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Campo Minato - mostra d'arte contemporanea

Una campagna di
Francesca Masiero e Isabella Benigno

Contatti

Una campagna di
Francesca Masiero e Isabella Benigno

Campo Minato - mostra d'arte contemporanea

Campo Minato - mostra d'arte contemporanea

Campagna terminata
  • Raccolti € 965,00
  • Sostenitori 35
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Arte & cultura
  • Obiettivi
    3. Salute e benessere
    5. Uguaglianza di genere
    10. Ridurre le disuguaglianze

Una campagna di 
Francesca Masiero e Isabella Benigno

Contatti

Il Progetto

Mostra patrocinata da:ÆNDO - associazione italiana dolore pelvico ed endometriosi,Fondazione Onda - Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere, EndoMarch TeamItaly,Margherita Benni - Psicologia ginecologica, Francesca D'Onofrio Sex Counselor, Associazione Le Funambole, Fondazione Italiana Endometriosi, A.P.E - Associazione Progetto Endometriosi, SATTVA, CREI - Interpreti LIS.

A cura di Francesca Masiero

Un’idea di Isabella Benigno

Giugno 2021 - Hotel Re Testa (Quartiere Testaccio - Roma)

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Campo Minato - mostra d'arte contemporanea

Siete costretti a guardare l’invisibile,  

siete costretti ad ascoltare il non detto,  

siete costretti a prenderne atto!”. 

La mostra collettiva racconta il corpo della donna, segnato dall’endometriosi, una malattia cronica  invalidante, poco conosciuta, che colpisce solo il 10-15% delle persone con utero e provoca la formazione di cisti e noduli a causa della fuoriuscita di endometrio dal tessuto endometriale. Spesso, a causa di diagnosi tardive, le donne accusano dolori molto forti che si manifestano inizialmente nel periodo delle mestruazioni, diventando una costante nella vita quotidiana. L’endometriosi è spesso la causa di relazioni amorose critiche - dovute sia a difficoltà psicologiche, sia, ad esempio, ai dolori che comporta la vita sessuale - e in molti casi è causa di sterilità; ma è anche la causa di perdita di lavoro, forte isolamento, incomprensione da parte della società.

Ogni donna reagisce in modo diverso, perché il corpo tiene traccia di tutte le ferite dell’anima. 

Il corpo della donna diventa un guscio di dolore: ha raccolto per anni sofferenze e dolori fisici, come se un vetro, un pezzo di ceramica tagliente o un filo spinato, lo avesse avvolto; emozioni forti e contrastanti hanno reso la donna debole, causandole ansia, panico, stati di depressione e portandola a credere che ciò che provava era solo un sintomo di forte stress; un corpo desiderabile, ma non sempre desiderato da sé stessa, una lavagna con tanti insegnamenti, un corpo fatto di cicatrici visibili e invisibili. 

L’obiettivo della mostra è quello non solo di informare le giovani donne, ma anche e soprattutto di  raccontare ciò che non viene detto, osservare la trasformazione di un corpo segnato, dare  consapevolezza e forza alle donne che ne soffrono: il dolore può trasformarsi in opportunità,  ritrovando il contatto con il proprio io più recondito e con la natura. Gli elementi della natura sono  terapie per l’anima. La donna diventa un tutt’uno con essa, per ricaricarsi di energie e amarsi sempre  e comunque. 

Un messaggio di speranza: qualunque sia il tipo di dolore che si sta vivendo, se si riesce a  visualizzarlo, sarà più facile metabolizzarlo e trasformarlo!

ARTISTI 

Anna di Paola, attraverso la tecnica della cianografia, racconterà la fase acuta del dolore, la mancanza  di una diagnosi e tutti i sentimenti provocati dall’incertezza e dal sentirsi incompresi.

