Una campagna di ASSOCIAZIONE COOPISA
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Nelle periferie di Luanda, la distanza dai servizi sanitari e sociali è un problema quotidiano. Le strutture sono spesso difficili da raggiungere, i costi proibitivi, e molte persone convivono con malattie non trattate, stress psicologico, solitudine.
Per chi vive in condizioni di fragilità — donne sole, bambini, anziani, persone senza reti familiari — l’assenza di presidi di cura diventa un ostacolo enorme alla dignità e alla qualità della vita.
Coopisa vuole portare un presidio concreto di cure, ascolto e accompagnamento direttamente nei quartieri. Il progetto unisce tre livelli che si sostengono a vicenda:
• Salute di base: visite mediche, monitoraggio delle patologie più diffuse, orientamento ai servizi sanitari.
• Supporto psicologico: colloqui individuali, gruppi di sostegno, attività per rafforzare il benessere emotivo.
• Inclusione sociale: educazione sanitaria, iniziative comunitarie, percorsi di accompagnamento per le persone più vulnerabili.
L’obiettivo è creare una presenza continua e affidabile, capace di rispondere ai bisogni reali del territorio. Non sono interventi isolati, ma azioni integrate che si rafforzano a vicenda.
La collaborazione con la Chiesa Avventista del Settimo Giorno rappresenta uno dei pilastri più solidi del progetto. Nelle periferie di Luanda, questa realtà religiosa svolge da anni un ruolo fondamentale: offre punti di riferimento stabili, spazi sicuri e una rete di relazioni che abbraccia intere famiglie. Lavorare accanto a lei significa poter entrare in contatto diretto con le comunità più isolate, raggiungere persone che difficilmente si avvicinerebbero spontaneamente ai servizi sanitari e creare luoghi di incontro già riconosciuti e affidabili. La presenza radicata della Chiesa nel territorio permette inoltre di costruire percorsi di cura che rispettano i valori, le abitudini e le dinamiche locali. La fiducia reciproca è la condizione necessaria per affrontare temi delicati come la salute e il benessere psicologico, e questa partnership ci offre proprio quella soglia di ascolto e credibilità senza la quale molti interventi resterebbero teorici. L’unione tra la competenza professionale di Coopisa e il radicamento comunitario della Chiesa genera così un terreno fertile: non solo facilita la partecipazione attiva degli abitanti, ma rende possibile una presa in carico che nasce dall’interno della comunità stessa, e non come qualcosa di esterno o calato dall’alto. È qui che si trova la vera forza del progetto, nella sintesi tra professionalità e prossimità, tra cura e appartenenza.
Il nostro obiettivo non è solo offrire servizi, ma rafforzare il diritto alla salute come bene condiviso. Vogliamo creare contesti in cui una visita medica, una parola di conforto o un laboratorio di prevenzione diventino semi di cambiamento.
Il progetto punta a rendere le comunità più forti, autonome e consapevoli, capaci di affrontare difficoltà future con maggiore resilienza.
Avviare un presidio sanitario-sociale richiede strumenti concreti: materiali medici, kit per l’educazione alla salute, supporti psicologici, spazi adeguati e mezzi per raggiungere i quartieri più distanti.
Il tuo contributo ci permette di:
Ogni donazione, piccola o grande, diventa una parte essenziale di questo percorso.
Crediamo che la cura sia più forte quando è condivisa.
Con questo progetto vogliamo costruire un ponte tra persone, culture e comunità, per superare insieme le distanze — geografiche, sociali, emotive — che separano chi ha bisogno da chi può tendere la mano.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Sconfiggere la povertà: porre fine alla povertà in tutte le sue forme, ovunque.

Sconfiggere la fame: porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile.

Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
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