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Nel 1876, Giustino Fortunato, ideò quel fantastico viaggio che l’avrebbe condotto poi l’anno successivo, dalla verde valle cavese al tempio di Minerva nella terra delle sirene.
Con la volontà di ripercorrere gli storici passi di Giustino Fortunato, oggi il collettivo culturale Alta Via dei Lattari 1876 ha ripreso quanto fatto dal Fortunato nel 1876: studiare i problemi riguardanti la crisi sociale ed economica del sud illustrando nelle sue opere una serie di interventi programmati per fronteggiare la cosiddetta questione meridionale.
La riscoperta di chi fu per primo a percorrere e tracciare l’Alta Via oggi sentiero 300 CAI, ha acceso la volontà di creare un HUB culturale che parta dalla montagna per raccontare, tramandare e riprendere la conoscenza, a volte accantonata, di storia dei territori, culture differenti e tradizioni che hanno segnato l’evoluzione di queste terre.
Cominciato come cammino esperienziale in abiti d’epoca e nessuna tecnologia “moderna” oggi, nel “più bel mattino del secondo venerdì di Ottobre” si ripercorrono i passi di Giustino, ma per non lasciare a pochi il privilegio di conoscere e vivere le stesse emozioni del Fortunato, nascono progetti divulgativi su tutto il territorio. Con il partenariato del CAI, degli Enti preposti prima e delle comunità locali poi, si darà seguito alle esperienze montane con differenti attività divulgative, culturali, conoscitive ed esperienziali.
Il collettivo culturale “Alta via dei Lattari 1876” il Club Alpino Italiano e la Scuola saranno in sinergia per l’educazione delle nuove generazioni e per la divulgazione culturale non disgiunta dalla diffusione di buone pratiche di tutela e valorizzazione che coinvolgerà la comunità.
Il progetto “Alta Via dei Lattari 1876” nasce dall’ esigenza di promuovere il concetto di paesaggio storico e trasformare l’idea di paesaggio estetico da ammirare, in idea di paesaggio quale risorsa fondamentale dei territori da vivere e tutelare.
La diffusione di questa nuova visione, in modo capillare, anche attraverso la scuola, può incidere efficacemente sui comportamenti individuali e favorire la salvaguardia e la valorizzazione di ambienti e territori.
Il concetto di paesaggio storico come bene culturale viene inteso, così, come diritto di fruire del “bene paesaggio”, non in modo personale, ma allargato a tutta la comunità, diventando un bene collettivo, un bene comune.
Si prevedono momenti di ricerca storica, e scientifica, un’impostazione culturale trasversale che coinvolga CAI, Scuola, Università, Centro Studi di Storia, Enti territoriali, parchi, Comune, altre associazioni
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile.
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