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Mi chiamo Ion Donà, ho 25 anni e sono nato e cresciuto a Milano.
Sono un attore diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, e da sempre sento il bisogno di raccontare storie.
Questa storia nasce da un’urgenza personale, legata ai luoghi e alle esperienze che mi hanno formato.
Quando l’idea ha cominciato a prendere forma, l’ho condivisa con Pasquale Montemurro, caro amico e collega, con cui ho sempre avuto una forte sintonia artistica e umana. Il suo sguardo ha dato respiro e profondità al progetto, e insieme abbiamo iniziato a costruirlo con passione.
“Il valzer del moscerino” mi è venuto in mente una notte, tornando a casa dopo una serata turbolenta.
La sostitutiva non arrivava. Attorno a me, volti e situazioni accendevano sensazioni contrastanti: inquietudine, turbamento, vulnerabilità.
Da qui la domanda:
E se raccontassi la storia di un ragazzo costretto, in piena notte, a tornare dalla città alla sua periferia?
Un’odissea urbana contemporanea, una discesa nel lato più oscuro e nascosto di sé stessi.
In una Milano sospesa nel silenzio, Daniele incontra Hannah, una musicista viennese affascinante ed enigmatica, a una fermata dell’autobus.
Lo invita a una festa dove deve suonare… e poi svanisce nel buio. Da quello sguardo nasce un richiamo misterioso — un desiderio confuso che lo spinge a inseguirla.
Ma quella che sembra una ricerca romantica si trasforma in un viaggio molto più profondo.
Attraversa la città con Pepe, una guida ironica e imprevedibile, alla ricerca di Hannah. Incontrano personaggi ambigui, entrano in luoghi sospesi, rubano per errore e si ritrovano inseguiti.
Sulle loro tracce c'è una figura inquietante chiamata “Il Maestro”. Daniele è costretto a fare i conti con le sue paure più intime.
Alla fine della notte, torna da solo alla fermata del bus. Ed è lì che, forse, tutto ricomincia.
Il cortometraggio è attraversato dalle atmosfere del romanzo “I turbamenti dell’allievo Törless” di Robert Musil.
Non si tratta di un adattamento ma di un dialogo sotterraneo.
All’inizio, Daniele perde una copia del libro. Da quel momento, il mondo attorno a lui sembra parlare con quel linguaggio: i personaggi che incontra, le situazioni che vive, tutto sembra uscito da quelle pagine.
Come Törless, anche Daniele è diviso: osserva ma non agisce, desidera ma non capisce. È attratto e spaventato dal potere, dalla violenza, dal sesso, dalla fragilità.
Il suo viaggio diventa una ricerca di senso, ma anche di parole: il linguaggio sembra sempre mancare, le frasi si spezzano, come se ciò che vive non potesse essere davvero detto.
La ricerca di Hannah, quindi, si fa allegoria: non è più solo una persona da trovare, ma il simbolo di un sapere dimenticato, di un desiderio autentico e fragile che il protagonista teme di riconoscere.
Il valzer del moscerino parla anche di questo:
dell’indifferenza di fronte alla violenza, del momento in cui possiamo scegliere… e restiamo fermi.
Daniele assiste a qualcosa di tragico. Potrebbe intervenire, dire qualcosa, fare qualcosa. Ma non lo fa. E quel silenzio, quella passività, diventano il suo vero abisso.
Nel cuore della storia c’è una domanda che riguarda tutti:
perché è così difficile prendere posizione?
Perché spesso, di fronte all’ingiustizia, ci giriamo dall’altra parte?
Questo cortometraggio vuole raccontare anche questo: la fragilità dell’identità, la paura del desiderio, ma soprattutto la responsabilità di chi guarda.
Il valzer del moscerino è un progetto indipendente, nato da un’urgenza personale e costruito con cura e passione.
Abbiamo lavorato a lungo sulla scrittura e sulla visione artistica. Ora siamo pronti a girare, ma per farlo abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Abbiamo scelto la formula “Raccogli tutto”, perché anche solo una parte del budget ci permetterà di iniziare.
Il nostro obiettivo è raccogliere 10.000 €, che verranno utilizzati per coprire i costi essenziali di produzione.
Per una visione completa del progetto, nella sezione Gallery troverai il PDF integrale della presentazione, con tutto il materiale visivo e testuale che accompagna e arricchisce l’idea del cortometraggio.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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