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è il titolo del lungometraggio che vorremmo realizzare
L’idea prende spunto da avvenimenti realmente accaduti in provincia di Taranto, in particolare a Manduria, il giorno 6 aprile 1960.
In questo giorno ci fu una rivolta di circa 2000 braccianti agricoli.
Pochi ricordano quello che è successo quel giorno, dopo quegli avvenimenti, tutto è stato dimenticato.
La notizia degli arresti aveva colpito profondamente l'opinione pubblica locale: dopo le cariche, gli arresti in piazza, le bombe lacrimogene, le manganellate, la polizia inseguì i manifestanti perfino nelle loro abitazioni, umiliando i contadini davanti alle loro case e ai loro familiari, prendendoli con forza per portarli in carcere.
Nella ricerca della verità, oltre alla lettura di alcuni articoli sui giornali dell’epoca, in particolare “La Gazzetta del Mezzogiorno” e “L’Avanti”, abbiamo intervistato alcuni testimoni ed è stato in quel momento che si è palesata la strana “correlazione” tra la rivolta dei braccianti agricoli e la costruzione dell’acciaieria a Taranto, l’Italsider.
Quasi tutti i braccianti agricoli, rimasti senza lavoro nei campi, furono impiegati nella costruzione dell’impianto siderurgico: Metalmezzadri.
Sempre nella ricerca della verità, un giorno, chiesi a mio padre se avesse conoscenza di quegli avvenimenti, lui mi rispose “io c’ero!”.
L’idea iniziale era solo quella di affrontare l'annosa tematica del connubio "lavoro-Salute-ambiente", ma dopo aver ascoltato i racconti di mio padre, è cambiato, in parte, lo spirito che mi ha mosso nel continuare a credere nel progetto: la sua storia lavorativa e di vita vissuta con tanti sacrifici, per lui e la nostra famiglia.
E così, il mio impegno, senza perdere di vista l’aspetto etico ed ecologista è stato quello di ridare, in un certo senso, una “possibilità” di riscatto alla sua persona.
Nel frattempo, mio padre, nel novembre del 2022, è venuto a mancare a causa di un cancro, gli stimoli, la voglia di raccontare, la sua gratitudine, il suo coraggio e la sua voglia di vivere, le mie emozioni sono divenute, via via, sempre più profonde.
E quella verità deve necessiariamente essere raccontata per tutti coloro che si sono battuti per la loro terra e per il lavoro di tutti.
Ho scritto, quindi, un soggetto che propone i ricordi di un bracciante agricolo, Antonio, che dopo aver rifiutato di accettare la proposta di lavoro all'Italsider, per amorproprio e per rispetto nei confronti della propria terra, decide di partire per la Svizzera alla ricerca di un lavoro più dignitoso.
Il lungo viaggio in treno diventa occasione per lui per ricordare gli ultimi accadimenti avvenuti in terra salentina e che hanno sconvolto abitudini, equilibri, tradizioni e ambiente.
L’idea è quella di realizzare, appunto, un lungometraggio tra fiction e verità con una colonna sonora pop e tecno cadenziate ed in contrasto con le immagini epiche e di massa del 1960.
Un film visionario, storico e futuristico in cui, il nostro Antonio, intento a guardare dal finestrino i paesaggi, nota grandi installazioni industriali per produrre energia utilizzando il sole ed il vento.
“Metalmezzadri”merita di essere raccontato e realizzato per tutti i cittadini, per un territorio ingannato e preso in ostaggio.
(gregorio mariggiò)
Nel dettaglio chiedo il vostro sostegno economico per la produzione e la distribuzione del progetto cinematografico, innovativo e partecipativo.
La richiesta fondi coprirà una parte del budget di Euro 234.000,00 che andrà a sostenere la produzione vera e propria, quella consueta per ogni progetto cinematografico:
I beneficiari diretti saranno tutti i professionisti che parteciperanno alla realizzazione dello stesso.
I beneficiari indiretti saranno i cittadini (tutti, qualsiasi età) a cui sarà data la possibilità di conoscere la vera storia di un territorio ingannato e preso in ostaggio.
