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Ciao, e benvenutә in questo spazio!
Sono Camilla Donzelli, attivista intersezionale, sindacalista, e giornalista freelance.
Sin dalla preadolescenza, convivo con problemi di salute mentale e un costante senso di inadeguatezza che ho sempre faticato ad articolare. Fino a qualche anno fa, attribuivo il tutto all’essere un'esemplare di Millennial particolarmente sensibile. Dopotutto, il nostro è un disagio generazionale; datә in pasto al tritacarne del tardo capitalismo, com’è possibile rimanere sanә? – mi ripetevo come un mantra.
Eppure, tantissime cose non tornavano. Nel corso degli anni, le difficoltà quotidiane hanno continuato a crescere ed espandersi, fino ad avere un impatto devastante sulla mia qualità di vita. E poi un tarlo insistente, che più mi affannavo a scacciar via infastidita più tornava a farsi sentire sbraitando: e se ansia e depressione non fossero i problemi in sé, ma dei sintomi?
Mi ci sono voluti 32 anni per approdare all'intuizione di essere nello spettro autistico. La sensazione è stata – ed è ancora – quella di procedere a tentoni in una stanza completamente buia.
Questa newsletter nasce quindi da una necessità personale, ma anche e soprattutto collettiva: riscrivere totalmente la narrazione che circonda l'autismo nelle persone adulte - soprattutto quando si tratta di persone queer e non binarie, persone socializzate come donne e persone non bianche, costrette ad imparare raffinatissime tecniche di sopravvivenza che rendono la quotidianità una continua, estenuante, rincorsa alla performance. E che ci lasciano persә, confusә e sfinitә, a domandarci cosa ci sia di sbagliato in noi.
Il titolo “Sommersə” richiama la sensazione che meglio descrive la mia esperienza di persona autistica mai diagnosticata: trattenere il respiro sott'acqua, annaspando, senza mai avere la possibilità di emergere in superficie per prendere una boccata d’aria. Ma richiama anche il concetto di invisibilità, legato a doppio filo al tipo di società in cui viviamo e alle sue strutture oppressive date come naturali.
Una newsletter quindicinale, pubblicata in italiano e in inglese, in cui parlerò di autismo in prima persona, mantenendo però una prospettiva politica e sistemica, accessibile e intersezionale. Perché sì, il mio cervello sarà anche differente, ma il contesto non va mai perso di vista: la disabilità non è innata ma imposta, e dipende sempre dalle condizioni ambientali.
Non vuole essere uno strumento medico o diagnostico, ma uno spazio di condivisione, approfondimento e cura. Racconterò storie e aneddoti personali, introdurrò in maniera semplice concetti e termini legati al mondo della neurodiversità, analizzerò dinamiche sociali e culturali, proporrò letture e altre risorse e, occasionalmente, darò voce ad espertә e altre persone neurodiversə.
L’obiettivo è creare uno comunità accogliente attorno all’argomento, offrendo strumenti in grado di risparmiare a chi sospetta di essere neurodiversə tutta la fatica e la sofferenza che si patiscono quando, come accade specialmente in Italia, le fonti sono scarse e lә professionistә specializzatә sono pochә.
La newsletter partirà fra circa un mese, a metà giugno.
A chi si è sempre sentitә “fuori posto”.
A chi sospetta di essere neurodiversə ma non sa da dove iniziare.
A chi vuole darsi la possibilità di guardare il mondo da una prospettiva diversa, più inclusiva.
A chi crede che la neurodiversità sia una questione fortemente politica.
Voglio poter dedicare tempo e risorse adeguati a questo progetto, che ritengo molto importante per colmare un vuoto informativo che ad oggi esiste in Italia – e non solo.
Lavorando come freelance, il tempo che dedico alla newsletter va a sottrarsi ad altre commissioni pagate; di conseguenza, ho bisogno di compensare.
In ultimo, è cruciale che questa newsletter sia accessibile a tuttә: il progetto si svuoterebbe completamente di senso se vincolato ad una qualsiasi forma di abbonamento a pagamento.
L’obiettivo è coprire i costi fissi di mantenimento (piattaforma che ospita la newsletter e altri strumenti digitali), il compenso per il mio lavoro, i costi di grafica e traduzione, e i costi per l’acquisto di materiali utili alla stesura dei contenuti (libri, ricerche, ecc.).
Con una donazione libera, che può essere una tantum qui su Produzioni dal Basso o periodica tramite la piattaforma Buy Me a Coffee.
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Ci leggiamo presto,
Camilla
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
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