L'iniziativa “Pane in Attesa” è stata lanciata a Treviso lo scorso 7 marzo e permette a chiunque voglia di donare del pane a chi è meno fortunato e a questi di ritirarlo gratuitamente, semplicemente facendo richiesta all'interno dei panifici aderenti.

Il progetto, semplice e concreto, è stato accolto sin da subito con grande entusiasmo e partecipazione da panificatori e dai cittadini trevigiani, ma manca ancora un tassello perché questa storia di solidarietà arrivi proprio a tutti i cittadini di Treviso.

Convinta dell'importanza di coinvolgere anche i bambini e consapevole della straordinaria capacità che la fiaba ha di comunicare grandi significati in modo semplice, Elisa Baldissera, ideatrice dell'iniziativa, ha pensato potesse essere proprio questa la strada per arrivare a loro.

Nasce così la fiaba di “Girasole e il panino con la marmellata”, scritta da Elisa stessa e disegnata da una giovane illustratrice trevigiana – Paola Cocchetto .

L'obiettivo è quello di distribuire la fiaba a tutti i bambini iscritti alle scuole primarie della Città di Treviso.

Eccoci così a chiedere la vostra partecipazione attiva: un contributo per raggiungere la somma utile alla stampa di 5.000 copie della fiaba, corrispondente a 200 Euro.

Essendo, infatti, “Pane in Attesa Treviso” un'iniziativa promossa da singoli volontari e non un'associazione, abbiamo ritenuto coerente attuare lo stesso principio di coinvolgimento orizzontale anche per la ricerca dei fondi per la stampa della fiaba.

Chiunque, anche solo con un euro, può oggi aiutarci a portare il messaggio di Girasole a tutti i bambini di Treviso!!!!!!

PER UN GESTO BUONO COME IL PANE . . .

"C'era una volta, un bambino di nome Girasole. Papà aveva pensato di chiamarlo così per

il suo visino tondo tondo e sorridente proprio come i fiori di girasole che stavano

sbocciando nella stagione in cui era nato.

Ogni giorno Girasole andava a scuola e il momento che più di tutti preferiva era quello

della ricreazione! Ma dovete sapere che Girasole era un bambino molto goloso e la

ricreazione gli piaceva così tanto perché..."