Una campagna di
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"Recuperare la memoria collettiva di un luogo" questa è l'operazione lanciata da Salvatore Sparavigna a Torre Annunziata con un documentario - il cui trailer è già disponibile sui maggiori socialnetwork - che prova a ricostruire l'ultimo secolo di una delle città più importanti della Campania.
Gli anziani raccontano non solo i "luoghi simbolo" come le "Terme Oplontine" distrutte dal sacco edilizio, ma ricostruiscono tasselli di un mosaico perduto.
Il campo di calcio del Savoia sul costone dell'Uncino prima, e dove sono ora le "case delle cambiali" poi, tutto, nelle "Rughe del Tempo", ritrova un posto ricostruendo una "memoria collettiva" che diventa "fluida" grazie alla "macchina da presa" pronta a consegnarla all'archivio perenne della rete.
Adriano Albano (dal servizio di "TGR Campania").
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-PROSPETTIVA-
Le rughe del tempo
Il dovere di ogni generazione dovrebbe essere quello di tramandare un mondo migliore a quelle successive.
Dovrebbe essere la condizione assoluta, il dogma stesso dell’esistenza, l’unica chiave di accesso all’ utilizzo della anche minima risorsa di questo universo. Il mancato adempimento di questo dovere fa si che, pensando al passato, il dispiacere superi la nostalgia ed i ricordi siano intrisi di rimpianti; il saldo negativo è proporzionale a quanto male abbiamo amministrato le ricchezze, materiali e non, avute a disposizione.
Le rughe del tempo, docufilm di singolare delicatezza narrativa, col suo lento ma deciso rotolare visivo, accresce , fotogramma dopo fotogramma, un macigno che ci zavorra negli abissi delle nostre colpe.
Luigi Manzo (promettente editorialista)
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