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FONIKEYAun ponte tra culture

Una campagna di
NakiriOnlus&CollettivoSupertramp

Contatti

Una campagna di
NakiriOnlus&CollettivoSupertramp

FONIKEYAun ponte tra culture

FONIKEYAun ponte tra culture

Campagna terminata
  • Raccolti € 1.885,00
  • Sostenitori 8
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Comunità & sociale
  • Obiettivi
    8. Lavoro dignitoso e crescita economica
    10. Ridurre le disuguaglianze

Una campagna di 
NakiriOnlus&CollettivoSupertramp

Contatti

Il Progetto

++aggiornamenti++

Il progetto si modifica ma non si ferma!

Ovviamente non sarà possibile quest'anno svolgere il viaggio e le attività sul campo (una parte centrale del nostro progetto) che avevamo programmato per questo settembre, ma, con l'intenzione di rimettersi in viaggio il prima possibile, aspetteremmo che la situazione evolva per ri-programmarle.
Purtroppo anche la costruzione del centro culturale nel villaggio di Kolony subirà degli ovvi rallentamenti dovuti anche all'impossibilità di portare avanti una campagna di raccolta fondi tramite gli eventi che ci eravamo programmati di fare.
I fondi raccolti finora rimarranno in attesa, ancora una volta ringraziamo di cuore chi ha deciso di sostenere questo progetto.

Partiti con l'idea di andare a costruire prima di tutto un ponte tra culture, continueremo comunque a portare avanti quest’idea, "preparando il terreno" per il futuro, per adattarci al momento che stiamo vivendo.
In particolare crediamo che proprio la cultura possa essere un modo sano per ripartire.
E di cultura continueremo a parlare ma con modalità diverse.
Per questo motivo abbiamo deciso di sviluppare un sito web che permetta di portare avanti in digitale il dialogo tra Italia e Guinea.
L'intenzione è quella di organizzare webinairs, conferenze e assemblee virtuali che permettano di confrontarci su alcuni temi centrali di questo periodo e ci permettano anche di continuare a diffondere la cultura e le risorse che con il nostro progetto abbiamo scelto di voler valorizzare.
La piattaforma verrà sviluppata in tre lingue: italiano, inglese e francese e promosso sia in Italia che in Guinea.
Ovviamente i contenuti e le informazioni verranno diffuse anche tramite le pagine social di Nakiri e del collettivo supertramp.

 Tra le questioni che affronteremo ci sono:

-fare informativa sulla situazione in Guinea 

-condividere esperienze di come si è vissuto questo momento di crisi e come si sta uscendo da questa fase (per quanto riguarda l'Italia), con particolare attenzione alle iniziative di solidarietà dal basso

-innescare la riflessione su quale futuro vogliamo. Come vogliamo ripartire? Con quali valori e prospettive (in particolare tra questi due continenti)?

-il patrimonio culturale locale come punto da cui ripartire e come la cultura possa gestire un ruolo all'interno della crisi (cultura come vettore di resilienza)

-l'utilizzo delle piante e della medicina tradizionale (in particolare con riferimento all'artemisia) nell'epidemia
-approfondimenti sull'n'ko
(Cercando il più possibile di contestualizzare nel contesto crisi Covid19)

E molto altro.
Quindi rimanete sintonizzatu ci faremo sentire!

Fonikeya: un ponte tra culture

(versione italiana,english below,francais sous)

Fonikeya in Malinké, significa gioventù.

La gioventù rappresenta le fondamenta di un ponte tra la cultura italiana e la cultura Guineana che si sta iniziando a costruire.

Un ponte che possa supportare lo scambio, la condivisione, il fare assieme e il cambiamento.

Obbiettivo primario

L'obiettivo principale è quello di aiutare ad aprire alternative alla migrazione irregolare in Guinea, che ha conosciuto flussi di migrazione irregolare molto elevati negli ultimi dieci anni, in particolare per i minori.

Uno studio IOM e UNICEF del 2018 dimostra che “Circa l’11% degli adolescenti e dei giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni, che hanno utilizzato la rotta del Mediterraneo centrale e orientale per dirigersi in Europa, provenivano dalla Guinea. Il 15% fuggiva dalla Nigeria, e il restante 11% dal Gambia.”

“La rotta più pericolosa" si legge nel documento "è quella che attraverso il Mediterraneo centrale conduce in Italia. La maggior parte dei giovani migranti e rifugiati attraversa la Libia, dove spesso vengono imprigionati dalle autorità locali e sottoposti a violenze. Tra i giovani guineani intervistati, il 90% ha riferito di essere stato esposto a qualche forma di abuso o sfruttamento. I più vulnerabili risultano essere coloro che viaggiano non accompagnati e in possesso di un livello di educazione inferiore all’istruzione secondaria.”

Il paese

La Repubblica di Guinea conta 13 milioni di abitanti di cui i tre quarti hanno meno di 35 anni.

L'indice di sviluppo umano (developpement humain IDH) della Guinea è di 0.466 (2018), posizionando il paese in 174esima posizione su 189 paesi.

È stimato che il 55% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, nonostante il paese sia il più grande esportatore di bauxite al mondo (materiale che serve per la fabbricazione dell'alluminio).

