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Limitless - Pedalando oltre se stessi

Una campagna di
Tommaso Majonchi

Contatti

Una campagna di
Tommaso Majonchi

Limitless - Pedalando oltre se stessi

Campagna terminata
  • Raccolti € 1.393,00
  • Sostenitori 30
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti

Una campagna di 
Tommaso Majonchi

Contatti

Il Progetto

SIAMO ALL'ULTIMO MIGLIO MA ABBIAMO BISOGNO DI VOI!

nel 2019 abbiamo iniziato le riprese del documentario Limitless, pedalando oltre se stessiche racconta la storia di Giacomo Pieri detto Zico e della sua passione per un ciclismo estremo, l’everesting, una disciplina che ti porta su e giu da un monte finchè non hai scalato il dislivello dell’everest. Zico nel 2019 lo ha fatto 4 volte pedalando per 113 ore.

In Limitless, abbiamo cercato di andare anche noi oltre il limite, oltre l’impresa sportiva, per scoprire un uomo e la continua ricerca della sua essenza, la bicicletta come un mezzo per la trascendenza.

Stiamo finalizzando il progetto, ora ci siamo noi in piedi sui pedali dell’ultima salita e abbiamo bisogno del vostro aiuto, perchè adesso dopo anni difficili vediamo la fine.

Siamo stati selezionati da un bando della REGIONE MARCHE denominato "Vedute di Insieme",  il bando prevede un aiuto economico a rimborso, se concluderemo e consegneremo il documentario entro la prima settimana di marzo. Ci serve un po’ di aiuto per il montaggio, la postproduzione e la colonna sonora.

Tutto il resto c’è e lo potete leggere qui:

SINOSSI

Nell’estate 2019 Giacomo Pieri, conosciuto anche come Zico, parte con la sua bicicletta da Cagli (PU), un piccolo centro dell’Appennino marchigiano, per scalare e discendere in solitaria il vicino monte Petrano, lanciando una sfida e un progetto sotto il nome di Everesting Unlimited.

Dopo 113 ore di pedalate continuative, ritorna nel suo paese con oltre 35.000 metri percorsi, stabilendo un nuovo record mondiale: 4 volte l’altezza del Monte Everest. L’atleta viene accolto dalla stampa e da tutta la cittadinanza con grandi festeggiamenti.

Ma qual è l’obiettivo di Everesting unlimited?

Zico è un atleta poliedrico. Per lui lo sport e la fatica non sono solo ciò che gli permette di ottenere una buona forma fisica e affrontare le difficoltà del vivere quotidiano, ma, portate a un livello estremo, uno strumento più alto di lettura e indagine del proprio io e del rapporto con il mondo.

Lungo le pendici del monte Petrano, la sua montagna, nel succedersi dei giorni e delle notti, scalata dopo scalata, discesa dopo discesa, durante le sedute con fisioterapisti e medici, nei momenti di riposo e isolamento, attraverso il suo corpo e la sua mente si rivela il cuore del progetto Everesting Unlimited. Un’immersione dentro i limiti e le potenzialità dell’essere umano, nelle sue energie e resistenze fisiche e mentali, nel suo dialogo con la strada e la montagna, al tempo stesso supporto e ostacolo all’impresa. Il progetto di Zico non si pone limiti, se non quelli che la mente e il corpo gli impongono allo sfinimento.

Una sfida che assume i contorni universali di una più profonda ricerca dentro la spiritualità umana e le connessioni tra mente, corpo, ambiente e natura.

NOTE DI REGIA

Elemento narrativo alla base del film è la ricerca spirituale che alimenta la passione sportiva di Giacomo Pieri, e che non è solo l’Everesting ma la continua volontà di andare oltre il limite, per questo Limitless.

Una ricerca estrema, profonda e necessaria per Zico ma che è in grado di toccare ciascun essere umano poiché si interroga su temi universali, come i limiti e le possibilità della mente e del corpo e la loro intima connessione con l’ambiente.

Il racconto dell’impresa di Zico e del suo mondo, fatto di duri allenamenti e isolamento, ma anche di una vita quotidiana da affrontare, si fanno così veicolo di una riflessione sull’uomo che supera ampiamente i confini della sfida sportiva.

