Una campagna di
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Nel Carcere di Volterra dal 25 al 28 luglio andrà in scena un nuovo spettacolo della Compagnia della Fortezza, una riscrittura originale della Cenerentola. Fondata dal regista e drammaturgo Armando Punzo nel 1988, la Fortezza è una delle compagnie di ricerca teatrale più note e premiate al mondo, e a oggi è la più longeva esperienza di teatro professionale all’interno di un istituto di pena.
Quarto capitolo di una lunga saga cominciata dieci anni fa, Cenerentola è un viaggio nel mondo dell’arte, della scienza e della conoscenza, alla ricerca di compagni e compagne di strada di ogni epoca; figure straordinarie che attraverso le loro ricerche nei campi più vari del sapere, dalla matematica alla fisica, dalla letteratura alla pittura, dalla poesia alla musica, ci hanno insegnato a guardare oltre il reale, oltre il quotidiano, oltre ogni certezza data, oltre ogni destino già segnato. Lo spettacolo sarà quindi una riscrittura della classica fiaba che tutti conosciamo, per dare forma a una Cenerentola intesa come “vita piena”, come “vita senza paura”.
Per la realizzazione dell’opera, Punzo, i suoi collaboratori e i detenuti-attori stanno immaginando una “macchina scenica dell’incanto”. Scenografie, costumi e oggetti di scena, pensati, disegnati ed elaborati per creare una serie di giganteschi tableaux vivant in continuo mutamento. Uno spazio fisico, concreto, in cui possa prendere vita un’utopia altrettanto concreta.
Il progetto per la realizzazione di scenografie e costumi è molto ambizioso e la sua realizzazione richiede un budget superiore a quello annualmente a disposizione della Compagnia. Per questo si è reso necessario lanciare una campagna crowdfunding per chiedere sostegno a tutti/e coloro che vorranno offrire un contributo alla realizzazione di questa nuova grande opera.
La campagna inizierà venerdì 9 maggio e si concluderà venerdì 1° agosto: allo scoccare della mezzanotte, come nella fiaba!
Per ringraziare tutti coloro che vorranno sostenere il progetto con una donazione la Compagnia ha pensato e preparato numerose ed esclusive ricompense che potrete trovare nella sezione qui a fianco.
Partecipate, sostenete il progetto, condividete e passate parola.
Grazie, grazie, grazie.
A new production by the Compagnia della Fortezza, an original reimagining of Cinderella, will be staged in the Volterra Prison from July 25 to 28. Founded in 1988 by director and playwright Armando Punzo, the Fortezza is one of the most renowned and awarded experimental theatre companies in the world, and to this day, it is the longest-running professional theatre experience within a penitentiary institution.
As the fourth chapter in a long saga that began ten years ago, Cinderella is a journey through the worlds of art, science, and knowledge in search of fellow travelers from every era –extraordinary figures who, through their work in various fields of knowledge – from mathematics to physics, from literature to painting, from poetry to music – have taught us to look beyond the real, beyond the everyday, beyond every given certainty, beyond every preordained fate. The performance will thus be a rewriting of the classic fairy tale we all know, shaping a Cinderella understood as “a full life,” as “a life without fear.”
To bring this work to life, Punzo, his collaborators, and the actor-inmates are imagining an “enchanting stage machine”. Sets, costumes, and props are being designed and crafted to create a series of gigantic, ever-changing tableaux vivants. A physical, tangible space where a just-as-tangible utopia can come alive.
The design project for sets and costumes is highly ambitious, and its realization requires a budget greater than the Company’s usual annual resources. For this reason, a crowdfunding campaign has been launched to seek support from all those who wish to contribute to the creation of this great new work.
The campaign will begin on Friday, May 9th, and will conclude on Friday, August 1st – at the stroke of midnight, just like in the fairy tale!
To thank all those who choose to support the project with a donation, the company has created a exclusive variety of rewards that you can find in the section on the side.
Join us, support the project, share and spread the word.
Thank you, thank you, thank you.
Cenerentola ha in sé tutte le possibilità, è uomo, donna, pianta, animale, è sé stessa e allo stesso tempo oltre sé stessa. È acqua, terra, fuoco, aria, è stella in un universo di stelle lucenti e pianeti spenti, abbandonati questi ultimi, a specchio con noi, al loro solitario inutile vagare e girare su sé stessi. Ma non lo sa ancora, non le si è ancora rivelata quella fenditura del reale che la porterà lontano da ciò che è stata indotta a pensare di essere.
