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L’Italia non è un Paese che accoglie professionisti dei beni culturali offrendo lavoro retribuito nel settore della tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico/artistico/paesistico.
L’Associazione di Promozione Sociale Latium Vetus et Adiectum nasce in questo contesto grazie alla passione di tre persone, due delle quali, una volta concluso un percorso di laurea in ambito archeologico, hanno deciso di partecipare attivamente allo sviluppo culturale del proprio territorio.
Siamo Manuela, Gino e Arianna, abbiamo storie diverse, percorsi diversi, età diverse eppure siamo mossi dalla stessa passione e spirito, quello che ci ha permesso di associarci per lavorare a un progetto comune.
Lo scopo dell’associazione è quello di creare percorsi progettuali che abbiano come scopo la ri-scoperta delle realtà archeologiche presenti nel Lazio. Il fine ultimo è quello di tutelare tali realtà, renderle il più accessibili possibile e diffondere una cultura dell’integrazione tra la ricchezza del territorio, le realtà locali e la popolazione. I progetti infatti prevedono lo studio della documentazione, le ricognizioni sul campo, la pubblicazione dei risultati e la creazione di eventi puntuali per la diffusione delle informazioni.
E’ quindi un successo per l’associazione, molto giovane, la concessione del patrocinio da parte del Comune di Lanuvio per lo sviluppo di un progetto denominato “La via Lanuvio-Anzio, ipotesi e ricostruzioni”, il cui scopo è quello di mappare le evidenze archeologiche riguardanti la viabilità antica tra i Castelli Romani e la Regione Pontina.
Contestualmente alla pubblicazione dei risultati, l’associazione prevede la creazione di due eventi, al fine di pubblicizzare e rendere accessibili i dati ottenuti.
Il problema è sempre lo stesso: le istituzioni rilasciano patrocini, collaborano, danno supporto, ma non finanziano.
La nostra speranza è quella di riuscire in maniera più o meno evidente a portare un contributo reale e quanto più rilevante possibile alla situazione d’emergenza che stiamo vivendo negli ultimi anni e in certi casi al degrado culturale che sta trasformando la più grande ricchezza del nostro paese in un fastidio e in qualcosa da nascondere. Siamo soci lavoratori, che come prima occupazione fanno altro, ma siamo spinti dal desiderio di renderci utile, coltivare una passione e lavorare per il nostro territorio, che amiamo e vorremmo vedere rivalutato come merita.
In questa fase di start-up, anche se abbiamo le idee chiare e già stiamo provvedendo ad avviare progetti, abbiamo necessità di fondi per le ricerche, per raccogliere la documentazione, per spostarci sul territorio ed effettuare sopralluoghi. Inoltre è indispensabile l'acquisto di materiale sia di cartoleria che più specifico.
Per questo motivo abbiamo pensato al crowfounding. Non è semplice infatti, come già detto, nonostante la validità dei progetti e le competenze dei soci, ricevere finanziamenti dalla pubblica amministrazione o dagli enti preposti alla tutela culturale (es. musei).
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