Una campagna di Associazione "Rosso un Fiore"
ContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.

Il tuo contributo servirà a sostenere un progetto ambizioso. Scegli la ricompensa o la somma con cui vuoi sostenerlo e seleziona il metodo di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. Ti ricordiamo che il progettista è il responsabile della campagna e dell'adempimento delle promesse fatte ai sostenitori; sarà sua premura informarti circa come verranno gestiti i fondi raccolti, anche se l'obiettivo non sarà stato completamente raggiunto. Le ricompense promesse sono comunque garantite dall’autore.

Il 20 novembre 1975 muore a Madrid l’ultimo dittatore fascista dell’Europa occidentale del Novecento. I cinquant’anni dalla caduta del regime di Francisco Franco sono l’occasione per raccontare le connessioni tra il nostro paese e il movimento antifranchista spagnolo. Legami forti, spesso clandestini, per sostenere coloro che in Spagna lottavano per la libertà e dare accoglienza a intellettuali e artisti in fuga dalla dittatura.
Il progetto “Legàmi di libertà” si muove all’interno di questa peculiare prospettiva e, intrecciando i linguaggi sonori e visivi con l’approfondimento storico, costruisce un viaggio emotivo che attraversa il periodo del franchismo per arrivare alla Spagna di oggi, ancora immersa nel faticoso percorso di recupero della memoria democratica collettiva.
Il progetto “Legàmi di libertà” prevede quattro diversi eventi, tutti ad ingresso gratuito:
Il progetto “Legami di libertà” è co-organizzato con il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali – Università La Sapienza, nell’ambito del Progetto Terza Missione “CALLIOPE” e realizzato in collaborazione con l’Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma e con il supporto di CGIL Nazionale e della Real Academia di Spagna.
Una radio, una chitarra, due attori e un coro a rappresentare il popolo. Una scena essenziale per un racconto emotivo che si snoda tra storie personali e “grande” storia sullo sfondo, e si intreccia con i canti della resistenza antifranchista, molti dei quali raccolti clandestinamente nella spedizione in Spagna fatta dal gruppo torinese dei Cantacronache nell’estate del 1961. Un’occasione per riflettere sulla memoria storica collettiva e su quanto sia difficile costruirla in modo condiviso.

Il nostro racconto musicale parte dalla guerra di Spagna e dai legami che nascono tra i volontari italiani e l'esercito repubblicano. In questi anni e nell’immediato dopoguerra, la Spagna passa inevitabilmente in secondo piano e Franco, senza occhi puntati su di lui, può reprimere il dissenso e plasmare a suo gusto la società. Si diffonde un clima di paura dove l’autocensura, spesso, anticipa la censura ufficiale. Vengono proibiti o adattati con variazioni nel testo e nelle illustrazioni, tantissime opere letterarie che circolavano liberamente ovunque.
Nell’estate del 1961, il collettivo Cantacronache realizza un viaggio per raccogliere nuovi canti resistenti e testimoniare così l’esistenza di un’opposizione al regime di Franco. Trovano ancora un’atmosfera di paura e silenzio e la pubblicazione in Italia del materiale avrà importanti conseguenze anche giuridiche per gli autori e per l'editore Einaudi che fu dichiarato persona non grata.
Nonostante le “aperture” e i tentativi di restyling, il regime continua a far sentire la sua prepotenza: la fucilazione di Julian Grimau nel 1963 ne è l'emblema. La tracotanza del regime di Franco lo porta anche a scadere nel ridicolo, come nel caso della censura che si voleva imporre alla canzone per bambini Torero Camomillo, presentata allo Zecchino d'oro del 1968.
La resistenza verso il regime comincia ad emergere e parla castigliano ma anche catalano, basco e gallego: queste lingue divengono vettori di protesta e di autoaffermazione di culture e ideali diversi. Il regime, imboccata ormai la traiettoria finale, non rinuncia tuttavia a macchiarsi di sangue come con l’esecuzione alla garrota di Salvador Puig Antich.
L'ultimo capitolo del racconto apre una riflessione sulla memoria e su quanto sia difficile riconoscerla e costruirla. Questo processo, che inizia con l'amnistia e il Pacto del olvido, è tuttora in corso e soprattutto negli ultimi anni ha conquistato spazi di confronto e luoghi di memoria.
All’inizio degli eventi previsti dal progetto mancano tre settimane. Il seminario e la proiezione del documentario sono ormai organizzati e le spese sono quasi interamente coperte. Anche il convegno è a buon punto; il programma dei relatori è composto e restano solo piccoli dettagli da mettere a punto.
La parte artistica procede spedita con gli attori che provano sotto la guida sapiente del nostro regista Gaston Troiano e il coro che, spronato dalla direttrice Sandra Alos Cotronei, si impegna a cantare nelle lingue iberiche come se fosse madrelingua, cercando l’amalgama musicale con il chitarrista Matteo D'Agostino.

È la parte economica che un po' ci preoccupa. Per noi è imprescindibile offrire gratuitamente il concerto-spettacolo e siamo in difficoltà con la copertura delle spese necessarie per realizzarlo.
Ad oggi ci mancano i fondi per coprire queste spese:
Ti chiediamo di darci fiducia e aiutarci a realizzare il nostro concerto-spettacolo. Se verrai a teatro ascolterai canzoni che parlano di temi universali, come la lotta per la libertà e la dignità umana, e parole che raccontano le difficoltà della costruzione di una memoria collettiva condivisa. Piangerai e riderai nel costante avvicendarsi di piccole storie personali e grande storia collettiva. Attraverserai insieme a noi la Spagna impaurita e oppressa dal franchismo e sarà un viaggio emotivo intenso.
E se non verrai a teatro potrai sempre seguire lo spettacolo in diretta streaming!

