Una campagna di
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LOGLINE
Martina ha perso la voce. Per fuggire al suo silenzio trova rifugio nel canto senza tempo di una mastra cordaia, finché la donna scompare misteriosamente, lasciandola sola e incapace a intrecciare il proprio caos. La ragazza scopre allora un nuovo modo inquietante e distruttivo per farlo.
IL PROGETTO
Mi chiamo Martina, frequento l’ultimo anno di NABA Cinema a Milano, ma le mie radici sono in Sicilia. In VOCE curo principalmente la regia e il sound design.
Sono una cantante, ed è proprio da questa parte di me che nasce la storia. Circa un anno fa, dopo un’influenza, ho perso completamente la voce per settimane. Il canto, che per me è sempre stato il modo più autentico per sfogare ansie e paure e ciò che considero la parte più caratteristica della mia identità, è improvvisamente scomparso.
Anche quando l’infiammazione è passata, la mia voce non è tornata subito. È allora che ho compreso che non si trattava solo di un problema fisico: era come se qualcosa di più profondo la trattenesse dentro di me. L’assenza della voce aveva aperto una frattura tra il mio corpo e la mia identità, come se la mia maschera fosse caduta, lasciandomi davanti a un vuoto schiacciante e pauroso, il timore di non avere null'altro da offrire.
VOCE non offre soluzioni, ma uno spazio di empatia per chi si sente prigioniero del proprio caos interiore e inascoltato dal mondo.
IL CINEMA BASATO SUL SONORO, MA SENZA MUSICA ESTERNA
La maggior parte dei film a cui siamo abituati introduce un commento musicale esterno, una colonna sonora che guida le emozioni dello spettatore. Nonostante la musica sia il mio principale metodo di espressione, io non credo in questa scelta: la musica extradiegetica diventa spesso una scorciatoia, un modo per suggerire come sentirsi davanti a una scena. VOCE rinuncia a questo artificio: ogni suono proviene esclusivamente dall’interno della storia. In questo modo lo spettatore condivide sì la stessa condizione della protagonista, ma restando fedele a un’esperienza emotiva autentica.
AIUTAMI A INTRECCIARE I FILI DEL CAOS.
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