Una campagna di
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Fossi, banchi di nebbia, granoturco e campetti da calcio. L'umidità che ti spacca quattro stagioni su quattro, i ritmi frenetici, la violenza della provincia che si manifesta nei pregiudizi e nel bigottismo, ed è molto più ovvio voler scappare che restare.
Eppure si resta.
Perché la Pianura è dolce e spietata allo stesso tempo. La Pianura dà, la Pianura toglie.
È un micro-macromondo che per me si colloca tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, ma per altri potrebbe benissimo estendersi in qualche altra fetta di terra, amara come la bile.
Io la vivo da quando sono su questo pianeta, ma negli ultimi anni ho cominciato a scoprirla per davvero, con scorrazzate principalmente notturne, spesso in solitaria, tra statali strette e angoli nascosti, bar di paese, piazze e case diroccate, ma soprattutto persone: luoghi e personaggi che mi hanno sempre accompagnato, nel bene e nel male, storie divertenti e assurde allo stesso tempo, talvolta tristi e ingiuste, che mi si ripresentano davanti agli occhi a cadenza quotidiana e che inesorabilmente mi raccontano la mia terra e, forse, qualche altro lembo di provincia profonda, disseminato qui e là in questo stivale di Paese che chissà come si tiene ancora insieme.
Quello che ho tentato di fare con questi disegni e racconti, ispirati a storie vere, è stato ricercare un altro punto di vista. Per quel che riguarda le persone, a volte è dura anche per me non cadere nella spirale del pregiudizio: ho scelto di sforzarmi e di rifiutarne la comodità e l’ipocrisia.
Ho visto gente con la dignità calpestata e omuncoli impugnare il proprio giudizio come una spada.
Ai primi ho provato a restituire la loro umanità, mentre dei secondi ho voluto mettere in piazza la vera natura, nel tentativo di rendere anche solo accettabile e ironica brutalità di entrambi, Senza però innalzarmi al di sopra di nessuno, perché mi considero parte integrante della schiera dei Mostri. Per quanto riguarda i luoghi come i cascinali, le discoteche abbandonate, i bar fatiscenti, le baracche sul fiume… beh, ci vedo solo poesia, che tanta gente purtroppo non vede più.
Ci saranno anche posti migliori, ma la Pianura mi ha cresciuto e temprato, mi ha insegnato come stare al mondo e con quale spirito affrontarlo.
Ecco il perché di questo progetto, nient’altro che un omaggio alla mia terra, che sicuramente le dovevo da troppo tempo.
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