Coro Inni e Canti di Lotta “Giovanna Marini”, diretto da Sandra Alos Cotronei e composto da un organico di oltre 40 persone, nasce nel 1992 dall’esperienza didattica di Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio. L’intento è quello di tramandare quei canti che per secoli hanno testimoniato la vitalità della cultura popolare e la storia delle classi subalterne. Nel 2016 e 2017 il Coro ha realizzato un progetto nelle scuole superiori per raccontare la storia e diffondere i valori della democrazia attraverso la musica; nel 2024 si è esibito alla presenza dei presidenti italiano Mattarella e portoghese Rebelo de Sousa, all’inaugurazione della mostra “L’alba che aspettavo”, dedicata alla Rivoluzione dei garofani del 1974. Il Coro ha pubblicato quattro CD e realizzato centinaia di concerti in Italia e all’estero.

Sandra Alos Cotronei, musicista e studiosa del canto di protesta, si forma musicalmente presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio (SPMT) e successivamente presso l'Aikem qualificandosi come insegnante certificato Kodaly di pedagogia musicale. Da anni si dedica alla ricerca sul canto sociale e politico che coniuga la passione per la musica e il canto popolare con la formazione storico-politica oggetto degli studi universitari (laurea in Scienze Politiche). Ha realizzato la rassegna di seminari sul canto politico "Fogli Volanti" e conduce sul tema laboratori e lezioni presso licei e università. Dal 2010 dirige il Coro Inni e Canti di lotta fondato da Giovanna Marini e tiene il laboratorio di Canto politico presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio.

Alessandra Roca, attrice, diplomatasi presso il Centro Studi Enrico Maria Salerno, perfeziona nel tempo la sua formazione con Tapa Sudana, Bruce Myers, Mamadou Dioume, Yoshi Oida, Jean-Paul Denizon, (CCT di Peter Brook, Parigi), Odin Teatret, Nikolaj Karpov, Carmelo Bene. Interprete in diverse produzioni teatrali e televisive (Romanzo criminale-la serie, Squadra antimafia, The good mothers), al cinema è protagonista femminile del mediometraggio Aria di Claudio Noce, premio David di Donatello 2005; Mirella nel film “Una canzone per te” prodotto da Cattleya, Morena in “Alì ha gli occhi azzurri” di Claudio Giovannesi, premio speciale della giuria al Festival Internazionale del Film di Roma 2012, Rita ne “Il permesso” di Claudio Amendola, Maria in “All the money in the world” di Ridley Scott.

Leonardo Gambardella, attore e insegnante di voce, si diploma nel 1999 all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" e nel 2015 si accredita per insegnare il metodo Linklater per liberare la Voce naturale al Linklater Voice Centre di Orkney (GB). In teatro ha lavorato con i registi: Irene Papas, Massimiliano Civica, Fortunato Cerlino, Lindo Nudo e Alessandro Fabrizi. Insegna voce per attori in diverse scuole professionali di recitazione (Teatro Azione, Scuola d'Arte Cinematografica “Gian Maria Volontè”, LAC - laboratorio d'arte cinematografica, Accademia Bordeaux). Dal 2009 collabora con l'associazione culturale ACT - Agire Col Teatro per la promozione di progetti che pongano il teatro al centro della riflessione su temi sociali.

Matteo D'Agostino, chitarrista e compositore, si specializza in flamenco dopo studi iniziali di jazz. La sua carriera è segnata dalla lunga e prolifica collaborazione con l'attore e regista Ascanio Celestini, per cui ha composto ed eseguito le musiche di numerosi spettacoli teatrali, film (come "Pecora Nera") e programmi radiofonici per la Rai. Ha lavorato anche con artisti come Sabina Guzzanti e Frankie Hi Nrg. Parallelamente, si dedica alla musica per la danza flamenca, collaborando con importanti cantaores e compagnie italiane e spagnole. Ha collaborato con il bailaor “El Farru” nello spettacolo “Por Un Sueño“, sognato, ideato e suggerito da Paco de Lucia. Attualmente, il suo progetto principale è "Aquí Me Encuentro", con cui porta in scena le sue composizioni originali.

Gaston Troiano, attore, regista teatrale, coordinatore di progetti teatrali. Si è formato in Argentina (con Lito Cruz, Norman Brisky, Raúl Serrano), Francia, Spagna e Italia. Ha diretto spettacoli in Germania, Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cuba, Spagna, Guatemala, Messico, Svizzera e nell'ex Jugoslavia. Dal 1995 svolge in Italia un'attività permanente di formazione e messa in scena, alternandola con l'Argentina. Collabora con diversi teatri come l'Elicantropo di Napoli (premio UBU per la ricerca teatrale, 2008) e il Teatro di Documenti di Roma. Attualmente sta sviluppando una ricerca sul teatro gestuale e l'immagine pittorica, per la quale ha ricevuto nel 2009 una borsa
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
Commenti (9)