Niccolò A. Santalucia, attraverso il disegno e la pittura,racconterà la sua esperienza personale, il punto di vista maschile e le emozioni provate. Un uomo, un compagno, il ragazzo di una giovane donna affetta da endometriosi. Vive la scena in parallelo, una sorta di dietro le quinte; la sente dall’esterno e la vive dall’interno. 

Marta Cavicchioni, attraverso installazioni tridimensionali, racconterà la fase di trasformazione e transizione, un meccanismo di consapevolezza, come se qualcosa si stesse mettendo in moto per arrivare ad un’accettazione della malattia.

Margherita Marzari, attraverso la fotografia e la pittura astratta, racconterà la libertà, la rinascita, la scoperta di una nuova luce e il contatto con la natura.

Chiara Lucia Conte e Grace Giacubbo, attraverso l’arte della performance in VV (Visual Vernacular*), in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e attraverso il linguaggio del corpo, condurranno lo spettatore in un viaggio in cui ogni tipo di dolore, sia pur quello dell’anima, possa spingere altrove.

* Si tratta di una tecnica utilizzata dagli artisti sordi per raccontare delle storie in stile "cinematografico": allo spettatore sembrerà di vedere la scena di un film, con i suoi differenti punti di vista sulla vicenda, gli zoom, i cambi di velocità. Il Visual Vernacular consente infatti all’artista di rimanere in un punto fisso e di rappresentare attraverso segni ed espressioni facciali i diversi personaggi e le azioni che avvengono in scena, come se fossero viste da varie angolazioni della macchina da presa. Questa combinazione consentirà allo spettatore di guardare la scena narrata proprio come  fosse davanti allo schermo, concentrandosi sulla storia (o sulla poesia) e non sul segnante che riproduce le diverse angolazioni della camera da presa.

Isabella Benigno, è scrittrice e voce del Manifesto che accompagnerà la mostra.

VOCI AUDIO DEL MANIFESTO

Ilaria Fantozzi, attrice

Katya Principato, attrice

Isabella Benigno,sceneggiatrice di cortometraggi e autrice di teatro e radio

CHI SIAMO

Francesca Masiero, storica dell’arte, curatrice e fotografa. Ha collaborato con il Direttivo del Mese della Fotografia, lavorato come Gallery Assistant, collaborato con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, coordinato corsi e workshop di fotografia. Cura mostre personali e collettive, tra cui One Night Show – Ventresca Fresca presso il DeRiva Aniene di Roma, Il giardino segreto di Cristina Eidel per Open House 2019, Ti sento! Non essere sordo alle emozioni presso la TAG - Tevere Art Gallery di Roma, Una fotografia che va oltre di Manfred Eidel, Teatro India ed ex fabbrica Mira Lanza. Un progetto di riqualificazione urbana di Konstantinos Papaioannou, Racconti di un tempo sospeso di Konstantinos Papaioannou e Antonio Paternò. I valori della collaborazione e della condivisione sono il mezzo e il fine di ogni suo progetto: con un linguaggio artistico vicino a tutti vorrebbe creare uno spazio di dialogo e confronto in cui ognuno possa sentirsi più arricchito.

Isabella Benigno, sceneggiatrice di cortometraggi e autrice di teatro e radio. Le storie che vive o che sente sono trampolini per tuffarsi nelle emozioni e pescare a mani nude nei fondali. Nel 2016 è semifinalista al Pitch in the day con il soggetto cinematografico Bolle di sapone. Durante gli anni universitari, fonda insieme a Teresa Schiera, un programma radiofonico femminista, TampaXX, per Roma Tre Radio. Nel 2019, scrive insieme a Gabriele Fortuna lo spettacolo teatrale In arte, Liliana. Lavora a numerosi cortometraggi come co-produttrice, scrivendo soggetto e sceneggiatura: ricordiamo Petite Magie di Simone Boccalatte e per il 48h Film Project Popotov e Focus - l’ultimo eroe. Attualmente sta lavorando al cortometraggio d'animazione Stay until the night, scritto con Michele Greco.

