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A come Arabia

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Sinossi

“Tu sei un turista e io sono un viaggiatore”.

Per chi ama il mondo arabo oggi come ieri, leggere questo libro sarà entusiasmante perché ritroverà quello che non ci raccontano le guide di viaggio: luoghi spariti, luoghi eterni, città come Sanaa in Yemen dove il tempo sembra che non scorra mai, ma anche città nuove, costruite sulle macerie delle vecchie, oppure centri urbani sorti dal nulla, nel deserto, come Dubai negli Emirati Arabi o Doha nel Qatar o le capitali del Bahrain o del Kuwait.

L’atmosfera che ritroviamo in questo libro, scritto con genuina spontaneità, ci porta a ripercorrere con l’autore esperienze uniche: anni in cui era assolutamente normale, incontrare tanti giovani europei, ragazzi, ma anche tante ragazze da sole, che giravano il mondo arabo in autostop; allora era il mezzo più usato per spostarsi da un posto all’altro in Europa come nel mondo arabo. Una libertà impensabile sia al di qua che al di là del Mediterraneo dove l’autostop è oggi anacronistico per non dire pericoloso.

È particolarmente interessante anche il racconto che l’autore ci fa quando da semplice magazziniere di una fabbrica libica, usciva nei giorni liberi dallo stabilimento- prigione, dove invece rimanevano rinchiusi tutti gli altri lavoratori stranieri, per andare a esplorare da solo i dintorni del Golfo della Sirte. Questo normale desiderio di visitare il luogo dove si viveva, attirava l’incredulità dei suoi compagni per i quali una semplice passeggiata per Bengasi era considerata un’assurdità.

E sulla Libia l’autore non tralascia di ricordarci episodi

importanti della nostra ingloriosa storia patria nella regione di Marsa Brega dove il generale Graziani fece installare il più grande campo di concentramento di tutta la Libia e dove fece rinchiudere più di 20.000 persone, due tribù intere. In definitiva, leggendo A come Arabia nasce spontaneo il desiderio di conoscere dei luoghi da un punto di vista diverso da quello offerto dalla cronaca dei nostri giorni.

L'autore

Rosario Simone, Orta Nova, 1960. Laureato a L’Orientale di Napoli con tesi sull’immigrazione marocchina nel Tavoliere. Viaggiatore zaino in spalla e autostop fino ai primi anni ’90. Dal 1991 lavora presso industrie farmaceutiche occupandosi di export. Pubblica nel 1993 un reportage sulla Libia su “Il Corriere del Ticino”. Iscritto all’ordine dei giornalisti, collabora con giornali italiani, svizzeri, olandesi, statunitensi e degli Emirati Arabi. Nel 2001 riceve la menzione d’Onore dall’ICCROM nel concorso internazionale Media Save Art per un reportage apparso su “Il Corriere della Sera” sulle biblioteche della Mauritania. Nel 2013 il manoscritto Musafir va in finale e riceve, da inedito, la Menzione Speciale al Premio Saverio Tutino, organizzato dall’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR); nel 2014 riceve il secondo premio nella categoria inediti al premio letterario “Il Molinello”, Rapolano (SI). Attualmente collabora con la redazione senese de “La Nazione” e il giornale on line di Abu Dhabi “Al Ain.net”.

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