oppure

Registrati con il tuo indirizzo email

Oppure, solo se sei una persona fisica (NO azienda/associazione), puoi scegliere anche di registrarti con i social:

Inserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.

Ricordi la tua password?

Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.

La mia scuola è "speciale"

Una campagna di
Formatore Professionale

Contatti

Una campagna di
Formatore Professionale

La mia scuola è "Speciale"

La mia scuola è "speciale"

Campagna terminata
  • Raccolti € 0,00
  • Sostenitori 0
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Prenotazione quote  
  • Categoria Comunità & sociale

Una campagna di 
Formatore Professionale

Contatti

Il Progetto

L’idea che propongo per questa raccolta fondi è di realizzare un centro culturale che diventi punto di riferimento per tutta la scuola. Un luogo dove giovani educatori e pedagogisti possano impegnarsi investendo le proprie conoscenze e competenze accanto a giovani che hanno difficoltà ad inserirsi nella scuola.

 Scopo dell’intervento è quello di favorire il diritto allo studio per le ragazze e i ragazzi che presentano Bisogni Educativi Speciali e per favorirne l'inclusione a scuola. Ma si tratterà anche di un intervento per le famiglie più indigenti che intendono sostenere la formazione dei figli, a conclusione del ciclo di studi nella scuola secondaria di primo grado, verso una formazione professionalizzante.

L’obiettivo che viene perseguito è innanzitutto quello di far conoscere il disagio e l’esclusione dalla vita sociale e scolastica per i giovani che non riescono a seguire il programma di studio scolastico tradizionale e spiegare l’importanza di realizzare spazi scolastici idonei ad accogliere la richiesta formativa con carattere di specialità.

Per riuscire a favorire l'incontro tra scuola, società e diverse abilità, viene proposto di svolgere attività didattiche alternative, che si adattino alle capacità dello studente, che diventa il fine e l’obiettivo dell’apprendimento e dell’insegnamento attraverso le “buone pratiche” dettate dalla pedagogia speciale e dalla didattica speciale.

In poche parole, viste le poche disponibilità economiche della scuola, come anche quella dei genitori più indigenti, ho deciso di non chiedere più ai diretti interessati i fondi necessari per garantire la possibilità di realizzare progetti di inclusione scolastica, e di attivarmi per raccogliere i fondi necessari attraverso un “crowdfunding”.

I fondi raccolti serviranno ad acquistare i materiali didattici (libri semplificati per stranieri, materiale informatico per l’apprendimento di ragazzi con dislessia, discalculia, ecc.), cartoncini, colori, penne e quaderni, un sistema LIM.

Commenti (0)

Per commentare devi fare