SCHEDA TECNICA

Titolo: Limitless, pedalando oltre se stessi

Regia: Tommaso Majonchi

Fotografia: Matteo Gazzarri

Produzione: Matteo Gazzarri, Tommaso Majonchi, Jacopo Menzani

Anno di produzione: 2019 - 2020 - (in corso)

Durata: mediometraggio
Tipologia /genere: documentario
Paese: Italia

STATO DEI LAVORI

Il progetto attualmente è autoprodotto.

Sono state realizzate circa quattro settimane di riprese audiovisive, nel 2019, contenenti la preparazione e lo svolgimento del progetto Everesting Unlimited di Giacomo Pieri, incluse una serie di interviste a medici, fisioterapisti e studiosi in esso coinvolti.

Nel 2020 è stata realizzata una nuova sessione di riprese audiovisive a Cagli per la realizzazione di alcune interviste mirate a Giacomo Pieri, ed alcuni recuperi visivi e sonori;

Le successive fasi di lavorazione del progetto prevedono:

- la catalogazione e il montaggio del film; - la postproduzione sonora e visiva;
- mastering, traduzioni e sottotitoli;
- la distribuzione.

Tali fasi saranno attivate in conseguenza delle risorse economiche via via reperite.

Attualmente il progetto è stato accettato per un bando della REGIONE MARCHE denominato "Vedute di Insieme" ma i fondi verranno concessi solo se riusciremo a concludere il film e prensentarlo entro la prima settimana di Marzo

L'EVERESTING IN BICICLETTA

Tra gli aspetti evolutivi del ciclismo l’Everesting è una sfida ideata in via ufficiale qualche anno fa dal gruppo di atleti australiani del team “HELLS 500” e consiste nella percorrenza o superamento di 8.848 metri di dislivello positivo (d+) su bicicletta senza sosta. Tale percorrenza corrisponde all’altezza della vetta dell’Everest dalla quale questa prova ha preso il nome. L’Everesting ha avuto una diffusione piuttosto veloce a livello globale. Solo in Italia sono avvenuti centinaia di tentativi, il primo il 18 luglio 2012. In quell’occasione il ciclista Carlo Gironi riuscì a scalare la salita di Valcava per ben dieci volte consecutive toccando la quota di 9.011 metri di dislivello.

Il primo tentativo in assoluto risale però all’1 novembre 1994 quando il ciclista George Mallory, nipote del leggendario alpinista che perse la vita sull’Everest nel 1924, riuscì a percorrere lo spaventoso dislivello di 10.840 metri sul Mount Donna Buang in Australia. Sarah Hammond è stata invece la prima donna a portare a compimento l’impresa quando, il 28 febbraio 2014, superò 8.902 metri di dislivello sul Mount Buffalo in Australia. La prima italiana a emularne le gesta sarebbe stata in seguito Paola Macedo la quale, il 23 aprile 2017, pedalò ben 8.908 metri sul passo Ghimbegna in Liguria. Nel giugno 2019 Zico Pieri ha conquistato il record del dislivello più alto, con 35.395 metri pedalati in 113 ore e 18 minuti sul Monte Petrano nelle Marche.

IL PROGETTO EVERESTING UNLIMITED

Everesting Unlimited prende come pretesto la sfida internazionale dell’Everesting e rappresenta una parte del percorso di crescita professionale e spirituale di Giacomo Pieri / Zico.

Obiettivo del progetto è al tempo stesso superare il precedente record mondiale del triplo Everesting (30.170m d+) e pedalare fino all’esaurimento delle forze fisiche e mentali.

L’impresa è stata sostenuta da una serie di realtà che con il loro contribuito hanno permesso di approfondirne alcuni aspetti etici e scientifici.

Tra queste, si ricordano: AVIS Cagli, AVIS Pesaro Urbino, AVIS Marche, l’Università di Bologna, la Facoltà di Scienze Motorie e Biomolecolari dell’ Università di Urbino e il Comitato Studentesco AGORÀ.

CAGLI E IL MONTE PETRANO

Cagli è una cittadina del nord delle Marche collocata lungo l'antica via Flaminia, a 47 km dal mare, su un altopiano stretto tra i fiumi Bosso e Burano, confluenti nel Metauro. Conosciuta nell’antichità come Cale fu abitata dagli umbri e dai romani ed è stata poi tra i capisaldi della Pentapoli montana bizantina (con Fossombrone, Gubbio, Jesi e Urbino). Nel XII secolo fu parzialmente distrutta dal fuoco delle lotte tra guelfi e ghibellini e successivamente finì incorporata entro i confini del ducato di Urbino di Federico da Montefeltro.