Eppure il paese è ricco di ricchezze naturali, che esse siano minerarie (bauxite, ferro, oro, diamanti, nickel…) o agricole (terre molto fertili, acqua in abbondanza, grandissime foreste…) o culturali (luoghi molto importanti della cultura e della storia Mandenga, Peulh, Soussou…) o anche di saperi artigianali, culinari e della medicina tradizionale.

(1)

Modalità di sviluppo

L'intenzione è quella di sviluppare progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, dei prodotti e dei saperi locali partendo dalle comunità tramite un approccio egualitario, partecipativo, popolare e collettivo.

Lo sviluppo dell'Africa, come quello dell'Europa, passa da uno scambio interculturale, dalla condivisione di conoscenze e saperi, per "costruire insieme" e disegnare un futuro comune.

Non si tratta di un "noi aiutiamo loro" paternalista, di mentalità colonialista, oppure di un semplice viaggio di volontariato ma di qualcosa di più.

Questo progetto infatti nasce da una riflessione collettiva sviluppatasi sulla base dell'atteggiamento molto positivo della comunità locale, che abbiamo incontrato nel 2019, di collaborare allo sviluppo di un percorso di scambio e condivisione tra i giovani italiani e guineani per costruire insieme e permettere ai giovani delle comunità di valorizzare il loro patrimonio e sviluppare delle attività economiche.

È il risultato di settimane di lavoro sul campo, di assemblee e riflessioni tra l'Italia e la Guinea.

Viaggio esplorativo

A luglio e ad agosto 2019 il nostro gruppo di viaggio, composto da italiani e guineani, ha "esplorato" l'alta Guinea recandosi su luoghi di grande importanza del patrimonio storico e culturale della civiltà Mandinga .

In due settimane di frenetiche attività ci siamo spostati dalla capitale Conakry a Kankan, la città più grande della regione dell'alta Guinea, che è stata la nostra base logistica.

Nei giorni seguenti siamo stati nei villaggi e città di Kolony, Bissandogou , Niagassola, Kouroussa e Kouremale che ci hanno permesso di andare a scoprire sul campo le potenzialità culturali di quella che è la culla dell'Impero Mandingo: dal villaggio natale di un grande inventore e linguista Souleymane Kante, a quello dei luoghi e resti dell'ultimo imperatore mandingo Samory Toure, fino a vedere il Sosso-Bala, il più vecchio balafon (strumento sacro) della storia (2) o ancora la città di ambientazione di uno dei romanzi di Camara Laye più importanti dell'Africa del West.

Anche grazie alla partecipazione nel nostro gruppo di due membri attivi dell'OGPLI (Organizzazione Guineana per la Lotta contro l'Immigrazione Irregolare), migranti di ritorno respinti dalla Libia e dall'Algeria in Guinea, ci siamo dedicati alla questione immigrazione. Abbiamo percorso la rotta migratoria, sulla strada che intraprende chi sceglie di abbandonare il paese, arrivando fino a Kouremalè, alla frontiera con il Mali, che ogni giorno svariati guineani scelgono di attraversare.

Lì abbiamo incontrato un gruppo di giovani minori che avevano cercato di migrare illegalmente verso il Mali, fermati al commissariato di frontiera, toccando davvero con mano il fenomeno della migrazione irregolare e cercando di comprendere le motivazioni che hanno portato quei ragazzi così giovani a intraprendere un'avventura su una strada ad alto rischio e al rischio di perdere la vita.

Il progetto

Questo progetto pilota si estende su tre anni attraverso attività di scambio culturale e socio-economico svolte sia in Guinea che in Italia e culminanti in un viaggio all'anno da parte di giovani italiani in Guinea, per 2-3 settimane.

A settembre 2020 partiremo* per l'Alta Guinea per svolgere attività di promozione del patrimonio culturale di Kolony, che è il villaggio di Souleymane Kante, l'inventore dell'alfabeto N’KO ed é ricchissimo di saperi tradizionali (piante medicinali, cure salute mentale, burro di karité, ecc.)

Perché Kolony?

Il villaggio di Kolony è il villaggio natale di Souleymane Kante.

Questi fu l'inventore di un alfabeto, il N'KO (3), con il quale è possibile tradurre foneticamente tutte le lingue del mondo e in particolare con cui è stato possibile scrivere le diverse lingue Mandé.

È un patrimonio riconosciuto e diffuso al punto da trovare per esempio versioni di alcuni sistemi operativi in N'KO per smartphone e computer oltre a numerosi libri e a scuole che lo insegnano.

S. Kante fu anche un grande conoscitore della medicina tradizionale che accompagnò ad un ulteriore alfabeto redigendo un vero e proprio manuale di cure e rimedi.

Gli interventi che vogliamo realizzare

Gli interventi specifici non sono preimpostati ma verranno decisi assieme sulla base delle comunità locali, delle riunioni e delle assemblee che verranno fatte.

La comunità locale di Kolony sta cercando supporto per costruire un Centro Culturale sull'Alfabeto NKO, per garantire un'archiviazione duratura di manoscritti e materiali di S. Kante e per installare attrezzature che consentano di salvaguardare il monumento e la tomba di Souleymane Kante, ma anche la sua casa e altri luoghi di valore nel villaggio, come il pozzo sacro, fonte di conoscenza per secoli e altamente simbolico.

