Una campagna di
AltraCittàContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Il tuo contributo servirà a sostenere un progetto ambizioso. Scegli la ricompensa o la somma con cui vuoi sostenerlo e seleziona il metodo di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. Ti ricordiamo che il progettista è il responsabile della campagna e dell'adempimento delle promesse fatte ai sostenitori; sarà sua premura informarti circa come verranno gestiti i fondi raccolti, anche se l'obiettivo non sarà stato completamente raggiunto. Le ricompense promesse sono comunque garantite dall’autore.
Il progetto è stato ideato da AltraCittà per dare un nuovo volto a Via di Fonte Avellana. Il luogo, protagonista negli ultimi anni di vicende controverse, rimane un punto di riferimento nella memoria degli abitanti. Attraverso il completamento di una parete verde (già iniziata nel 2019), il ridisegno di una nuova pavimentazione che consenta ai pedoni di muoversi in sicurezza, l’implementazione dell’illuminazione e l’installazione di nuovi arredi urbani, ci proponiamo di restituire dignità a questo spazio con il supporto di tutta la comunità.
L’iniziativa avrà carattere temporaneo, in attesa di un intervento organico e definitivo dell’area di cui manca ancora una pianificazione certa da parte degli organi preposti.
In questo frangente temporale, in questo spazio presente, Altracittà intende migliorare la vivibilità della via, stimolando la partecipazione attiva dei cittadini e dimostrando che piccole azioni collettive e strategiche possono apportare rapidi benefici alla vita urbana e sociale della comunità.
L’edizione 2019 della giornata mondiale del rifugiato è stata l’occasione di disegnare, insieme ai ragazzi del progetto Siproimi Gubbio, una parte di città da tempo in cerca di significato. Da questi presupposti è nato AltroMuro, un progetto di urbanistica tattica e inclusione sociale. Una parete verde che traduce il concetto di diversità attraverso la coesistenza di diverse specie rampicanti e fiorite. Come le piante, anche la comunità può vivere confrontandosi con il “diverso” traendo benefici dal rapporto bidirezionale che si instaura tra i soggetti.
AltraCittà è un libero laboratorio che si interroga sul ruolo che lo spazio pubblico riveste nella comunità. Basandoci su idee condivise, proponiamo eventi capaci di attuare trasformazioni temporanee per migliorare la qualità della vita urbana.
Siamo un gruppo di giovani professionisti, uniti dal bisogno condiviso di attivarsi per rendere più inclusivi gli spazi che quotidianamente abitiamo. Quando guardiamo alla città, ai nostri paesaggi, agli spazi, non vediamo un semplice vuoto da colmare nè una merce di cui approfittare, ma vediamo un terreno su cui costruire un cambiamento, un futuro più equo e sostenibile, che consideri la riappropriazione dei diritti collettivi il suo fondamento.
Dal 2019 abbiamo deciso di formalizzare il nostro impegno, diventando associazione culturale a tutti gli effetti!
Per curiosare tra i progetti passati, trovate il nostro portfolio al seguente link o sui nostri profili Instagram @altracittàe Facebook AltraCittà
Il completamento della parete verde permetterà di schermare interamente il muro in cemento armato appartenente al parcheggio multipiano di Via di Fonte Avellana, così da restituire alla strada un aspetto più gradevole che favorisca il rifiorire delle relazioni sociali.
Questo intervento si ricollega all’azione di guerrilla gardening portata avanti da AltraCittà nel 2019 in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che ha preso il nome di AltroMuro.Un’azione urbana collettiva con un duplice scopo: creare una schermatura verde alla parete in cemento e portare simbolicamente alla luce l’importanza della coesistenza tra le diversità attraverso l’unione di specie vegetali differenti.
La prima edizione di AltroMuro ha visto la partecipazione attiva di 50 soggetti tra cittadini, associazioni e locali commerciali. In prima linea i ragazzi del progetto Siproimi di Gubbio e gli operatori che li accompagnano nella fase assistenziale, la Biblioteca, Il Garden Gubbio che ha consolidato una forte relazione nei due anni di attività con AltraCittà.
L’obiettivo di questa nuova azione è la creazione di un sipario verde su più livelli verticali, in cui piante rampicanti e piante fiorite di piccola dimensione scandiranno in maniera ritmata il passaggio della comunità.