6 aprile 1960, in questo giorno, a Manduria, ci fu una rivolta di circa 2000 braccianti agricoli.
I braccianti agricoli chiedevano lavoro nei campi, chiedevano di lavorare dignitosamente: lasciati senza lavoro per mesi furono costretti ad abbandonare "la terra" ed essere impiegati nella costruzione del più grande impianto siderurgico d'Europa, l'Italsider.
La “battaglia” del 6 aprile 1960 è degna di essere ricordata per due motivi:
il primo è il luogo, Manduria.
Manduria era il maggior centro agricolo della provincia di Taranto, potenzialmente e cinicamente il luogo adatto per reclutare manodopera per la costruzione del siderurgico.
Il secondo è il riferimento temporale: cioè quel giorno, tutto ebbe inizio!
O fu la fine!
In quegli anni fu deciso il cambio di vocazione economica dell'intera provincia di Taranto:
da agricola (apparentemente povera) ad industriale (apparentemente ricca).
Il “progetto” era chiaro: rendere povera la gente ammazzando unʻeconomia, quella agricola, pulita e dignitosa, rimpiazzandola con un modello produttivo inconciliabile con la cultura millenaria di quel territorio, ma con nuovi profitti per lʼintera nazione e nuove opportunità
propagandistiche per le organizzazioni politiche e sindacali. Ma questo voleva dire anche rendere sottomessa la gente così tanto da avere sempre bisogno del “politico, amministratore di turno”, tanto quanto possa bastare per fargli acquisire “potere politico” assoluto sulla vita dei
cittadini dellʼintera provincia.
Contemporaneamente, si avviava la costruzione dellʼItalsider.
Già dalla sua costruzione, lʼItalsider (e poi Ilva), ha portato “malattia e morte”.* Negli anni che precedettero la costruzione del siderurgico, lʼassenza di unʼadeguata politica economica nel mezzogiorno, la volontà dei vari governi di non giungere ad alcuna risoluzione dei gravi problemi legati alla crisi agricola era palese ed aveva portato ad una situazione quanto mai preoccupante, dando origine, appunto, alle manifestazioni nelle piazze, nei circoli politici, ma anche nelle campagne.
a mio padre
a tutti coloro che si sono battuti per la loro terra e per il lavoro
* “malattia e morte” sono le stesse parole che dopo cinquantʼanni sono state scritte sul verbale dʼimputazione, della Magistratura tarantina, nei confronti dei dirigenti e dipendenti del siderurgico, nei confronti di amministratori politici e preti. Procedimento penale avviato da un allevatore che ha dovuto ammazzare il suo bestiame e che ha dovuto chiudere la sua attività a causa dellʼinquinamento.
Aps “cinemETIC” è un’associazione di promozione sociale che è impegnata nel settore della produzione e della post-produzione di lungometraggi, cortometraggi, documentari, videoclip, video di vario genere e contenuto, favorendo la sensibilizzazione alle tematiche dell’etica e dell’ecologia e la promozione del territorio.
La compagine è costituita da professionisti impegnati in vari settori e da giovani desiderosi di accrescere e migliorare la propria cultura personale.
Le competenze presenti nell’associazione concorrono al raggiungimento degli obiettivi statutari spaziando dall’arte e dalla produzione cinematografica, alle tradizioni popolari, le competenze legali e quelle formative rivolte a giovani e ad adulti.
Aps Cinemetic è iscritta nel registro imprese della CCIAA di Taranto con il n ° TA 195335, al Registro Questura ex art.75 bis TULPS al n.39 lett. M/2018 e nella Production Guide di Apulia Film Commission negli elenchi di "Società di Produzione".
Come da statuto, Aps Cinemetic, negli anni, si è distinta nelle attività di accrescimento culturale dei soci e dei terzi; alla promozione e allo sviluppo della sensibilità etica ed ecologica dei soci e dei terzi; alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, ambientale e naturale, nonché delle tradizioni e dei prodotti tipici locali, anche mediante attività di ricerca e promozione culturale, comunicazione e sviluppo del turismo sociale e/o di interesse locale.
L’esperienza dei componenti del consiglio direttivo di APS “cinemETIC” può essere così sintetizzata:
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
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