Caratterizzato da un patrimonio storico, artistico e culturale notevole, che lo rendono una meta particolarmente interessante per studiosi e turisti, il comune gode di una posizione notevole anche dal punto di vista naturalistico e di paesaggio. È infatti delimitato verso sud dai Monti Catria, Petrano e Nerone e più a nord dal monte Paganuccio, che con il Pietralata forma la famosa Gola del Furlo, luogo con una storia ambientale e geologica importante, nonché riserva naturale di Stato dal 2001.

Il monte Petrano, in particolare, si caratterizza per una fisionomia unica nel panorama appenninico. A differenza dei vicini rilievi, maggiori per altezza e per notorietà, il Petrano sviluppa un pianoro particolarmente esteso, con una quota che si aggira intorno ai 1.100 metri toccando il suo picco altimetrico in corrispondenza del rilievo denominato la Rocchetta (1.162 metri). Dal piano la visuale è mozzafiato. Lo sguardo può scorrere a 360° incontrando a sud-est il profilo aspro del monte Acuto della catena del Monte Catria, a nord-ovest il massiccio del monte Nerone che lascia intravedere in lontananza i rilievi del Carpegna, del Sasso Simoncello e dell’Alpe della Luna. Volgendosi a nord-est la vista si apre sulla Gola del Furlo e raggiunge la costa adriatica, dalla Romagna al monte Conero.

Oltre al meraviglioso panorama, il Petrano si distingue per la tradizionale fioritura di narcisi che popola il pianoro durante il mese di maggio. Un evento botanico di particolare rarità che richiama ogni anno numerosi amanti della natura e della fotografia di paesaggio.

Il monte Petrano con il monte Catria e il monte Nerone costituiscono un ambiente unico per gli appassionati di escursionismo, sport all’aria aperta e di ciclismo che vengono tutto l’anno da diverse zone d’Italia e dall’Europa a misurarsi con le salite di queste tre vette, già rese famose da una tappa del Giro d’Italia nel 2009.

POTENZIALE DISTRIBUTIVO DEL PROGETTO

La storia di Giacomo Pieri, la sua fama nazionale e internazionale, la sfida sportiva, gli aspetti scientifici, la bellezza dei territori in cui abita e si allena, le tematiche legate allo sport, e al ciclismo in particolare, alla spiritualità, al rapporto uomo-ambiente, al dialogo tra mente e corpo che il progetto ZICO intende sviluppare e restituire attraverso il racconto cinematografico, rendono il film particolarmente interessante dal punto di vista distributivo.

ZICO è infatti destinato a una fascia di pubblico piuttosto ampio che tocca non solo gli studiosi e appassionati di ciclismo, ultraendurance, sport e scienze motorie più in generale, ma anche coloro che sono sensibili a tematiche come la tutela dell’ambiente e il rapporto che con esso riesce a stabilire l’uomo, l’ecologia (di cui la bicicletta rappresenta peraltro uno dei maggiori simboli), la spiritualità, le connessioni tra uomo, natura e universo.

Un film che per l’estrema positività della storia e dell’esperienza raccontata, e per il suo carattere formativo, risulta adatto a diverse fasce di età, dai più giovani agli adulti.

La sua durata, agile e ancora in fase di definizione, ne permetterà inoltre una fruizione tanto in ambito festivaliero e di rassegne di cinema dedicate a corti e mediometraggi, a carattere sportivo e non solo, quanto in canali e piattaforme tv e web.

Infine ZICO è un’importante occasione di promozione e conoscenza del territorio marchigiano, dei paesaggi montani che lo caratterizzano, della popolazione e delle realtà che lo abitano, attraverso differenti aspetti: dall’ambiente e la natura, che qui si sviluppa rigogliosa; ai riferimenti legati allo sport e al mondo del ciclismo e dell’ultraendurance; agli scambi di esperienze e competenze che avvengono tra individui e realtà del luogo e non, legate alla cultura, al cinema, alla fotografia, alla formazione, alla scienza, alla medicina, che accompagnano le imprese di Pieri e la creazione del racconto filmico.

Commenti (2)

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  • VP
    Valerio Portaci sempre più in alto Zico! Zio Egidio
    • ND
      Niccolò Dai Dai Dai Dai