Nessuna strada è veramente a misura d’uomo se non garantisce la sicurezza ai pedoni che la percorrono. Le attuali condizioni del manto stradale in Via di Fonte Avellana, la rendono particolarmente inadatta al passaggio pedonale soprattutto nel caso di persone con disabilità, passeggini e carrozzine.
Con VIAVAI- spazio d’azione temporaneo vogliamo restituire parte della carreggiata ai pedoni, disegnando una nuova pavimentazione su entrambi i lati della strada non solo per rendere la via più sicura ed inclusiva, ma anche per aprirla a nuovi utilizzi che vadano oltre il semplice passaggio e favoriscano il confronto, l’incontro e la condivisione.
VIAVAI- spazio d’azione temporaneo è un progetto di carattere temporaneo, ma il messaggio che porta con sé ha l’ambizione di durare nel tempo. Via di Fonte Avellana è un luogo fondamentale per la nostra città ed ospita alcune realtà significative per la collettività: dall’asilo nido alle scuole elementari, passando per il servizio bibliotecario comunale e il centro sociale anziani. Una via che accoglie ogni giorno la vita, il lavoro e la crescita della nostra comunità. Queste realtà sociali non necessitano di uno spazio“contenitore” ma, al contrario, di uno spazio adattivo ed inclusivo che le metta in connessione tra loro. Un luogo accogliente in cui poter sostare ed incontrarsi.
Per questo motivo abbiamo pensato di intervenire inserendo arredi e panchine temporanei realizzati con materiali di recupero, che riprendano quindi il carattere provvisorio del progetto, dando tuttavia l’immediata percezione di uno spazio di qualità dove la sosta non è solo consentita ma incentivata e promossa. La realizzazione degli arredi vedrà la stretta collaborazione con aziende e artigiani della città.
VIAVAI- spazio d’azione temporaneo cercherà di sopperire alla necessità di un’adeguata illuminazione, per garantire una passeggiata sicura anche nelle ore serali.
Il carattere temporaneo dell’intervento permetterà una rapida riconfigurazione di arredi e illuminazione in spazi urbani che manifesteranno criticità simili a quelle di Via di Fonte Avellana.
Nel corso del processo di ideazione e progettazione di VIAVAI- spazio d’azione temporaneo abbiamo individuato l’obiettivo di 5.000 euro come budget necessario a realizzare tutte queste piccole ma grandi trasformazioni. Con il vostro aiuto potremo procurarci i materiali necessari, realizzare ed installare gli arredi e le panchine, acquistare e piantare il maggior numero di piantepossibile per rendere la nostra parete sempre più verde.
Il nostro appello è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore la valorizzazione della nostra città e la rinascita del quartiere di San Pietro. A chi non vede l’ora di godersi una passeggiata in sicurezza coi bambini o a chi spera di poter ascoltare le storie degli anziani seduti sulle nuove panchine. A chi comprenderà il senso più profondo di questo progetto, tenendo conto della rilevanza di azioni specifiche riproducibili in contesti affini.
In questo contesto, il crowdfunding è per noi uno strumento fondamentale. In primo luogo, dal punto di vista pratico ci permette di diffondere il nostro progetto e, attraverso il megafono della rete, promuovere la trasformazione degli spazi della nostra città in senso pratico e simbolico grazie all’aiuto di tutti coloro che sono interessati, a prescindere dall’appartenenza o meno alla comunità cittadina. In secondo luogo, la modalità del crowdfunding è estremamente vicina al nostro modo di concepire la trasformazione urbana e sociale: dare vita a qualcosa di nuovo grazie alla collaborazione e il coinvolgimento del maggior numero di voci possibile.
Tutti insieme possiamo riconsegnare alla città una via più accogliente, viva e sicura, uno spazio a misura di cittadin* in cui ricominciare ad attivarci!
Gubbio, città umbra antichissima, conserva all'interno del suo centro una stratificazione storica complessa e unica. Rispetto ad altri comuni italiani, negli anni del boom economico post bellico, la città non subì una cementificazione incontrollata e aggressiva. A simbolo dell’importanza della città e la sua centralità attorno ai temi della tutela e salvaguardia dei centri storici italiani basta citare il PRG elaborato da Giovanni Astengo, la costituzione di ANCSA Associazione Nazionale Centri Storici Artistici e la Carta di Gubbio del 1960 volta a descrivere i principi fondamentali di salvaguardia e risanamento dei centri storici italiani.
