oppure

Registrati con il tuo indirizzo email

Oppure, solo se sei una persona fisica (NO azienda/associazione), puoi scegliere anche di registrarti con i social:

Inserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.

Ricordi la tua password?

Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.

RISCOPRIRE BATIA: INDAGINE ARCHEOLOGICA MULTIDISCIPLINARE NELLA LOCALITÀ BATIA DI AMARONI

Una campagna di
Archeoclub d'Italia Amaroni

Contatti

Una campagna di
Archeoclub d'Italia Amaroni

RISCOPRIRE BATIA: INDAGINE ARCHEOLOGICA MULTIDISCIPLINARE NELLA LOCALITÀ BATIA DI AMARONI

RISCOPRIRE BATIA: INDAGINE ARCHEOLOGICA MULTIDISCIPLINARE NELLA LOCALITÀ BATIA DI AMARONI

Sostieni questo progetto
0%
  • Raccolti € 0,00
  • Obiettivo € 45.000,00
  • Sostenitori 0
  • Scadenza 364 giorni rimanenti
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Arte & cultura
  • Obiettivi
    4. Istruzione di qualità

Una campagna di 
Archeoclub d'Italia Amaroni

Contatti

Il Progetto

La località Batia, nel territorio comunale di Amaroni (CZ), custodisce testimonianze ancora in gran parte inesplorate di un importante insediamento monastico medievale, probabilmente riconducibile all’Abbatia di San Nicola delle Magliole, appartenente all’Ordine basiliano.

Il sito, identificato su fonti storiche e toponomastiche con la zona dell'altura del Vioterito (var. Bioterito, Viteorito, Vitaritu), è menzionato in connessione con la figura di San Luca di Melicuccà, vescovo e monaco basiliano, morto presumibilmente proprio ad Amaroni nel 1114.

L'abbazia è legata a una complessa rete di fonti letterarie, documentarie e agiografiche. Secondo Domenico Martire, che ne parla in Calabria Sacra e Profana (1877), essa va identificata con una delle sei badie basiliane elencate da Ferdinando Ughelli nella sua Italia Sacra; in particolare, con la Badia di San Nicola de’ Migliota (o Magliole), da collocarsi in territorio amaronesse, lungo l’antico tracciato della SS181 per Girifalco.

La documentazione storica è supportata anche da tracce materiali ancora visibili: all’altezza del ponte sul fiume Ferrera, alla sinistra della strada in direzione Girifalco, sono osservabili i resti monumentali di una costruzione in elevato e di una chiesa annessa, che secondo la tradizione fu fondata proprio per volontà di San Luca e nella quale egli volle morire. Non lontano, si estende un campo noto con il toponimo di “Fiorito” (fjuredha), anch’esso attestato dalle fonti e ritenuto parte dell’antica pertinenza agraria del cenobio.

A circa un chilometro di distanza dai resti dell’Abbazia, in prossimità della contrada detta “San Nicola il Vecchio”, ai piedi del colle noto come Majiurizzuni, si conservano ulteriori ruderi murari, verosimilmente pertinenti a un nucleo funerario o a un insediamento annesso. In questo luogo è stato segnalato in passato il rinvenimento di unsarcofago in pietra, che alcuni studiosi ipotizzano possa appartenere al cimitero dell’antica Majiurizzuni, forse connesso alla comunità monastica.

Infine, la figura di San Luca di Melicuccà, strettamente associata alla fondazione o rifondazione dell’abbazia, rappresenta un elemento di forte interesse agiografico e culturale. Venerato dalla Chiesa cattolica, è protagonista di numerosi miracoli riferiti a luoghi simbolici della Calabria (come Sibari, Squillace, Seminara, Placa, Galliano), e la sua scelta di morire in questo sito contribuisce a rafforzarne la centralità storica e spirituale nel paesaggio medievale calabrese.

Alla luce di queste fonti, la località Batia, insieme ai siti connessi (San Nicola il Vecchio, Majiurizzuni, campo Fiorito), si configura come un complesso archeologico e cultuale di prima importanza, che merita di essere indagato con un approccio interdisciplinare integrando ricognizione di superficie, prospezione geofisica, scavo selettivo, indagine toponomastica e documentaria.

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Il progetto "Riscoprire Batia" si propone di restituire centralità scientifica, culturale e territoriale a un sito che conserva forti potenzialità archeologiche e storico-religiose. I principali obiettivi sono:

  • Documentare in modo sistematico le evidenze archeologiche attualmente visibili e le anomalie topografiche della località Batia e delle aree contigue (San Nicola il Vecchio, Majiurizzuni, campo Fiorito);
  • Eseguire una ricognizione di superficie con raccolta georeferenziata di materiali mobili (ceramica, laterizi, metalli), utile a definire cronologie e ambiti funzionali;
  • Produrre una mappatura GIS delle evidenze e dei toponimi storici, con rilievo fotogrammetrico e modello digitale del terreno (DTM);
  • Avviare uno scavo archeologico stratigrafico esplorativo in corrispondenza dei punti di maggiore interesse (resti murari, area cimiteriale, struttura ecclesiastica);
  • Verificare l'estensione, la natura e la funzione del complesso monastico, con particolare attenzione alla relazione tra edificio ecclesiale e pertinenze agricole o funerarie;
  • Recuperare e analizzare eventuali materiali da campionamento specialistico (carboni per C14, malte, microresti organici, reperti osteologici);
  • Integrare i dati archeologici con le fonti storiche, catastali e orali, per ricostruire un quadro complessivo dell’insediamento e della sua evoluzione nel tempo;
  • Restituire i risultati attraverso un piano di valorizzazione culturale e divulgativa rivolto alla comunità locale, alle scuole e ai visitatori, attraverso mostre, pannelli informativi e una guida digitale.
  • Inserire l’area nel più ampio progetto di valorizzazione dei siti monastici italogreci, promuovendo un itinerario storico-culturale regionale che riconosca l’eredità del monachesimo basiliano come ponte tra cristianità orientale e occidentale, anche in collaborazione con altri comuni calabresi coinvolti in percorsi simili.

L’obiettivo a medio termine è quello di includere il sito nel circuito dei luoghi della memoria monastica e spirituale della Calabria, valorizzando la figura di San Luca di Melicuccà come elemento unificante tra ricerca, fede e territorio.

Commenti (0)

Per commentare devi fare

    Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

    Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

    4. Istruzione di qualità

    Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.

    Vuoi sostenere questo progetto?