In che mondo vorresti far crescere i tuoi figli? E perché aspettare i tuoi figli: in che mondo vorresti vivere TU?

E’ sufficiente il mercato, anche se opportunamente indirizzato, ad orientare, guidare verso comportamenti e azioni virtuosi nelle persone, o ci vuole un tocco di coscienza personale? 

Gli studiosi sono concordi del fatto che ognuno di noi può giocare un ruolo attivo nella salvaguardia ambientale, e avere così un impatto positivo sulle condizioni del pianeta.

IL PROBLEMA

SOER 2020 (relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA, o EEA): "Ambiente europeo a rischio, servono azioni urgenti"

È la più completa valutazione ambientale mai effettuata in Europa ed è la prima volta che, oltre a riportare dati oggettivi e documentabili, viene presentata come un vero e proprio appello all’azione

Il nuovo decennio pone delle sfide senza precedenti. Siamo infatti di fronte a sfide di sostenibilità che richiedono azioni urgenti, sistemiche e concrete. Sebbene le politiche europee sull’ambiente e il clima hanno contribuito a migliorare la situazione ambientale negli ultimi  decenni, i progressi compiuti dall’Europa non sono sufficienti e le prospettive per l’ambiente nei prossimi dieci anni sono a dir poco cupe.

(fonte: LA STAMPA)

Ogni grande cambiamento è possibile solo con piccoli passi fatti nella quotidianità.

“In natura tutto ciò che accade, tutto ciò che si trasforma avviene secondo un andamento a cerchio, un “cerchio che sempre si chiude”; in natura tutto ciò che è eliminato da un organismo, come rifiuto, viene utilizzato dall’ambiente o da altri organismi. Invece, nella vita di oggi, questo cerchio non si chiude più; la produzione di rifiuti ha ritmi troppo veloci, e le scorie inquinano il mondo, tutto ciò che ci circonda".  

(B. Commoner)

Questi sono solo alcuni estratti di un argomento che è molto vasto, e non basterebbe un libro per approfondirlo, figuriamoci un articolo...

So cosa state pensando, "Ecco l'ennesimo progetto ecologico lanciato sulla moda del momento. Ecco un altro che vuole fare business con il riciclo". 

Io a parti invertite arriverei alla stessa conclusione, mi chiederei le stesse cose. Avete pienamente ragione, oggi come oggi tutto gira attorno al business, e le dinamiche delle aziende non sono sempre chiare. Questo renderebbe nervosa anche me. 

Se non fosse che non ho una grande azienda, anche se questo è il mio sogno, mi presento così capirete chi sono.

Chi sono

Mi chiamo Patrizia e sono artigiana. Ho un piccolo laboratorio di borse interamente fatte a mano e made in Italy, aperto un anno fa, dopo oltre 15 anni di esperienza “pratica” nel settore degli accessori per le calzature. Il mio obiettivo è riportare la preferenza degli italiani negli acquisti del made in Italy. Ultimamente mi è capitato qualche piccolo progetto di riciclo, pantaloni, giacche, persino stivali, che ho trasformato in borse. Questi progetti mi hanno portato a sviluppare la mia idea di borse sostenibili. Le mie ricerche mi hanno portato alla conclusione che è un progetto fattibile e anzi un modo per chiudere un cerchio, cioè diminuire il più possibile gli scarti da smaltire e utilizzarli per creare qualcosa di eccezionale, come solo noi italiani sappiamo fare.

  Alcuni progetti di riuso fatti da me

Il progetto

Creare un linea alternativa di borse e accessori fatti a mano 100% made in Italy che punta sull’utilizzo intelligente, con l’obiettivo di poter un giorno, grazie al vostro aiuto, dedicare l’intero brand a linee ecosostenibili sia con progetti di riuso, che progetti con materiali innovativi provenienti da produttori esclusivamente italiani.

Cosa voglio fare

Una linea di borse e accessori creati esclusivamente con ritagli e scarti di aziende di pelletteria, creando così un’ alleggerimento dello smaltimento che ad oggi ha ancora un peso enorme sull’ambiente*.