Con questo finanziamento, la comunità locale di Kolony sarà sostenuta nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio locale.

La comunità locale sta inoltre cercando di acquisire materiale e risorse umane per attrarre meglio i visitatori a livello regionale e internazionale, nel rispetto dell'ambiente naturale e sociale della loro località. La promozione di prodotti locali (burro di karité, frutta locale, ecc.) e artigianato locale (souvenir per turisti, ecc.) consentirà di reintegrare i giovani migranti che ritornano o di far restare i giovani che potenzialmente sarebbero migrati per mancanza di opportunità di lavoro nella loro località.

Perché un Crowdfunding?

Perché si vuole realizzare un percorso nuovo e indipendente, un progetto autofinanziato che si basi sulla partecipazione di ciascuno secondo le proprie possibilità, senza il coinvolgimento di grandi istituzioni o associazioni.

PARTNER DEL PROGETTO

Collettivo Supertramp

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

Il Collettivo Supertramp è un gruppo di persone con un obbiettivo comune.

Questo collettivo parte e vuole partire da un gruppo di giovani che hanno come obbiettivo la volontà di essere partecipi attivi nel sociale della loro città.
Da un gruppo di giovani che si sono stancati di non avere spazi di aggregazione e che un luogo di aggregazione lo pretendono.
Da quello stesso gruppo che ha capito che se si lascia che tutti i movimenti sociali, tutte le iniziative e tutte le lotte si spostino a Torino si lascia un vuoto e che quindi anche qui rilancerà tutto quello che a Moncalieri si perdeva.
Parte da un gruppo di giovani che dal basso, gli uni uguali agli altri, abbia voglia di cambiare le cose.
Un collettivo senza schieramenti partitici ma che in questo contesto politico-sociale terribile è prima di tutto antifascist*, antirazzist*, antisessist*, antimilitarist*, anticapitalist*, antiproibizionist*, antiautoritaritari*
Un collettivo inoltre che crede nell’uguaglianza, nell’autogestione e nell’autoorganizzazione.

Nakiri Onlus (Nakiri Guinee)

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Nakiri Onlus è un'associazione apolitica, apartitica, aconfessionale e senza scopi di lucro.

L'Associazione si prefigge i seguenti obbiettivi: 

1. promuovere l'intercultura e la solidarietà tra l'Italia e la Guinea, anche attraverso il coordinamento e l'attività dei volontari facenti parte dell'Associazione;

2. promuovere la cooperazione tra Italia e Guinea in campo agricolo e artigianale attraverso iniziative tra enti di sviluppo;

3. contribuire alla promozione di sensibilità e consapevolezza verso tematiche inerenti la sostenibilità ambientale, anche attraverso progetti concernenti la produzione biologica e le nergie rinnovabili

4. sviluppare e realizzare progetti di interscambio fra le scuole, facoltà universitarie ed enti fromativi sia italiani che guineani;

5. contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale dell'Italia e della Guinea attraverso progetti coinvolgenti entrambi i paesi.

Approfondimenti

*La partenza sul campo è prevista per il 15 settembre, purtroppo i posti per partecipare alle attività in Guinea per questioni logistiche sono limitati a 15 persone massime dall'Italia quindi nel caso fossi interessat* anche solo per saperne qualcosa di più scrivi ai contatti (che trovi più giù).

(1) La Guinea: una ricchezza culturale molto varia

Gli altipiani dell'Alta Guinea sono stati il ​​luogo di nascita e il centro dell'espansione dei grandi imperi e regni del Ghana, Soso, Mali.

La prima capitale dell'Imperatore Soundiata Keita, fondatore dell'Impero Mandingo, si trovava nella regione di quella che oggi è la Prefettura di Mandiana.

La ‹‹Charte du Manden›› (1222) è considerata dai mandenka (popoli che hanno in comune la lingua Mandinka) come uno dei riferimenti più antichi relativi ai diritti fondamentali.

É stata iscritta nel 2009 dall'UNESCO nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Il suo riconoscimento da parte dell'UNESCO (https://ich.unesco.org/es/RL/la-carta-del-manden-proclamada-en-kurukan-fuga-00290) dovrebbe confermare il suo valore legale e la sua portata universale.

Il regno teocratico peuhl di Foutah Djallon nel 18esimo secolo sviluppò un'area di cultura e civiltà originale per i suoi modi di espressione istituzionali, intellettuali e spirituali.

La sua letteratura in particolare è riconosciuta a livello internazionale, con i suoi maestriThierno Mohammad Samba Mombéya et Tyerno Aliou Boubha Dyan.

In Guinea marittima e in Guinea forestale, stati e regni altamente strutturati e organizzati su basi comunitarie, hanno conservato la loro autonomia e un'identità culturale originale. Le conoscenze locali, le maschere, le statue e gli strumenti a percussione di Baga, Kissi e altre comunità costiere e della Guinea Forestale sono di fama internazionale e fonte di ispirazione per artisti moderni, africani o stranieri. Le polifonie e i poliritmi della musica e della danza delle popolazioni di queste regioni, oggi condivise da tutta l'Africa occidentale, arricchiscono la "musica mondiale" internazionale

È questa cultura tradizionale che fa la ricchezza e la varietà della cultura nazionale guineana.