Nel corso dei secoli molte storie si sono avvicendate attorno a Via di Fonte Avellana, portandola a rivestire ruoli diversi nell’assetto della nostra città e nel cuore degli eugubini.
Ad esempio - nell’ormai remoto 1663 - siamo certi che la via fosse una strada privata che divideva il monastero di San Pietro dall’orto superiore, adibito alle colture dei monaci Olivetani. Solo nel 1768 abbiamo testimonianza dell’apertura della strada al resto della città tramite due ingressi, uno dei quali ricavato nelle mura urbiche trecentesche.
È però solo in seguito all’Unità d’Italia che la via diviene pubblica: si aprono servizi alla cittadinanza, come l’asilo, e la strada inizia a prendere vita.
Da lì in poi diventa palcoscenico di storie e ricordi della nostra comunità: uno fra tanti, l’alzata dei Ceri dal 1908 al 1930, spostata poi di fronte alla vicina palestra fino al 1937.
Negli anni ’50 gli ingressi si allargano e, nel 1963, la strada urbana prende finalmente il nome con cui oggi la conosciamo: Via di Fonte Avellana.
Nel 2003 il Comune di Gubbio approva il Programma definitivo del PUC Gubbio – Capoluogo, a seguito dell’emanazione del bando di co-finanziamento di cui alla ex legge regionale 13/97. La Regione Umbria finanzia dunque il primo PUC eugubino. L’area di intervento è vasta e frammentata, tanto quanto lo sono le due zone storiche che si tenta di recuperare dall’abbandono, dall’inaccessibilità, dalla perdita di funzione economica e sociale: via XX Settembre (e adiacente stazione della funivia), e San Pietro con la sua palestra. In entrambi i casi si parla di vasti immobili di proprietà pubblica, in stato di degrado e in disuso, anche a causa dello spostamento post-terremoto in periferia delle funzioni scolastiche. Il programma, che si svilupperà nel tempo con progettazioni definitive a catena, prevede la realizzazione di due parcheggi multipiano, che contemporaneamente permettono sia di fornire agli abitanti gli ormai imprescindibili comfort, sia di liberare strade e vicoli storici dall’invasione veicolare per ottenere una migliore accessibilità e un più profondo godimento dell’architettura medievale. La progettazione definitiva del parcheggio di San Pietro è stata approvata nel 2007 e, successivamente, ne è stata contrattualizzata la realizzazione tramite project financing di durata trentennale. La fase esecutiva della progettazione e lo svolgimento dei lavori hanno comportato dilatazione dei tempi e incrementi dei costi, con successive varianti e adeguamenti, lasciando il tutto a carico dell’investitore privato come da contratto iniziale. Sfortunatamente l’avvio dei lavori per il parcheggio di San Pietro è avvenuto poco prima dell’inizio della crisi economica: una serie di vicende negative hanno comportato modifiche progettuali e contrattuali e, da quel momento, la struttura è passata alla competenza esclusiva dell'amministrazione pubblica. Inoltre, si è progressivamente delineata una marcata ostilità dell'opinione pubblica verso un intervento dai caratteri forti, secondo alcuni paesaggisticamente deturpanti, specialmente in riferimento alla stecca commerciale, struttura in elevazione non utile al progetto del parcheggio.
Quest’ultima comporta un’occlusione della visibilità verso la parte alta della città da parte di chi percorre via di Fonte Avellana, tra il parcheggio ed il complesso di San Pietro, dove nel frattempo hanno trovato posto, dopo opportuno restauro, la Biblioteca Comunale Sperelliana, l'asilo nido e il centro sociale per anziani.
Ad oggi l’intervento è rimasto incompiuto. Lo spazio fisico ne è tuttora testimone, ma un passato così animato e significativo è il punto di partenza per un futuro altrettanto vivo.
Con VIAVAI- spazio d’azione temporaneo siamo pronti ad aggiungere un altro tassello a questa lunga storia di sovrapposizioni della via.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Commenti (7)