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L’idea che propongo per questa raccolta fondi è di realizzare un centro culturale che diventi punto di riferimento per tutta la scuola. Un luogo dove giovani educatori e pedagogisti possano impegnarsi investendo le proprie conoscenze e competenze accanto a giovani che hanno difficoltà ad inserirsi nella scuola.
Scopo dell’intervento è quello di favorire il diritto allo studio per le ragazze e i ragazzi che presentano Bisogni Educativi Speciali e per favorirne l'inclusione a scuola. Ma si tratterà anche di un intervento per le famiglie più indigenti che intendono sostenere la formazione dei figli, a conclusione del ciclo di studi nella scuola secondaria di primo grado, verso una formazione professionalizzante.
L’obiettivo che viene perseguito è innanzitutto quello di far conoscere il disagio e l’esclusione dalla vita sociale e scolastica per i giovani che non riescono a seguire il programma di studio scolastico tradizionale e spiegare l’importanza di realizzare spazi scolastici idonei ad accogliere la richiesta formativa con carattere di specialità.
Per riuscire a favorire l'incontro tra scuola, società e diverse abilità, viene proposto di svolgere attività didattiche alternative, che si adattino alle capacità dello studente, che diventa il fine e l’obiettivo dell’apprendimento e dell’insegnamento attraverso le “buone pratiche” dettate dalla pedagogia speciale e dalla didattica speciale.
In poche parole, viste le poche disponibilità economiche della scuola, come anche quella dei genitori più indigenti, ho deciso di non chiedere più ai diretti interessati i fondi necessari per garantire la possibilità di realizzare progetti di inclusione scolastica, e di attivarmi per raccogliere i fondi necessari attraverso un “crowdfunding”.
I fondi raccolti serviranno ad acquistare i materiali didattici (libri semplificati per stranieri, materiale informatico per l’apprendimento di ragazzi con dislessia, discalculia, ecc.), cartoncini, colori, penne e quaderni, un sistema LIM.
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