Questa resta viva grazie alle comunità che la conservano e che continuano ad esprimersi con essa, nonostante tutti i tipi di vincoli sociali, politici ed economici che pesano su questo patrimonio e sulla sua trasmissione.

La scrittura poetica e romantica è molto diffusa come mostrano il numero di opere pubblicate.

Un forte dinamismo è presente anche nel settore dello spettacolo, in particolare della musica, che ha portato ad emergere un gran numero di artisti, produttori, emittenti e manager che, nonostante molte difficoltà, riescono ad affermarsi su un mercato culturale nazionale e internazionale. Tutti conoscono Bembeya Jazz, balletti africani, Mory Kanté, Momo Wandel, Mamadi Keita Djembefola, Sékouba Bambino ecc., Diverse generazioni di artisti si sono susseguite (teatro moderno, acrobati, comici, musica urbana, ecc.).

(2) Il più vecchio balafon della storia: il Sosso-Bala

Il Sosso-Bala (lo strumento sacro balafon) è stato percepito come il simbolo della libertà e della coesione della comunità mandingue, diffusa in un territorio che un tempo apparteneva all'Impero del Mali. Originariamente posseduto dal re Sumaoro Kanté, che successe al trono di Sosso all'inizio del XIII secolo, il balafon ha trasmesso poesie epiche attraverso i secoli, principalmente l'epopea Sunjata che comprende inni alla gloria del costruttore dell'impero del Mali.

(3) NKO: che cos’è?

L'Alfabeto N'Ko (ߒߞߏ) è un alfabeto ideato dallo scrittore guineanoSouleymane Kante nel 1949, come sistema di scrittura per le lingue mandé dell'Africa OccidentaleN'Ko significa infatti Io dico in tutte le lingue mandé.

Lo N'Ko ha alcune similarità con l'alfabeto arabo, come la direzione da destra a sinistra e la legatura tra i grafemi. I toni, così come le vocali, vanno obbligatoriamente segnati. Il suo organismo normativo è l'Associazione Kurukan fuwa gbara. Nel 2006 è stata approvata la codifica dello N'Ko nel sistema Unicode 5.0, e gli è stato assegnato il codice ISO 15924 «Nkoo».

N'Ko è anche il nome di un linguaggio (ISO 639-3:nqo) che rappresenta una varietà letteraria delle lingue Mandé: è inteso come una sorta di koinè, basato sul continuum dialettale delle lingue Mandingo (che rappresentano un sottogruppo delle lingue mandè), anche se risente soprattutto dell'influsso del Maninka, la varietà mandè parlata in Guinea.

La lingua N'Ko è talvolta trascritta anche in caratteri arabi o latini, con alcune lettere aggiuntive che derivano direttamente dall'alfabeto fonetico internazionale, come ɔ o ɛ

Contatti

E-mail:

collettivosupertramp@inventati.org

Presidentessa Nakiri Onlus 

Hawa Camara +393409779656

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FONIKEYA english version

(francais sous)

Fonikeya in Malinké means youth.

Youth represents the foundation of a mission to build a bridge between the Italian culture and Guinean culture. A bridge which can support the exchange, the sharing, the collaboration and the change we experience. 

Main goal

The main goal is to help find alternatives to the illegal migration from Guinea. The frequent number of undocumented migrations especially affects children and minors. 

 An IOM and UNICEF study of 2018 shows that “almost 11% of teenagers and young people between 14 and 24 years old who have used the central and oriental Mediterranean route in order to head towards Europe, come from Guinea. 15% fled from Nigeria and the remainder 11% from Gambia.”

“The most dangerous route” as we read on the document “is the one which leads to Italy through the the central Mediterranean area. The majority of young migrants and refugees crosses through Libya, where they are often captured by local authorities and subjected to violence. Between the young Guineans interviewed, 90% reported to have been exposed to some form of abuse or exploitation. The most vulnerable appear to be those who travel alone and with an education level below to secondary education.” 

The country

The Republic of Guinea has a population of 13 million of which three-quarters is less than 35 years old.

The Human Development Index (HDI) of Guinea is 0.466 (2018), placing the country in 174th position out of 189 countries. 

It is estimated that 55% of the population lives below the poverty line, despite Guinea being the biggest exporter of bauxite in the world (a sedimentary rock used to produce aluminium).

However, Guinea is rich in natural resources: mineral (such as bauxite, iron, gold, diamonds, nickel..), agricultural (extremely fertile terrain, plenty of water, big forests…), cultural ( important sites for the culture and the history of Mandenga, Peulh, Soussou…)o r artisan and culinary knowledge, and traditional medicine. 

(1)

Development mode

The project aims to enhance cultural heritage for local development, in particular by promoting local products and knowledge, starting from communities with an egalitarian, participative and collective approach.

The development of the African continent, just like the European one, is rooted in the sharing of knowledge and intercultural exchange in order to shape a common future.

