A campaign of
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Che senso ha la parola “tazzina” o perché dovrebbe esistere “il bancone” se non hai bisogno di raccontare che fai colazione al bar con il caffè la mattina?
Ed ecco che si apre un mondo.
In un momento le parole che usiamo tutti i giorni sono strane e per niente scontate.
La lingua diventa qualcosa di materiale, un’entità fisica, un muro frapposto tra noi e gli immigrati. Ogni mondo ha il suo segreto e la chiave per accedervi è la lingua. C’è un nesso forte tra i nomi e le cose.
Nelle prime lezioni dei corsi di italiano agli immigrati della Scuola di Pace ci rendiamo conto di dover far saltare i programmi che ci eravamo prefissati e così insegnare la lingua diventa il pretesto per cominciare a incontrare veramente “l’altro” azzerando le idee che avevamo in mente.
“Il pericoloso clandestino” che alcuni politici vedono dietro ogni “vucumprà”, sta portando a casa nostra un mondo diverso che abbiamo l’onore di conoscere.
Osserviamo, smontiamo e utilizziamo la lingua italiana, scoprendoci insieme nuovi italiani.
La confusione che più volte facciamo nel ricordare il nome di un ragazzo ci racconta di più generazioni che si conservano nei quattro, cinque nomi che alcuni di loro hanno.
La profondità di ogni cultura esce fuori dall’orgoglio e dalla fierezza con cui parlano delle loro tradizioni, e la malinconia che li accompagna rende sacro ogni ricordo.
Il libro Nuovi italiani nasce dall’esperienza di tre anni di insegnamento di italiano L2 e dal contributo professionale degli insegnanti volontari della scuola, sarà il nostro “libro di testo” per i prossimi anni ed è anche una proposta di sostegno e di collaborazione per tutte quelle piccole scuole di italiano con cui condividiamo gli stessi ideali.
Nelle serate di questi anni, dalle 19 30 alle 22, ogni mercoledì e venerdì, persone di 21 nazionalità hanno intrecciato e confrontato le loro vite in una diversità che può fare paura, ma è capace di aprire il cuore e la mente.
Lo slancio di tensione verso l’altro racchiude in sé tutta la bellezza dell’essere umani.
Carmela e Marta Maffia
Il libro sarà arricchito dalla prefazione di Padre Alex Zanotelli
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