BIOGRAFIE ARTISTI E ATTORI MANIFESTO

Marta Cavicchioni, scenografa per il cinema e la tv, illustratrice, scultrice, pittrice, artista della cartapesta, sperimentatrice di Land Art e Street Art e indomita testarda. Artigiana sociale. Ogni mezzo è quello giusto per raccontare le trasformazioni umane. Espone in numerose mostre collettive e partecipa a diversi progetti artistici tra i quali ricordiamo: il progetto Memorie di Donne Stradarole da lei ideato e realizzato grazie ad un bando del Municipio VIII di Roma, la Biennale Internazionale di illustrazione Ilustrarte 2016 di Lisbona, il Murales per il Miglio d’arte, Arte e Città a Colori a Roma, Sometimes with myself presso la Fazard Art Gallery, Iran. 

Chiara Lucia Conte, performer sorda. Ha sempre vissuto con gli occhi per sentire ciò che la circonda e con le mani per comunicare attraverso la Lingua dei Segni Italiana (LIS). Per tutta la vita si è interfacciata con diverse barriere, seppur invisibili che l’hanno sempre ostacolata, prima di tutto nella comunicazione, non solo essendo sorda, ma anche essendo donna. Dopo il diploma, inizia a percorrere la sua strada tra arte e politica, una strada che le ha permesso di esprimersi, mostrando la sua anima e il suo cuore. Ha partecipato al corso di formazione internazionale, Frontrunners in Danimarca per il Project Management, insieme ad altri sordi provenienti da differenti Paesi; questo viaggio, come altri che ha compiuto, le hanno permesso di conoscere le lingue dei segni di altri paesi. Ha collaborato per la realizzazione di un film-documentario in India e in Pakistan. Ha partecipato al VII Festival Nazionale Teatro del Sordo in cui ha vinto il premio per il Visual Vernacular dal titolo Red apocapolypse che racconta di una vulva col sangue. Ha fondato, insieme ad altre otto donne, una pagina social dal nome Femminista sordx che avesse lo scopo di divulgare informazioni direttamente in LIS. Attualmente è membro della compagnia teatrale Laboratorio Zero.

Ilaria Fantozzi, attrice. Diplomata in arte drammatica presso la scuola Teatro Azione e laureata con lode presso il corso di Laurea Magistrale DAMS - Teatro, Musica, Danza dell’Università degli Studi Roma Tre. Negli anni segue molti laboratori che ampliano la sua formazione in un percorso di crescita costante. Prende parte a spettacoli, performance, reading e incontra diverse realtà che l’arricchiscono artisticamente e umanamente. Tra le ultime collaborazioni c’è quella con la compagnia Rueda Teatro con la quale porta in scena PEZZI - si vive per impararea restare mortitanto tempo, drammaturgia e regia di Laura Nardinocchi, spettacolo vincitore del Roma Fringe Festival 2019.

Grace Giacubbo, artista sorda. Ama usare diverse forme artistiche per esprimersi, non identificandosi in una sola figura e non definendosi performer, ma artista a tutti gli effetti. La Lingua dei Segni Italiana (LIS), l’ha sempre accompagnata nella vita, come nel lavoro, in particolare per la realizzazione di video nell’ambito di accessibilità per le persone sorde. Ha partecipato al laboratorio fra sordi e udenti, IN SCENA diversamente INSIEME, e alla messa in scena di EN ATTENDANT BECKETT presentato al Teatro Quirino-Vittorio Gassman. Nel 2015 ha presentato la III edizione del Festival CineDeaf, organizzato dall’Istituto Statale dei Sordi di Roma, presso il Teatro Palladium. È stata aiuto regista di Marco Mattolini per lo spettacolo bilingue (Italiano/LIS) Figli di un Dio minore di Mark Medoff. È attrice di teatro della compagnia teatrale Laboratorio Zero e da poco è anche la vicepresidente. Appassionata di monologhi, si è esibita in vari spettacoli – trasmessi online nel 2020 – come monologhista presso il teatro LabZero.