This is not about a patronising ‘we help them’ approach; this has nothing to do with the colonial mentality, or a simple volunteering trip. This is about something more. 

This project comes from a deep collective reflection stemmed from the positive attitude of the local community. When we met them in 2019 we shared the desire to being a journey of exchange between the young Italians and Guineans. The aim is to enhance and bring attention to the their heritage and develop their economy. 

This is the result of weeks of field work, conversations and reflections between Italy and Guinea.

Journey of exploration

In July and August 2019 our travel group, composed of Italians and Guineans, 'explored’ the High Guinea region by going to places crucial to historical and cultural heritage of the Mandinga culture. 

In 2 weeks of frenetic activities we moved from the capital Conakry to Kankan, the biggest city of the High Guinea region, which has been our logistics base.

In the following days we went to the villages and cities of Kolony, Bissandogou, Niagassola, Kouroussa and Kuremale that allowed us to discover the cultural potential of what is the cradle of the Mandinga empire; from the native village of the famous inventor and linguist Souleymane Kante, to the remains of the last Mandingan emperor Samory Toure, up to the Sosso-Bala (2), the most ancient balafon (sacred instrument) in history or to the city where the writer Camara Laye set one of the most important novels of West Africa. 

Thanks to the participation in our group of 2 active members of OGPLI (Guinean Irregular Immigration-Fighting Organization), who are returning migrants refused by Libia and Algeria, we began talking about the issue of migration. We  then travelled the migration route, on the path undertaken by those who choose to leave the country. We arrived to Kouremalè, at the border with Mali, a place that several Guineans choose to cross every day.

In Kouremalè we met a group of minors who had tried to migrate illegally towards Mali and had been stopped by the border police. We saw first hand this phenomenon of illegal migration and we tried to understand the reasons that led someone so young to embark on an adventure so dangerous at the high risk of loosing their life.

The project

This pilot project extends over 3 years with activities of cultural and socio-economic exchange carried out between Guinea and in Italy, ending with a trip once a year where young Italians travel to Guinea for 2-3 weeks.

In September 2020 we’ll leave for the High Guinea in order to carry out promotional activities of the cultural heritage of Kolony, which is the village of Souleymane Kante, the inventor of the N’KO alphabet. Kolony is a place rich with traditional values and knowledge: such as medical herbs, treatments for mental health, and Karité butter. 

Why Kolony?

Kolony is the native village of Souleymane Kante.

He was the inventor of an alphabet, the N’KO (3), with which you can translate phonetically every language of the world and, in particular, different languages Mandé have been written.

It’s a heritage recognized and widespread so much that it was possible to find some versions of operating system in N’Ko for smartphones and laptops, as well as several books and schools that try to teach it.

S.Kante was also a great connoisseur of the traditional medicine, that helps him create an other alphabet drafting a veritable manual of cures and remedies.

Goals that we want to achieve


The specific measures aren’t pre-set but they’ll be decided together on the basis of the local communities, the reunions and of the assemblies that will be made.
The local communities of Kolony is looking for support to construct a Cultural Centre about the N’KO alphabet, in order to ensure a long-lasting storage of S.Kante’s manuscripts and to install equipment making it possible to safeguard the monument the grave of Souleymane Kante, as well as his house and other places of big value in the village, such as the holy well, a source of knowledge for ages and highly symbolic.
Thanks to this financing, the local community of Kolony will be supported in the safeguard and valorization of the local heritage.
Moreover, the local community is trying to acquire material and manpower to attract tourists more successfully at regional and international level, in a way that is respectful of the natural and social environment of their village. The promotion of local and craft products ( Karité butter, local fruits, souvenirs, exc..) will help to reinstate young migrants who return or it will enable to keep young people potentially migrants due to the lack of work opportunities in their village. 

Why a Crowdfunding?


Because we want to accomplish a new, independent and self-financed project to be based on the participation of each, according to the possibilities, without the involvement of big institutions or associations. 

Further deepening 
*The departure is scheduled for the 15 of September, unfortunately places are limited because of logistics issues ( 15 people max from Italy ). Therefore if you are interested, even if you just want to know more about the project, you can write to us (you can find the contacts below) 

