«Quando si fabbricano istituzioni occorre delirare, affrontare il sacro bastione del potere, impossessarsi di qualcosa dell’ordine del desiderio, produrre ideale».

Era il 1976 quando, con queste parole, Pierre Legendre cercava di penetrare il segreto nascosto del potere e delle forme politiche che esso assume. Al di sotto delle regole formali dell’organizzazione democratica, al di là della pretesa oggettivazione dell’essere-in-comune propagandata e favorita da sociologismi sempre in auge, Legendre individua nel godimento il limite oscuro del politico. Limite in almeno due sensi: per un verso è sul godimento che l’organizzazione sociale si istituisce, ovvero sulla sua precisa e ordinata redistribuzione. Per altro verso, tuttavia, godimento sarebbe anche il nome di quella forza impersonale che contesta, al limite dell’organizzazione sociale, questa stessa organizzazione, nella misura in cui questa incarna esattamente il progetto tipico della cultura Occidentale di normalizzazione, oggettivazione, neutralizzazione dell’eccedenza che attraversa ogni vita ed ogni esistenza.

Nell'epoca della gestione manageriale e burocratizzata del potere politico ed economico, il libro vuole rispondere a una domanda: come riesce il potere a catturare e far marciare noi, cittadini democratici, senza alcuna reale reazione da parte nostra? Quali sono i nostri spazi di libertà? Quale ruolo gioca, nella nostra cattura ma anche nella nostra liberazione, il godimento?

Se questo testo, nella sua prima traduzione italiana del 1977, è passato pressoché inosservato, sembra tuttavia trovare oggi l’ora della sua leggibilità. E questo non solo per la ritrovata centralità del tema del godimento come fattore politico, ma innanzitutto per l’accresciuta coltre teorica che ricopre l’essenza di ciò che chiamiamo istituzioni. Siano intese secondo un’accezione economica, politica o giuridica, le istituzioni, ovvero i modo di articolazione della vita associata, rimangono per noi inconoscibili, tenute a debita distanza da una scienza politica e da una sociologia troppo conformiste rispetto al potere.

Per aprire la via di una ricerca sul significato politico del godimento Legendre incrocia allora filosofia e teologia, psicoanalisi e diritto, potenza analitica e vertigine critica.

Questa nuova edizione italiana ha lo scopo di far conoscere al lettore un autore centrale per il dibattito culturale italiano ed europeo, autore che non potrà e non dovrà passare, oggi, inosservato a chi si interroga sul potere e sulla presa che esso esercita sulle nostre vite.

Pierre Legendre, psicoanalista e storico del diritto. Già professore emerito alla Sorbona, ha insegnato all’Università di Vincennes e al Centro di Scienze Religiose dell’Ecole Pratique des Hautes-Etudes di Parigi. Membro dell’Ecole Freudienne de Paris ha prodotto, negli anni, un’opera monumentale in corso di pubblicazione presso l’editore francese Fayard, dal titolo Lecons. Conosciuto in tutto il mondo per la sua spregiudicatezza critica associata alla più classica delle erudizioni, Legendre rappresenta, con il suo pensiero, uno degli autori più originali e attuali all’interno del dibattito europeo.

In quanto piccola casa editrice no profit abbiamo adesso bisogno del vostro supporto per la pubblicazione di questo testo. Per questo motivo casa di marrani vi invita a diventare co-produttori dell’opera Godere del Potere (Formato 15×20 cm, pagine 256), attraverso una prevendita con un forte sconto sul prezzo di copertina: 10 euro al posto dei 17 ipotizzati per il costo di copertina.

Il versamento sarà richiesto solo alla scadenza della raccolta fondi, in base alle copie prenotate. Alla chiusura del crowdfunding il libro verrà stampato e inviato direttamente ai sostenitori.