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SOStieni Bergamo Pride 2023 - Bergamo Capitale della Cultura Queer

Una campagna di
Bergamo Pride

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Bergamo Pride

SOStieni Bergamo Pride 2023 - Bergamo Capitale della Cultura Queer

SOStieni Bergamo Pride 2023 - Bergamo Capitale della Cultura Queer

Campagna terminata
  • Raccolti € 454,00
  • Sostenitori 17
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale
  • Obiettivi
    5. Uguaglianza di genere
    10. Ridurre le disuguaglianze
    16. Pace, giustizia e istituzioni forti

Una campagna di 
Bergamo Pride

Contatti

Il Progetto

Bergamo Pride è una Organizzazione di Volontariato completamente autofinanziata.

Per scelta etica non siamo finanziatə da grosse aziende, multizinazionali o istituzioni, ma viviamo di libere donazioni e del supporto delle piccole imprese bergamasche facenti parte della rete dei locali sicuri.

Per questo motivo affinché Bergamo Pride 2023 diventi realtà, abbiamo bisogno di voi: anche il minimo contributo può fare la differenza nel coprire le ingenti spese organizzative.

Tra queste: SIAE, assicurazione, servizio Croce Rossa, noleggio furgone, realizzazione di prodotti pubblicitari, interprete LIS, carburante, ecc.

BERGAMO PRIDE 2023 – BERGAMO CAPITALE DELLA CULTURA QUEER

La prossima edizione di Bergamo Pride, il cui corteo finale è programmato per sabato 17 giugno 2023, si concentrerà su temi attuali e urgenti. Come la promulgazione dei diritti civili e il riconoscimento e il rispetto delle identità. Passando per la tutela della salute e del benessere delle persone LGBTQIA+ e la promozione di un’educazione aperta e inclusiva. 

Lo slogan 2023 – Bergamo capitale della cultura Queer

Proprio a questo fa riferimento lo slogan scelto, un accenno diretto alla recente celebrazione della nostra città, eletta, insieme a Brescia, Capitale Italiana della Cultura. Una cultura che non deve però essere elitaria o settaria, ma, al contrario, aperta a tutte le differenze. Una cultura di respiro europeo, volta alla valorizzazione della non conformità, delle possibilità e delle strade aperte e sicure. Rese tali dall’attraversamento dei corpi e delle identità. 

Diritti civili e vuoto legislativo

In seguito alla bocciatura del DDL Zan e all’insediamento del nuovo governo di estrema destra, l’agenda politica relativa al riconoscimento della minoranza LGBTQIA+ in ambito di tutela giuridica, nonché quella relativa al riconoscimento legale delle famiglie omogenitoriali, è stata definitivamente archiviata. Lo stesso discorso vale per il matrimonio egualitario e le adozioni, la cui estensione a coppie dello stesso sesso è ben lungi dall’essere calendarizzata. O per la riforma della legge 164, recante la disciplina per la rettificazione dell’attribuzione di sesso, e conseguentemente del nome, a favore delle persone Trans*. Procedura ancora eccessivamente medicalizzata e umiliante. 

L’allarmante vuoto giuridico, oltre ad essere anacronistico, è inoltre strumentale all’omo-lesbo-bi-transfobia istituzionalizzata. Libera possibilità di circolare hanno infatti le cosiddette terapie riparative, volte a “curare” con pratiche sadiche e immorali l’orientamento sessuale o identitario non conforme alle leggi del patriarcato. Così come la mancata approvazione della carriera alias e dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, definite dai nostri rappresentanti politici “teorie gender”. 

La dignità delle persone facenti parte della nostra comunità non può dipendere dal buon cuore o dall’illuminazione di unə ufficiale di Stato Civile. Deve essere al più presto tutelata e normata da leggi. Il nostro benessere psicofisico e il riconoscimento delle nostre identità non possono dipendere dalle scelte personali di ogni singolə individuə con cui quotidianamente ci dobbiamo interfacciare. Dalle forze dell’ordine fino a impiegatə pubblichə, da medici a psicologhə e psicoterapeutə. 

La creazione di spazi sicuri a Bergamo

Per questi motivi, Bergamo Pride ha avviato ormai da un anno una collaborazione con Studio Dialoghi. Centro di psicologia e psicoterapia convenzionato che si occupa di salute e benessere delle persone LGBTQIA+. Parallelamente è stato avviato un percorso con numerosi locali della città, con l’obiettivo di renderli il più possibile luoghi sicuri per la nostra comunità. Qui il personale formato si impegna a prevenire e contrastare episodi di omo-lesbo-bi-transfobia, cooperando alla costruzione di un ambiente amichevole. 

Salute e benessere della comunità LGBTQIA+

Infine, il percorso già avviato con Arcigay Bergamo Cives e Bergamo Fast Track City volto alla prevenzione – tramite test pungidito gratuito e anonimo – di malattie sessualmente trasmissibili.Ma anche accesso facilitato alle informazioni relative a farmaci di contrasto, come la PREP, e sensibilizzazione U=U (Undetectable = Untrasmittable), nonché eliminazione dello stigma legato alle persone HIV+.

Bergamo Pride chiede inoltre che vengano istituzionalizzate pratiche di prevenzione al bullismo e al sucidio tra giovani LGBTQIA+, attraverso una educazione sessuale e affettiva non etero-normata nelle scuole, indirizzata al rispetto di ogni identità, con particolare attenzione all’uso di un linguaggio inclusivo. A questo si ricollega il percorso di quest’anno, che nelle settimane di avvicinamento alla data del corteo finale del 17 giugno si concentrerà sull’approfondimento di numerosi temi. Come l’orientamento sessuale, l’identità di genere, l’orientamento romantico, le identità di genere non binarie e l’esplorazione delle relazioni non monogame. Con particolare attenzione alla comunità Trans*, vittima ancora oggi di discriminazioni pesanti in campo lavorativo, medico-sanitario e sociale, attuate soprattutto nei confronti della comunità T* femminile, che vive una doppia discriminazione. Transfobica e sessista, che la relega ai margini della società mentre tende a invisibilizzarla.

Commenti (3)

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  • SC
    Sara Buon pride a tutt*🏳️‍🌈🏳️‍🌈🏳️‍🌈
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      Danielle 🌈
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        Vanessa ❤️🧡💛💚💙💜

        Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

        Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

        5. Uguaglianza di genere

        Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.

        10. Ridurre le disuguaglianze

        Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;

        16. Pace, giustizia e istituzioni forti

        Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.