(1)Guinea: a cultural richness 
The highlands of High Guinea were birthplace and centre of expansion of the great empires and kingdoms of Ghana, Soso and Mali.
The first capital of Soundiata Keita emperor, founder of the Mandingo Empire, was in the region of what’s is now the Prefecture of Mandiana.
The ‹‹Charte du Manden›› (1222) is considered by mandenka ( people who have Mandinka language in common) as one of the oldest references relating to fundamental rights.
It was included in 2009 by UNESCO on the list of cultural immaterial heritage of humanity. Its recognition from UNESCO ( https://ich.unesco.org/es/RL/la-carta-del-manden-proclamada-en-kurukan-fuga-00290 ) should confirm its legal value and its universal extent.
The theocratic peuhl Kingdom of Foutah Djallon in the 18th century developed an original aerea of culture and civilization for its institutional, intellectuals and spiritual modes of expression. 
Its literature is particularly recognized at international level, with its teachers Thierno Mohammad, Samba Mombéya and Tyerno Aliou Boubha Dyan 
Maritime Guinea and Forest Guinea have agricultural potential and most of the structuring mining projects. They are community-based highly structured and organized. They preserved their autonomy and an original cultural identity. The local knowledges, the masks, the statues and the percussion instruments of Baga, Kissi and other coastal communities of Forest Guinea are internationally renowned and they’re source of inspiration for this regions, shared today by the whole of West Africa, they enrich the ‘global music’ international 
It’s this traditional culture that makes the richness and the variety of Guinean national culture. 
And it’s alive thanks to the preservation of the communities that keep express themself with it, despite all kinds of social, political and economic constraints that are a burden on this heritage and its transmission.
The poetic and romantic writing is widespread as the numbers of published works show.
A strong dynamic is also present in the entertainment industry, especially in the music, which led to the emergence of a large number of artists, producers, broadcasters and managers who, despite many difficulties, manage to stand they ground in the national and international market. Everyone knows Bembeya Jazz, Africans ballets, Mory Kanté, Momo Wandel, Mamadi Keita Djembefola, Sékouba Bambino ecc., Several artists generation have followed ( modern theaters, acrobats, comedians, urban music, exc…) 

(2)The oldest balafon of history: the Sosso-Bala


The Sosso-Bala (the sacred balafon instrument) was perceived as the symbol of freedom and cohesion in mandinguen communities, diffused in a territory that once belonged to the Mali Empire. Originally owned by king Sumaoro Kanté, who succeeded to the Sosso's Throne at the beginning of 13th century, the balafon submitted epic poems throughout the centuries, mainly Sunjata’s epic which contains hymns to the constructor of the Mali Empire.

(3) NKO: what is it?

The N'Ko Alphabet (ߒߞߏ) is an alphabet conceived by the Guinean writer Souleymane Kante in 1949, as a writing system for the Mandé languages ​​of West Africa. In fact, N'Ko means I say in all Mandé languages.

Lo N'Ko has some similarities with the Arabic alphabet, such as the right-to-left direction and the binding between the graphemes. Tones, as well as vowels, must be marked. Its regulatory body is the Kurukan fuwa gbara Association. In 2006 the N'Ko coding was approved in the Unicode 5.0 system, and it was assigned the ISO 15924 code "Nkoo".

N'Ko is also the name of a language (ISO 639-3: nqo) which represents a literary variety of the Mandé languages: it is intended as a sort of koinè, based on the dialectal continuum of the Mandingo languages ​​(which represent a subset of the Mandè languages ), although mainly affected by the influence of Maninka, the Mandè variety spoken in Guinea.

The N'Ko language is also sometimes transcribed in Arabic or Latin characters, with some additional letters that derive directly from the international phonetic alphabet, such as ɔ or ɛ

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FONIKEYA version française

Le projet

Ce projet s'étend pendant trois ans à travers des échanges culturels et socio-économiques menés à la fois en Guinée et en Italie, en aboutissant à un voyage mené des jeunes Italiens en Guinée, pendant 2-3 semaines.
En septembre 2020 nous partirons pour la Haute Guinée, pour mener des activités de valorisation du patrimoine culturel de Kolony, qui est le village de Souleymane Kante, l'inventeur de l'alphabet N'KO, et un homme très riche en savoirs traditionnels (plantes médicinales, soins de santé mentales, beurre de karité, etc.)

L'objectif principal

L'objectif principal est d'aider à trouver des alternatives à la migration illégale depuis la Guinée. Le nombre fréquent de migrations sans papiers affecte particulièrement les enfants et les mineurs.

Une étude de l'OIM et de l'UNICEF de 2018 montre que «près de 11% des adolescents et des jeunes de 14 à 24 ans qui ont emprunté la route de la Méditerranée centrale et orientale pour se diriger vers l'Europe viennent de Guinée. 15% ont fui le Nigéria et les 11% restants de la Gambie. »

«La route la plus dangereuse», comme nous le lisons sur le document, «est celle qui mène à l'Italie à travers la Méditerranée centrale. La majorité des jeunes migrants et réfugiés traversent la Libye, où ils sont souvent capturés par les autorités locales et soumis à la violence. Parmi les jeunes Guinéens interrogés, 90% ont déclaré avoir été exposés à une forme d'abus ou d'exploitation. Les plus vulnérables semblent être ceux qui voyagent seuls et dont le niveau d'éducation est inférieur à l'enseignement secondaire. »

Le pays

La République de Guinée compte 13 millions d'habitants dont les trois quarts ont moins de 35 ans.

L'indice de développement humain (IDH) de la Guinée est de 0,466 (2018), plaçant le pays en 174e position sur 189 pays.

On estime que 55% de la population vit en dessous du seuil de pauvreté, bien que la Guinée soit le plus grand exportateur de bauxite au monde (une roche sédimentaire utilisée pour produire de l'aluminium).

Cependant, la Guinée est riche en ressources naturelles: minérales (comme la bauxite, le fer, l'or, les diamants, le nickel ..), agricoles (terrain extrêmement fertile, beaucoup d'eau, grandes forêts…), culturelles (sites importants pour la culture et la histoire de Mandenga, Peulh, Soussou…) ou savoir-faire artisanal et culinaire, et médecine traditionnelle.

