Una campagna di
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Ciao. Questo è un crowdfunding per sostenere Grace* ed i suoi figli.
G. l’abbiamo conosciuta in Grecia, nel campo di Eleonas, l’ultimo campo profughi di Atene. Lì era stata trasferita dal campo di Moria dopo essere stata costretta a lasciare il Congo nel 2019. L’abbiamo conosciuta nel 2022 durante la lotta contro lo sgombero del campo, una lotta contro il razzismo delle politiche migratorie europee e in particolare contro la segregazione dei richiedenti asilo nei campi di confinamento dell’entroterra. Lì abbiamo conosciuto la sua forza e generosità.
A caro prezzo, G. è riuscita a fuggire dai campi greci.
Ora vive in un piccolo paesino nell'Europa centrale, dove ha fatto domanda d’asilo. Qui i suoi figli hanno finalmente ripreso a frequentare la scuola, a fare sport. Qui è dove G. sperava di poter ricominciare a lavorare, a ricostruire una vita stabile e sicura con la propria famiglia.
Purtroppo, ancora una volta, G. deve invece lottare contro la violenza della frontiera: nel 2024 la sua domanda di asilo è stata rigettata. Ha perso di nuovo la casa e per molti mesi ha dovuto vivere in una struttura di emergenza, accessibile solo la notte, fino a quando non è riuscita a trovare una casa in affitto ad un prezzo accessibile. Ciononostante, dalla raccolta fondi di un anno fa (https://www.produzionidalbasso.com/project/la-solidarieta-non-ha-frontiere-sosteniamo-grace/) la situazione della sua famiglia è un po' migliorata: il figlio maggiore ha raggiunto la maggiore età, è riuscito ad ottenere un permesso di soggiorno e sta ora seguendo un corso professionalizzante. Al contrario Grace ed il suo figlio più piccolo, nonostente diversi tentativi ed il supporto delle famiglie e dei singoli solidali conosciuti sul posto, vivono ancora nella clandestinità, rischiano ancora l’espulsione.
Vi chiediamo una donazione: vogliamo raccogliere 1000 euro per rispondere ai bisogni materiali di Grace e dei suoi figli, di modo da poter permettere al suo figlio maggiore di non interrompere la propria formazione ad un passo dal diploma, sostenere la famiglia nel pagare l'affitto ed eventuali nuove spese legali.
Lottare contro la frontiera significa organizzarsi contro la sua violenza anche quando questa si manifesta lontano dalle sue guardie e dal suo filo spinato, nell'inesorabile esclusione di una burocrazia e di un diritto dell'immigrazione escludente. E significa organizzarsi perché a pagare il prezzo di queste lotte non siano l* compagn* più vulnerabili.
A sostegno di Grace non c'è che una piccola rete informale di compagn* e amic*: vi chiediamo una donazione, compatibilmente con la vostra disponibilità, e di condividere questa call to action nelle vostre reti solidali, nei vostri spazi sociali, nelle vostre associazioni, tra amic* e parenti.
Si parte, si torna assieme!
Grazie!
*Pseudonimo.
Solidarity has no borders: let's support Grace!
Hello. This is a crowdfunding to support Grace* and her children.
We met G. in Greece, in Eleonas camp, the last refugee camp in Athens. There she had been transferred from Moria camp after being forced to leave Congo in 2019. We met her in 2022 during the fight against the eviction of the camp, a fight against the racism of European migration policies and in particular against the segregation of asylum seekers in inland confinement camps. There we got to know her strength and generosity.
At great cost, G. managed to escape from the Greek camps.
She now lives in a small village in central Europe, where she applied for asylum. Here her children have finally resumed attending school, playing sports. This is where G. hoped to be able to start working again, to rebuild a stable and secure life with her family.
Unfortunately, once again, G. has to struggle against border violence: in 2024, her asylum application was rejected.She lost her home again and for many months had to live in an emergency shelter, only accessible at night, until she was able to find an affordable house to rent. Nevertheless, since the fundraising a year ago (https://www.produzionidalbasso.com/project/la-solidarieta-non-ha-frontiere-sosteniamo-grace/), her family's situation has improved a little: her eldest son has reached the age of majority, has managed to obtain a residence permit and is now attending a professional course. In contrast, Grace and her youngest son, despite several attempts and the support of supportive families and individuals met on the spot, are still living in hiding, still risking deportation.
We would like to ask you for a donation: we would like to collect EUR 1,000 to meet the material needs of Grace and her children, so that her eldest son would not interrupt his education on the verge of graduation, support the family in paying rent and possible new legal fees.
To struggle against the border means to organise against its violence even when it manifests itself away from its guards and barbed wire, in the inexorable exclusion of an exclusionary bureaucracy and immigration law. it means to organise so that it is not the most vulnerable comrades who pay the price for these struggles.
In support of Grace there is a small informal network of comrades and friends, few people. We are asking you for a donation, depending on your availability, and to share this call to action in your solidarity networks, in your social spaces, in your associations, among friends and relatives.
No borders!
Thank you!
*Pseudonym
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