Dando sfogo alla creatività, è possibile dare vita a prodotti alla moda e assolutamente di ottima qualità e manifattura, l'eccellenza che ci riconosce tutto il mondo. Anche il più piccolo e insignificante ritaglio di pelle verrà usato per accessori o decorazioni per ridurre al minimo lo scarto di lavorazione.

La moda sostenibile è un mercato sempre più crescita, dovuto alla necessità di creare nuovi metodi di riciclo e riuso a 360°.

*Gli scarti sono intesi come ritagli di pelle o pelle con difetti che le “firme” non ritengono idonee per le loro linee, ma perfettamente funzionali secondo le caratteristiche di conformità.

  Tutto si può riutilizzare

A cosa servono i fondi

Grazie al vostro sostegno i fondi serviranno per:

• acquistare ritagli e scarti di produttori e pellettieri al minor prezzo possibile

• comprare materiali a km 0 per aiutare i piccoli commercianti duramente colpiti dalla pandemia.

• assumere manodopera locale per aiutare chi ha perso il lavoro a causa del covid-19

• creare campagne pubblicitarie per promuovere l’ecosostenibilità

• creare/acquistare packaging ecologico

• cercare produttori e commercianti che vogliono contribuire con le loro risorse al progetto

• assumere partner ed esperti che facciano crescere il brand in un mercato sempre più sostenibile

A chi è rivolto:

• agli amici

• a chi mi conosce

• a chi è attento all’ambiente

• a chi ama l’artigianato

• a chi ama i pezzi unici

• a chi ama il riciclo

• a chi vuole contribuire al rilancio del 100 % made in Italy

• a chi vuole investire in un progetto sostenibile

• a tutti quelli che pensano che il riciclo sia “the new fashion”

Aggiornamenti

Non appena arriveranno i fondi inizierò subito a progettare e creare le borse che verranno date subito a chi ha fatto donazioni. I sostenitori saranno costantemente aggiornati sullo sviluppo della linea sia privatamente che seguendomi sui social che sul sito ufficiale.

Questo è un articolo del 2018, sono passati 2 anni ma lo smaltimento degli scarti delle pelletterie è ancora un grosso problema:

“Migliaia di pelletterie artigiane in Toscana stanno per essere strangolate dai costi di smaltimento.A lanciare l’allarme è la Cna Federmoda Firenze. Fino a qualche mese fa portati per la maggior parte in discarica, oggi gli scarti di lavorazione della pelle sono dichiarati “pericolosi” per i valori di cromo troppo alti per cui non vengono più accettati dagli impianti. Ritagli della lavorazione di borse, portafogli, portachiavi, capi d’abbigliamento devono per forza prendere la strada dei termovalorizzatori. E qui nasce il problema, già emerso per gli scarti tessili dell’area pratese: in Toscana sono attivi solo tre termovalorizzatori già saturi di rifiuti urbani.”

Anche la raccolta così come è organizzata oggi costituisce un costo che pesa enormemente sul comparto pelletteria e il presidente Cna Federmoda Firenzene spiega i motivi: “Elevata percentuale degli scarti (circa il 40%); eccessiva differenziazione fino a distinguere le pelli anche per colore; necessità di disporre di spazi adeguati in azienda e di dedicare personale a ciò preposto. A tutto questo si aggiunge l’incremento delle tariffe a causa della chiusura in Toscana delle discariche e della carenza di termovalorizzatori”

(Fonte https://www.toscanachiantiambiente.it/scarti-della-pelle-aziende-artigiane-strangolate-dai-costi-di-smaltimento/ )

Se vuoi lasciare un mondo migliore di come l’hai trovato,sostieni questo progetto.

Il mare è fatto di tante piccole gocce.

Anche un piccolo aiuto può fare la differenza.

Grazie

Patrizia

AGGIORNAMENTI

Sono dispiaciuta di non essere riuscita a comunicare al meglio la mia idea. Alcune persone mi hanno contattata personalmente e sono venute nella mia sede fisica a portarmi alcuni ritagli. Grazie a queste persone ho realizzato alcune borse, di cui vedete le foto sotto. Il mio progetto va avanti anche se molto più lentamente...