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Mode de développement

Le projet vise à valoriser le patrimoine culturel pour le développement local, notamment en valorisant les produits et savoirs locaux, à partir des communautés avec une approche égalitaire, participative et collective.

Le développement du continent africain, tout comme celui de l'Europe, est enraciné dans le partage des connaissances et les échanges interculturels afin de façonner un avenir commun.

Il ne s’agit pas d’une approche condescendante «nous les aidons»; cela n'a rien à voir avec la mentalité coloniale, ou un simple voyage de volontariat. Il s'agit de quelque chose de plus.

Ce projet est issu d'une profonde réflexion collective issue de l'attitude positive de la communauté locale. Lorsque nous les avons rencontrés en 2019, nous avons partagé le désir d'être un voyage d'échange entre les jeunes italiens et guinéens. L'objectif est de valoriser et d'attirer l'attention sur leur patrimoine et de développer leur économie.

C'est le résultat de semaines de travail sur le terrain, de conversations et de réflexions entre l'Italie et la Guinée.

Voyage d'exploration

En juillet et août 2019, notre groupe de voyage, composé d'Italiens et de Guinéens, a `` exploré '' la région de la Haute-Guinée en se rendant dans des lieux cruciaux pour le patrimoine historique et culturel de la culture mandingue.

En 2 semaines d'activités frénétiques, nous avons déménagé de la capitale Conakry à Kankan, la plus grande ville de la région de Haute Guinée, qui a été notre base logistique.

Les jours suivants, nous sommes allés dans les villages et les villes de Kolony, Bissandogou, Niagassola, Kouroussa et Kuremale qui nous ont permis de découvrir le potentiel culturel de ce qui est le berceau de l'empire Mandingue; du village natal du célèbre inventeur et linguiste Souleymane Kante, aux restes du dernier empereur mandingue Samory Touré, jusqu'au Sosso-Bala (2), le plus ancien balafon (instrument sacré) de l'histoire ou à la ville où le l'écrivain Camara Laye a écrit l'un des romans les plus importants d'Afrique de l'Ouest.

Grâce à la participation à notre groupe de 2 membres actifs de l'OGPLI (Organisation Guinéenne de Lutte contre l'Immigration Irrégulière), qui rentrent des migrants refusés par la Libye et l'Algérie, nous avons commencé à parler de la question de la migration. Nous avons ensuite parcouru la route migratoire, sur le chemin emprunté par ceux qui choisissent de quitter le pays. Nous sommes arrivés à Kouremalè, à la frontière avec le Mali, un endroit que plusieurs Guinéens choisissent de traverser chaque jour.

À Kouremalè, nous avons rencontré un groupe de mineurs qui avaient tenté de migrer illégalement vers le Mali et avaient été arrêtés par la police des frontières. Nous avons pu constater de visu ce phénomène de migration illégale et nous avons essayé de comprendre les raisons qui ont poussé quelqu'un d'aussi jeune à se lancer dans une aventure si dangereuse au risque élevé de perdre sa vie.

Pourquoi Kolony?

Le village Kolony, est le berceau de Souleymane Kante.
Il a été l'inventeur d'un alphabet, le N'KO (3), avec lequel il est possible de traduirephonétiquement toutes les langues du monde, et notamment avec lequel il a été possible d'écrire les différentes langues du mandé.
C'est un héritage reconnu et largement répandu au point de trouver des versions de certains systèmes dans l'alphabet N'KO, fait pour les smartphones et ordinateurs, ainsi que d’avoir nombreux livres et écoles qui l'enseignent.
S. Kante était également un grand connaisseur de la médecine traditionnelle, qui a accompagné un alphabet supplémentaire en rédigeant un véritable manuel de cures et de remèdes.


Les interventions que nous voulons réaliser


Les interventions spécifiques ne sont pas prédéfinies mais seront décidées ensemble sur la base des communautés locales, des réunions et des assemblées qui seront faites.
La communauté locale de Kolony recherche un soutien pour construire un centre culturel sur l'alphabet NKO, pour assurer un archivage durable des manuscrits et du matériel de S. Kante, et pour additionnellement installer des équipements qui aideront à protéger le monument et la tombe de Souleymane Kante. Mais pas seulement, aussi sa maison et d'autres lieux précieux du village, comme le puits sacré, une source de connaissances depuis des siècles et hautement symbolique.
Grâce à ce financement, la communauté locale de Kolony sera soutenue dans la préservation et la mise en valeur du patrimoine local.
La communauté locale cherche également à acquérir des ressources matérielles et humaines pour mieux attirer des visiteurs au niveau régional et international, tout en respectant l'environnement naturel et social de leur localité. La promotion des produits locaux (beurre de karité, fruits locaux, etc.) et de l'artisanat local (souvenirs pour les touristes, etc.) permettra de réintégrer les jeunes migrants qui rentrent, ou de garder les jeunes qui auraient potentiellement migré faute de possibilités de travaille dans leur localité.

Pourquoi un Crowdfunding?


Parce que nous voulons créer une nouvelle voie indépendante, un projet autofinancé qui
repose sur la participation de chacun selon ses possibilités, sans l'implication de
grandes institutions ou associations.