Questi pianeti ci assomigliano, ne abbiamo un vago sentore in noi che non afferriamo fino a quando una visione non ci libera da noi stessi. Lei non pensa, è. È noi, desiderosi di andare oltre noi. È il principio vitale che genera vita, guarda alla vita ed è per la vita senza nessuna fatica. È la curiosità che dovremmo avere e che dimentichiamo di esercitare, è la forza in divenire che ci sostiene e che tradiamo. I nostri pensieri, invece, per lo più ordinari, ci proiettano in terra, ci legano. La ricerca è fuori dal cerchio dell’ovvietà. Cenerentola non sa ancora che la cenere che la ricopre è quella di un mondo che brucia per far posto ad un altro, svanito in volute di fumo grigio. Quello che resta di questo quadro è punto di fuga per un’azione insensata, che sconvolge il canone interiore ed esteriore, è l’esplosione, è la fusione iniziale, la caduta degli dei e il sorgere di un uomo nuovo; porta d’accesso al possibile di un’esistenza rinnovata. Fuga in avanti, proiezione delle mille possibilità dell’uomo che si raccordano grazie ad altre Cenerentole, umanisti e scienziati, che sognano ad occhi aperti il davanti a loro. Ernst Bloch è il teorico del sogno ad occhi aperti, tratta l’utopia come il possibile concreto che si può raggiungere, il non ancora esistente che si può realizzare a costo di perdere noi stessi, di mettere in atto una trasformazione che confligge con quelle che sembrano verità inscalfibili. L’utopia è la verità della vita possibile e libera, della vita che cerca l’umano nell’uomo, citando Vito Mancuso. Il quadro iniziale in cui è inserita Cenerentola ha i colori dell’arrendevolezza, quelli rassicuranti in cui tutti possono sentirsi rappresentati, quelli che ci inducono ad amarla senza conoscerla perché riconosciamo in lei la nostra condizione di uomini umiliati, sviliti, arresi, da noi stessi nel nostro essere matrigna, figlie e figliastra. La narrazione della sua misera esistenza sembra essere l’unica realtà possibile, quella senza scampo di una vita già scritta che viene da lontano e che proietta nel futuro il suo limite, la stessa che intuiamo in noi e per noi, anche se noi sappiamo che possiamo eccedere, ma abbiamo timore di frequentare i limiti della nostra esistenza. Ma nel riconoscere questa Cenerentola, sveliamo in noi il bisogno di alterità che chiamiamo arte, poesia, filosofia, bellezza, scienza, in un connubio che ci riporta alle origini delle domande dei primi filosofi sul mistero della vita e del mondo. Cenerentola nel nostro specchio deformato è arte che non si arrende, pensiero scientifico senza limiti, è possibilità del bene, dell’amore, della felicità.
Un artista può assecondare il paradigma del suo tempo, può assumere in sé l’intero universo culturale in cui sente di essere immerso (come in una prigione invisibile), oppure opporsi perché in questo sente il suo limite e il limite imposto all’uomo. Il male si manifesta nella accettazione distratta dell’esistente, del così è nella forma non consapevole della propria condizione, nell’ignoranza del proprio essere e del limite che subisce.
L’arte non dovrebbe ridursi a mendicare accettazione, accoglienza e funzioni, non dovrebbe recedere dalle sue prerogative rivoluzionarie per compiacere un mondo, la società, e uomini che sentono minacciate le proprie certezze. Dovrebbe essere la favola del possibile. Dovrebbe essere la Cenerentola dalle mille potenzialità che si manifestano a contatto con il mondo. Non dovrebbe preoccuparsi di sentirsi utile, anche quando lo stato di solitudine assoluto può diventare disperante per l’animo dell’artista e tutto sembra contrario alle sue forze. La verità di una visione – se si tratta di una visione libera da tali inganni e legami - è tale da creare buchi nella realtà, squarciare veli spessi di secoli, spazzare via credenze, offrire, per necessità incarnata, prospettive di crescita, allargamento di coscienza e emancipazione dell’uomo.
Armando Punzo
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.
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