troppo spesso ad isolarci in quanto vengono a mancare, o sono trascurati, i rapporti reali, quelli in cui ci si può vedere davvero e toccare, respirare l'odore dell'altro e sentire il sapore dell'ambiente in cui vive e si sviluppa la relazione,, comunicando in tutti i sensi. Non intendo demonizzare i social network né il web in generale. . . anzi è bene riconoscerne la positiva utilità e ricordare che per molti i sistemi informatici o di telecomunicazione sono addirittura l'unica via di accesso al mondo che sta al di là delle mura domestiche . . . E molto spesso si tratta proprio di chi ha più voglia di conoscere e di esplorare o maggiori abilità relazionali nonché altissima sensibilità intrapsichica ed interpersonale. Sono i diversamente abili, affetti da malattie che immobilizzano, e costringono su carrozzine o letti, corpi animati di voglia di vivere, di far esperienze, osservare e comunicare dimostrando di essere vivi e di saper vivere forse meglio delle persone senza evidenti problemi fisici ossia dei cosiddetti normodotati. Si aggiunga che ovviamente in tali condizioni si hanno gravi difficoltà anche a recarsi in centri ospedalieri o riabilitativi. 

So tutto questo in quanto l'ho provato in prima persona ed infatti quella che vedete nel video fu la mia prima uscita in carrozzina dopo la tracheostomizzazione del 1996: il 7/9/2014 infatti fui invitato ad intervenire al quinto raduno regionale CRI presso la selva di Fasano (BA). Da circa 4 anni finalmente ho più libertà di uscire in quanto possiedo una mia vettura attrezzata con pedana posteriore, acquistata con sacrifici familiari.

Ed è appunto  la libertà degli angeli dalle ali legate, nonché miei colleghi, che, con l'aiuto della ONLUS "Angeli senza frontiere" (la quale acquisterà e gestirà una vettura idonea, mettendola, e mettendosi, gratuitamente a disposizione di tutti i pazienti della provincia di Bari e soprattutto con la vostra empatia e generosità, voglio sprigionare catturandone i sorrisi nella consapevolezza che il migliore, e forse unico, modo di gustare la dolcezza della felicità è rendere felice qualcun altro . 

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    Annalisa  Vai Alessandro!

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