Approfondissement supplémentaire
* Le départ est prévu pour le 15 septembre, malheureusement les places sont limitées à cause de problèmes logistiques (15 personnes max d'Italie). Donc si vous êtes intéressé, même si vous voulez simplement en savoir plus sur le projet, vous pouvez nous écrire (vous pouvez trouver les contacts voir ci-dessous)

(1) La Guinée: une richesse culturelle
Les hauts plateaux de la Haute-Guinée ont été le berceau et le centre d'expansion des grands empires et royaumes du Ghana, de Soso et du Mali.
La première capitale de l'empereur Soundiata Keita, fondateur de l'empire mandingue, se trouvait dans la région de l'actuelle préfecture de Mandiana.
La ‹‹ Charte du Manden ›› (1222) est considérée par les mandenka (personnes qui ont la langue mandinka en commun) comme l'une des plus anciennes références aux droits fondamentaux.
Il a été inscrit en 2009 par l'UNESCO sur la liste du patrimoine culturel immatériel de l'humanité. Sa reconnaissance par l'UNESCO (https://ich.unesco.org/es/RL/la-carta-del-manden-proclamada-en-kurukan-fuga-00290) devrait confirmer sa valeur juridique et son étendue universelle.
Le royaume peuh théocratique du Foutah Djallon a développé au XVIIIe siècle un espace original de culture et de civilisation pour ses modes d'expression institutionnels, intellectuels et spirituels.
Sa littérature est particulièrement reconnue au niveau international, avec ses professeurs Thierno Mohammad, Samba Mombéya et Tyerno Aliou Boubha Dyan
La Guinée maritime et la Guinée forestière ont un potentiel agricole et la plupart des projets miniers structurants. Ils sont très structurés et organisés au niveau communautaire. Ils ont conservé leur autonomie et une identité culturelle originale. Les savoirs locaux, les masques, les statues et les instruments à percussion de Baga, Kissi et autres communautés côtières de la Guinée forestière sont de renommée internationale et ils sont source d'inspiration pour ces régions, partagées aujourd'hui par l'ensemble de l'Afrique de l'Ouest, ils enrichissent «musique mondiale» internationale
C’est cette culture traditionnelle qui fait la richesse et la variété de la culture nationale guinéenne.
Et il est vivant grâce à la préservation des communautés qui continuent de s’exprimer avec lui, malgré toutes sortes de contraintes sociales, politiques et économiques qui pèsent sur ce patrimoine et sa transmission.
L'écriture poétique et romantique est très répandue comme le montre le nombre d'œuvres publiées.
Une forte dynamique est également présente dans l'industrie du divertissement, notamment dans la musique, ce qui a conduit à l'émergence d'un grand nombre d'artistes, producteurs, diffuseurs et gérants qui, malgré de nombreuses difficultés, parviennent à se maintenir sur le marché national et international. . Tout le monde connaît le Bembeya Jazz, les ballets africains, Mory Kanté, Momo Wandel, Mamadi Keita Djembefola, Sékouba Bambino ecc., Plusieurs générations d'artistes ont suivi (théâtres modernes, acrobates, comédiens, musique urbaine, exc ...)


(2) Le balafon le plus ancien de l'histoire: le Sosso-Bala
Le Sosso-Bala (l'instrument du balafon sacré) était perçu comme le symbole de la liberté et de la cohésion dans les communautés mandinguen, diffusé sur un territoire qui appartenait autrefois à l'Empire du Mali. À l'origine propriété du roi Sumaoro Kanté, qui a succédé au trône de Sosso au début du XIIIe siècle, le balafon a soumis des poèmes épiques à travers les siècles, principalement l'épopée de Sunjata qui contient des hymnes au constructeur de l'empire du Mali.

(3) NKO: c'est quoi?

L'alphabet N'Ko (ߒߞߏ) est un alphabet créé par l'écrivain guinéen Souleymane Kante en 1949, comme système d'écriture pour les langues mandé d'Afrique de l'Ouest. En fait, N'Ko signifie que je dis dans toutes les langues mandé.

Lo N'Ko a quelques similitudes avec l'alphabet arabe, comme la direction de droite à gauche et la liaison entre les graphèmes. Les tons, ainsi que les voyelles, doivent être marqués. Son organisme de réglementation est l'Association Kurukan fuwa gbara. En 2006, le codage N'Ko a été approuvé dans le système Unicode 5.0, et il a reçu le code ISO 15924 "Nkoo".

N'Ko est aussi le nom d'une langue (ISO 639-3: nqo) qui représente une variété littéraire des langues mandé: elle est conçue comme une sorte de koinè, basée sur le continuum dialectal des langues mandingues (qui représentent un sous-ensemble des langues mandè ), bien que principalement affecté par l'influence du Maninka, la variété mandè parlée en Guinée.

La langue N'Ko est également parfois transcrite en caractères arabes ou latins, avec quelques lettres supplémentaires qui dérivent directement de l'alphabet phonétique international, comme ɔ ou ɛ

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Commenti (2)

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    Andrea Happy bday Lollo! :)
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      Chiara Daje!

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