Una campagna di
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“A piccoli passi” non è soltanto l’ultima “fatica” di Ilaria Marchione. È qualcosa di più. Quindi, che cos’è?
Partiamo da quel che non è.
Questo, innanzitutto, non è un book fotografico sui bambini: sarebbe riduttivo giudicarlo così.
“A piccoli passi” è invece un libro che nasce da un intima necessità, quella dell’artista e di chi ha collaborato al suo progetto. Questo lavoro è un frutto da cogliere, da sostenere, per aiutare chi ha sofferto, aiutarlo a ricominciare un poco per volta.
Questo vuol essere un piccolo passo ideale, seppur concreto per la finalità, a favore di
un maggior rispetto “dell’anima dei bambini e delle loro mamme” e, a sostegno della battaglia, contro la violenza su donne e minori.
“Ho pensato: adesso mi metto a fare delle foto, adesso faccio un libro, e col ricavato delle vendite faccio davvero qualcosa per loro. Se fossimo un po’ più… se lo fossimo tutti… non ci vorrebbe tanto se ognuno di noi facesse qualcosa.”
È il suo sguardo, quello di Ilaria, che vuole coinvolgerci.
È il suo piccolo passo, questo libro. È quello che ha fatto lei per saltare il fosso dell’indifferenza che spesso ci avvolge.
Non è stata sola. Grazie alla sensibilità e all’entusiasmo, quello di tutte le famiglie che hanno deciso di mettersi a disposizione, Ilaria comincia a fotografare. Quattro, cinque mesi di “attimi rubati” e “montagne” di scatti da organizzare. E tutto, credetemi, è nato per caso.
Tutto nasce per caso, leggendo un cartello affisso su una vetrina di un locale a Guastalla:
“CASA DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE BERNOLDA.” Vi sono accolte mamme e bambini, che vivono assieme, protetti, perché fuggiti da situazioni di violenza. Una violenza che, purtroppo, non scaturisce quasi mai per caso.
Ilaria percorre le strade della bassa reggiana e, quando va a conoscere le loro storie, presto intuisce che quelli “sono bambini che, coinvolgono coi loro piccoli sogni, ma che hanno bisogno di noi per realizzarli; poiché, con le loro mamme, vivono di aiuti. Aiuti, però, che di questi tempi, non arrivano a coprirne tutte le esigenze”.
E l’idea di Ilaria è pura e semplice: chiamarci a raccolta, anche noi, per aiutarla a “fare qualcosa” per “portar loro qualcosa”. Ma che cosa? Una donazione per supportare le spese – produzione e diffusione – di un libro di circa un centinaio di pagine? Questo è quel che rimane da tutta questa esperienza?
In questo senso, la finalità ultima per cui SOSTENERE è proprio di “portar qualcosa” : i fondi che verranno raccolti, grazie – a tutti noi e – alla vendita di questo libro, saranno portati alla Casa di Accoglienza Residenziale Bernolda.
Il significato di tutto il lavoro di Ilaria, e di questo nostro “fare qualcosa”, è di credere nel fascino della solidarietà: è un cammino, la solidarietà, che non lascia mai dietro nessuno. Un percorso, fatto di passi veri, perché fatti tutti assieme.
di Antonio Lucherini
Ecco cosa realizzerò se sosterrai il progetto:
-Un libro fotografico che raccoglie le immagini dei bambini che ho fotografato.
-Verrà organizzata una serata di presentazione e di vendita del libro accompagnata dalla mostra delle fotografie raccolte nel libro.
Il ricavato della vendita del libro sarà interamente devoluto alla casa di accoglienza "Bernolda" di Novellara (RE)per aiutare mamme e bambini.
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