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PERCHE' IL LIBRO
“Non si possono coprire le crepe con una mano di vernice senza cercare innanzitutto di scoprire perché si sono create”. Questa, insieme a molte altre affermazioni di Desmond Tutu, è stata la frase che ha fatto nascere in me l’interesse per un metodo alternativo di risoluzione di conflitti in società che sono state pervase da crimini così gravi e così diffusi da non poter permettere un’efficace risoluzione tramite la semplice applicazione della giustizia tradizionale. La società presa in esame è forse quella che meno ci aspetteremmo, non si tratta di un paese in via di sviluppo, né di uno con un recente passato dittatoriale o autoritario, bensì di un emblema di democrazia, il Canada. A questo punto ci aspetteremmo di sentir parlare di fatti storici antichi, di un problema superato e di una società equilibrata e riappacificata, non penseremmo mai di leggere la storia di un genocidio terminato ufficialmente nel 1996, le cui eredità sono ancora profondamente radicate nella società canadese moderna. Quello che verrà presentato nel libro è il processo di guarigione dall’esperienza delle scuole residenziali per i nativi in Canada, un percorso di coraggiosa ripresa da abusi, torture e ingiustizie testimoniato in prima persona anche da un sopravvissuto di origine algonchina che ho avuto la fortuna e il piacere di intervistare. E’ anche grazie a lui, e al suo profondo bisogno di condividere l’esperienza poco conosciuta affrontata dal suo popolo, che nasce questa pubblicazione, nella speranza che atroci condotte umane di questo genere non vengano dimenticate e, soprattutto, che non si ripetano in futuro.
Clara Csilla Romano
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