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Vi vogliamo raccontare la storia di Stella. Lei oggi ha 40 anni, è donna, mamma, ma è una donna triste, rassegnata, sola e non crede nella possibilità di una vita felice. Da giovanissima ha sposato un uomo più grande, violento, che la disprezzava trattandola da nullità e Stella in questa violenza fisica e psicologica ha perso se stessa. Dopo lunghi anni ha trovato il coraggio di scappare da quella situazione ma ne ha pagato il prezzo: i suoi figli non hanno accettato una mamma così fragile, senza capire che tutto quello che lei aveva vissuto l’aveva talmente consumata da farle tentare di togliersi la vita. Tuttora convinta di non valere nulla e ancora tormentata dall’ex marito, Stella ora vive con un uomo che non ama e che non la ama, cercando quell’amore che le è stato negato quando suo padre entrava nel suo letto facendole credere che l’abuso fosse amore. Stella non sa cosa vuol dire essere rispettata, amata, coccolata, stimata. E quel che è peggio è convinta di non meritare nulla di tutto questo.
Questa è una delle storie che abbiamo conosciuto nella nostra esperienza personale e professionale. E una delle quali ha mosso in noi la volontà di andare incontro a queste persone.
Noi, con la nostra associazione vogliamo aiutare le donne a liberarsi da questa sofferenza che le porta a pensare di meritare solo il peggio per se stesse e finalmente farle sorridere.
Inoltre, oltre a vedere quanta sofferenza può causare, anche dopo anni, nel bambino che ha subito un maltrattamento o un abuso, quello che colpisce è l’incancrenimento del sistema giudiziario che costringe le vittime a un estenuante percorso di perizie che chi è nell’ambiente definisce “maltrattamento istituzionale”. Da qui la nostra volontà. IO TI CREDO. Basta partire da questo.
Però questo non basta: la nostra nascente associazione ha bisogno di una sede, di una linea telefonica, di computer e di tutto ciò che possa servire a creare una rete di supporto intorno a chi deve affrontare questo percorso. Aiuto psicologico, legale, percorsi di prevenzione e ovviamente di accoglienza per chi dal dolore deve riemergere.
Al nostro progetto hanno aderito degli artisti faentini come Raffaella di Vado che ci ha regalato il disegno del nostro logo, o la ceramista Fiorenza Pancino che ha realizzato due ceramiche, una delle quali donata alla città di Faenza come simbolo del nostro impegno e addirittura Vittorio Brumotti ha autografato la bici con cui Manuela ha realizzato la pedalata sul cammino di Santiago, il primo passo da cui è nato tutto il resto.
Ora serve un aiuto da tutti. Una piccola donazione può fare la differenza.
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