Margherita Marzari, fotografa e cinematografa. Laureata in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Verona e al biennio di Arte Cinematografica alla RUFA. Ha partecipato a produzioni liriche come assistente di scena e, dopo il trasferimento a Roma ha ricoperto il ruolo di operatrice, dop e colorist su diversi cortometraggi. Ha curato la regia di due progetti personali: Bianco come la neve e il suo mantello ed Effetto collaterale. La passione per il cinema è accompagnata da quella per la lettura e la pittura: entrando in contatto con esse, inizia a fondersi e a dialogare, esattamente come succede per i suoi quadri astratti, ognuno dei quali è associato ad una fotografia che lo completa.

Anna Di Paola, fotografa. Laureata in Fotografia presso la RUFA - Rome University of Fine Arts. È tra i 25 finalisti del Rufa Contest, nel 2016 con il cortometraggio Un caffè in convento e nel 2017 con Cosa vuoi fare da grande?. Sempre nello stesso anno partecipa come assistente alla fotografia e alla regia alla realizzazione dei cortometraggi Mirror e Il soldatino di Alfonso Bergamo e pubblica il documentario Teco Vorrei - Il Venerdì Santo a Campobasso. Dal 2018 collabora come assistente con l’artista Ria Lussi ed espone in numerose mostre collettive nel territorio romano. Nel 2020 inaugura la sua prima personale Misero Blu, con testo critico di Lorenzo Canova, presso la galleria romana Maja Arte Contemporanea.

Katya Principato, attrice dell’Accademia del dramma antico di Siracusa, ha recitato in numerosi spettacoli presso il Teatro Greco di Siracusa e Atene diretti da Walter Pagliaro, Mario Gas e J.Pierre Vincent, Carmelo Rifici, Tatiana Alescio, Fernando Balestra. Ha interpretato diversi personaggi in cortometraggi Rai e sitcom. È stata formatrice teatrale per ragazzi e nelle carceri.

Niccolò A. Santalucia, disegnatore. Studente di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla Niccolò Cusano. Ha iniziato a disegnare fin da piccolo, considerando il disegno una forma di evasione dagli impegni. Con il tempo ha scelto di portare avanti le sue grandi passioni: il disegno a matita o con la biro e la pittura. Per la prima volta ha deciso di mettersi in gioco e di raccontare il suo vissuto quotidiano.

DI COSA ABBIAMO BISOGNO

Il progetto è pronto e gli artisti stanno creando! 

Per la produzione della mostra abbiamo bisogno del tuo supporto per: allestimento, studio di registrazione per la realizzazione del manifesto in formato audio, ufficio stampa, pubblicità, interpreti LIS, comunicazione e social media, realizzazione eventi.


* Tutte le ricompense saranno inviate dopo l'inaugurazione della mostra

Commenti (7)

Per commentare devi fare
  • DS
    Daniela Care, auguro alla vostra iniziativa il successo che merita. Speriamo a presto! Daniela
    • MC
      Marina Brava Isabella! Ti voglio bene!
      • avatar
        Gina Complimenti! Felice di sostenere una tale e nobile iniziativa
        • avatar
          Marco Bellissimo progetto ! Felice di aver contribuito ... Buon progetto !
          • avatar
            Miriana Bellissima iniziativa, è giusto parlare di questa malattia ed è bello vedere come anche le cose che ci fanno male possono convertirsi in arte.
            • EN
              Enrico Bellissima iniziativa, partecipo molto volentieri :)
              • CC
                Clara Anche io sono vittima di endometriosi. Bella iniziativa! Diamo voce alla nostra sofferenza!

                Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

                Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

                3. Salute e benessere

                Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.

                5. Uguaglianza di genere

                Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.

                10. Ridurre le disuguaglianze

                Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;