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IL CONTESTO
La Basilicata, terra affascinante e misteriosa, è considerata la patria dei brigantaggio, perché le sue montagne nascosero alcuni dei più famosi briganti nelle sanguinose vicende dell’Italia post unitaria.
Da una parte la promessa di terre Garibaldina mai portata a compimento, dall’altra le speranze unitarie disilluse di un futuro migliore, spinsero i contadini ad una vera e propria rivolta in difesa dei propri diritti.
Quella del Brigantaggio non è solo la storia di una guerra civile combattuta da bande di fuorilegge, ma anche e soprattutto la rivolta di migliaia di contadini con una gran fame e sete di giustizia, delusi dalle promesse del governo unitario. Una rivolta drammatica, quella dei briganti lucani, che durò oltre un quinquennio ed interessò tutta la Basilicata e le regioni limitrofe, ma in cui risiede un pezzo molto importante della storia della nostra nazione.
Un pezzo di storia, il brigantaggio, troppo spesso occultato dai libri di storia, che hanno privilegiato l’idillio dell’Italia unita senza dare il giusto peso al prezzo che il Sud ha pagato.
«Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti». E’ questo che scrive a proposito di brigantaggio Antonio Gramsci nel suo famoso editoriale “Il lanzo ubriaco”.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Restituire alla collettività questa parte di storia cancellata che, attraverso il teatro, diventa strumento di informazione , di approfondimento storico e spunto per ripensare in chiave diversa le origini della nostra nazione.
Capire che le nostre diversità interne hanno radici profonde negli accadimenti di quel periodo è fondamentale per spiegare la complessità di un popolo che è diventato nazione sulla carta. Parlare di brigantaggio è quindi riportare nell’attualità un pezzo di storia troppo spesso etichettato e ignorato.
La nostra sfida più grande in questa prima fase sarà portare il teatro in strada.
Infatti il teatro di strada in senso stretto è una forma di spettacolo poco utilizzata: attualmente l’artista di strada, sia esso un singolo o un gruppo, è il giocoliere, più simile ad un circense che ad un attore.
Noi vogliamo dimostrare che si può stare sulla strada, con un pubblico totalmente diverso da quello dei teatri, un pubblico variegato, di passaggio, quasi casuale, e riuscire a raccontare fatti storici in una chiave di lettura nuova.
IL PROGETTO
Da qui nasce l’idea di compiere un viaggio sulle tracce dei briganti, in terra lucana, per approfondire con esperti il tema del brigantaggio, per ascoltare i racconti dalla gente del luogo, per respirare la stessa aria di Crocco e Ninco Nanco, per sperimentare il teatro di strada con un innovativo corto teatrale a tema.
Il passo successivo sarà raccogliere e analizzare tutte le informazioni raccolte nel viaggio e produrre un progetto che sarà la base per la vera e propria commedia sul brigantaggio dal nome “Si mangia, la tavola è bandita”.
Lo spettacolo sarà ambientato nel più classico dei pranzi di famiglia, dove attorno ad un tavolo, che simboleggia l’unità d’Italia, i vari personaggi faranno emergere attraverso il cibo le profonde diversità e contraddizioni del nostro Paese, rievocando di volta in volta, attraverso le dispute sul cibo, i passaggi chiave della storia dell’Unità d’Italia e i fatti realmente accaduti.
Ma il progetto va ben oltre la durata di una commedia.
La nostra ambizione è, a partire dalla documentazione prodotta, di coinvolgere le scuole in un percorso educativo, un mini progetto di ricerca sul brigantaggio, che come dicevamo, viene occultato nei libri di storia, e costruire insieme alle insegnanti un percorso di formazione rivolto agli alunni che culminerà poi nella messa in scena dello spettacolo stesso, a cui i ragazzi parteciperanno in modo attivo.
PERCHE’ DOVRESTI SOSTENERCI
Perché non hai mai creduto nelle versioni ufficiali
Perché hai sempre sentito un desiderio di riscossa
Perché sei del sud e ci tieni
Perché sei del nord e vuoi dimostrare che non tutti quelli del nord sono della Lega
Perché sei del centro e non vuoi stare sempre nel mezzo
Perché a scuola l’insegnante di storia proprio non la sopportavi e lei non sopportava te
Perché non si è mai troppo grandi per imparare
Perché vuoi la maglietta de La notte porta consiglio (lo dicono tutti che sfina)
Perché sì. I soldi son miei e ci faccio quello che mi pare
Perché sempre meglio a voi che alla chiesa
Perché ti senti azionista nel sangue
Perché come noi credi fortemente che i progetti nati dal basso sono i migliori
Il vostro contributo ci permetterà di sostenere le spese per il viaggio-studio, l’allestimento dello spettacolo in strada e finanziare le ricerche per la commedia.
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