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Il commercio tra Zara e le Marche nel XIV secolo nella documentazione dell'archivio di Zara

Una campagna di
Giulia Spallacci

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Il commercio tra Zara e le Marche nel XIV secolo nella documentazione dell'archivio di Zara

Il commercio tra Zara e le Marche nel XIV secolo nella documentazione dell'archivio di Zara

Campagna terminata
  • Raccolti € 0,00
  • Sostenitori 0
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Arte & cultura

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Il Progetto

Sono dottore di ricerca in storia medievale e mi occupo di storia marittima adriatica. Per poter proseguire tali ricerche ho bisogno di un supporto finanziario in grado di aiutare l'Università per cui ho lavorato, a permettermi la prosecuzione del progetto. 

Zara come Ancona, fu tra le città che maggiormente subì le pressioni veneziane nella lotta per il controllo dell’Adriatico. Questo non tolse alle due l’intraprendenza per continuare a creare un bacino economico favorevole, utile a sfruttare la felice posizione geografica da essi rappresentata, posti al centro dello stesso mar Adriatico. Zara e Ancona si trovano alla minima distanza intercorsa tra le due coste adriatiche legando inesorabilmente e inevitabilmente le due realtà cittadine. Tale rotta era fondamentale per la sopravvivenza delle due stesse coste adriatiche tra loro interconnesse ed in grado di creare un sistema chiuso autosufficiente, infatti dalla costa occidentale provenivano i prodotti della terra in particolare grano, olio e vino e dalla costa orientale provenivano i prodotti balcanici, prevalentemente metalli e pellami in grado di rifornire le industrie italiche.

Stato dell’arte

Il XIII secolo è il secolo in cui si formalizza il rapporto tra le due entità attraverso la sottoscrizione di trattati commerciali che continuarono ad operare fino alle soglie dell’epoca moderna quando la comparsa della componente turca, in ambito balcanico, costrinse le due a rivedere i propri rapporti sia verso la Serenissima che controllava politicamente Zara, che verso gli Ottomani stessi. Nonostante la forte pressione veneta, le due coste riuscirono a creare un sistema economico di interscambio destinato a portare i suoi effetti per tutto il XIV secolo. Questo sistema economico di interscambio reciproco tra Zara e la costa marchigiana, in particolare verso Ancona, principale porto della costa occidentale adriatica, trova nel XIII secolo la sua definitiva organizzazione, continuando ad operare anche dopo il 1358 quando Zara passò sotto la dominazione ungherese e le Marche furono soggette ad una profonda riorganizzazione territoriale e politica operata dal card. Egidio Albornoz. L’importanza di tale collegamento è legato anche alle necessità di forniture da Zara, infatti attraverso la produzione salina di Pago veniva rifornito un bacino commerciale molto ampio a cui le stesse Marche si videro costrette ad avvicinarsi a seguito del controllo dei rifornimenti da parte veneziane di centri di produzione quali Chioggia e Cervia, che se nel XIV secolo mise in crisi il sistema di fornitura dell’Adriatico centrale, nel XV secolo raggiunsero difficoltà ulteriori.

Metodologia

La ricerca verterà in particolar modo sullo studio della documentazione notarile e commerciale in particolare quella conservata a Zara ancora carente di studi specifici sul commercio con le Marche, mentre per quanto riguarda la componente marchigiana già un grosso lavoro è stato svolto da Moroni e Pirani relativamente al ruolo di città commerciali come Recanati e Fermo partendo dagli studi di inizio Novecento di Zdekauer e Hagemann, mentre per Ancona non mancano gli studi di Ashtor ed Earle e quelli recentemente portati avanti dalla sottoscritta nel corso del dottorato di ricerca che hanno permesso di approfondire il ruolo mercantile adriatico di Ancona.

Per quanto riguarda il porto zaratino e il suo ruolo economico nei rapporti con le Marche, i lavori svolti dalla Fabijanec hanno intrapreso un approfondimento significativo sul ruolo dei mercanti zaratini senza però mai raggiungere un adeguato livello di approfondimento del ruolo mercantile, da e verso le Marche, rimanendo ad un livello ancora superficiale.

Articolazione del progetto

Si approfondirebbe lo studio dell’archivio notarile di Zara assai ricco e risalente al 1288, un dato importantissimo se messo a confronto con la documentazione pubblica zaratina, assai reticente per questo periodo storico e che trova maggiore ricchezza solo dopo il 1409 quando Venezia impone il suo potere politico sul porto dalmata. Si cercherà quindi l’analisi prevalentemente della documentazione notarile zaratina del XIV secolo, un periodo denso di cambiamenti ma che vede anche una continuità con le basi commerciali create nel secolo precedente.

Il progetto verterà principalmente sullo studio della documentazione zaratina che andrà ad integrare gli studi già svolti e da svolgere sulla documentazione marchigiana, in particolare si andranno a ricercare contratti commerciali che riguarderanno il movimento di mercanti marchigiani e zaratini che si muovono lungo la rotta Ancona- Zara senza ovviamente tralasciare la possibilità di osservare anche la presenza di altri mercanti che prediligono tale rotta per tale commercio, come in parte intuito dalla Fabijanec per quanto riguarda i mercanti toscani che proprio nel XIV secolo seppero inserirsi e riconoscere le potenzialità delle rotte commerciali adriatiche.

Risultati attesi

L’obiettivo è quello di poter andare ad integrare i risultati noti sulla base della documentazione marchigiana insieme ai dati provenienti da Zara in modo da creare un sistema di conoscenze in grado di dare spazio alla ricostruzione della storia adriatica, dando unità alle due coste, poste in un sistema particolarmente importante come è il sistema adriatico da sempre confine tra mondo occidentale e orientale ma anche ponte tra mondi diversi che come tale crea legami tra realtà culturali, economiche e politiche differenti, un obiettivo che le stesse politiche europee stanno perseguendo. Non si andrà quindi a ricostruire una rotta commerciale già nota e definita attraverso la documentazione pubblica più o meno studiata anche dalla sottoscritta, ma si cercherà di comprendere il potenziale di tale rotta commerciale, come essa ha influenzato gli stessi mercati, le potenzialità per mercanti non necessariamente marchigiani i zaratini e non solo, l’emergere di prodotti specifici che viaggiavano lungo tale rotta, non necessariamente riguardanti il sale di Pago come spesso si fa l’errore di sottovalutare.

Commenti (1)

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