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FETICCIO - Storia di una decomposizione

Una campagna di
Sara Mancini & Simone Ruggieri

Contatti

Una campagna di
Sara Mancini & Simone Ruggieri

FETICCIO - Storia di una decomposizione

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  • Raccolti € 370,00
  • Obiettivo € 7.000,00
  • Sostenitori 9
  • Scadenza 115 giorni rimanenti
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Film & corti

Una campagna di 
Sara Mancini & Simone Ruggieri

Contatti

Il Progetto

Emilio, apatico e nauseato dal mondo “perfetto” ma ipocrita in cui vive, ritrova il desiderio grazie a una donna “brutta”. Sempre più preso ma spaventato dall’idea di perderla, inizia a rubare pezzi di lei.

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Subentra l'angoscia quando si scopre che tutto è possibile. 
Ma quando tutto è possibile è come se nulla fosse possibile. 
L'esteta, se si ferma, cioè se smette di ricercare il piacere e riflette lucidamente su sé stesso, è assalito dalla disperazione. 
Poiché ha scelto di non scegliere e ha rinunciato a costruirsi un'identità, egli non è nessuno. Avverte così il vuoto della propria esistenza, del non essere altro che niente.

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Mi hanno chiamato Emilio e nessuno mi ha mai dato un soprannome. Ho 30 anni. Lavoro. Ho un fastidio da quando sono piccolo che ho chiamato “mal di terra”: una sorta di vertigine che mi causa una nausea costante. Sono single, non bevo abbastanza, mangio quando capita, vorrei fare più sesso ma spesso non mi va. Quando non lavoro cammino. Quando non cammino guardo dalla finestra le persone in fila per La Clinica.
Ha aperto due anni fa davanti il mio palazzo. Funziona che fai la fila, paghi due spicci e loro ti rifanno quello che vuoi. Tette, culo, mani, colore degli occhi, orecchie, naso. Liposuzioni, botox, ricostruzione unghie, depilazioni, denti, trapianti di capelli. Ho sentito di un uomo che si è rifatto l’alluce. Sì, c’è sempre fila.
Ci sono andato solo una volta ma ho lasciato stare. Non volevo davvero rifarmi ma volevo cambiasse qualcosa e ho pensato “se cambio un pezzo magari cambia qualcosa”. 
E poi è successo che mentre ero in fila ho visto una donna strana. La terra si è fermata, lei mi ha sorriso e io l’ho invitata a cena. 
Lei aveva un dente in più, come se non le fosse mai caduto, una cicatrice sul petto e qualcosa di storto in generale. Quella sera abbiamo quasi scopato in macchina sua. Io ero un po’ impacciato e per sbaglio le ho dato una capocciata. Le è uscito un po’ di sangue e il suo dente ha iniziato a dondolare. Siamo saliti a casa mia. Il dente dondolava ma lei non voleva cadesse perché ci teneva, poi l’ho fatta ridere ed è rotolato a terra. In quel momento mi sono reso conto che dopo tanto tempo desideravo qualcosa.
Ho raccolto il suo dente e l’ho messo in tasca. 

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Genere: Drama, Romance, Body horror
Durata: 10/12 minuti
Paese produzione: Italia
Lingua: Italiano
Modalità: abstract movie, live-action

Feticcio sarà girato in super 8 con pellicola b/n e avrà la forma di un abstract film. Le immagini saranno accompagnate dalla voce di Emilio che legge, recita, rivive il suo diario raccontandoci la sua storia.
Acqua, metallo e carnalità del corpo umano; una colonna sonora improntata su musica shoegaze, tecno e romantica, un sonoro in cui anche il silenzio ha un’anima rumorosa. 
Feticcio è un film che vuole raccontare una realtà sommersa: quello che ci viene mostrato e mostriamo è spesso solo un guscio, che nasconde e protegge un’intimità fragile. Presi come siamo dal nostro ego, non ci accorgiamo dei sentimenti altrui e nemmeno dei nostri, perché cerchiamo negli altri le conferme per noi stessi.

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Noi crediamo che l’arte sia gioia e dolore che nasce dalla spontaneità e dalla sensibilità dell’essere umano nella sua universale unicità. 
Crediamo che non tutto debba essere necessariamente arte, ma che l’arte come espressione di un pensiero e quindi di sé, debba essere libera dalle catene di meccanismi industriali e capitalisti.

Feticcio è un progetto che nasce dalla rabbia di dover aspettare invece di fare e dalla voglia di condividere, esprimere ciò che ci turba e ciò che amiamo, le cose che ci fanno più paura.
Stavolta senza aspettare che qualcuno ci dia il permesso o ci dica come farlo.

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A cosa contribuisci donando:

  • ai costi di pellicola, stampa e scansione 
  • alla produzione musicale originale
  • ai piccoli interventi di scenografia e costume 
  • alla post-produzione (montaggio, color, sound design)
  • a sostenere i costi del lavoro dei professionisti che partecipano al progetto
  • ai costi di distribuzione per i festival
  • farci felici - joy as an act of resistance :))

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Sara Mancini
‘98 - ha studiato al Centro sperimentale di Cinematografia - ha pianto quando è morto Lynch e non se l’aspettava - pensa che il punk e il jazz siano molto più vicini di quanto sembri - vuole dirigere un film muto, un musical e un horror - La Strada è il film di Fellini che ha visto più volte - odia i nazisti dell’Illinois - 

Simone Ruggieri
‘96 - ha studiato al Centro sperimentale di Cinematografia - è convinto che non esisterà mai più nessun musicista come Daniel Johnston - il suo cinema preferito non è quello asiatico (anche se quattro dei suoi cinque film preferiti sono asiatici) - odia chi dice che i videogiochi non sono arte - ama le scene dei film in cui le cose vanno a fuoco - viva Cassavetes sempre -

Commenti (1)

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  • ma
    margherita ❤️

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