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“C’è troppo sole” è un cortometraggio ambientato a Bologna, nello storico quartiere della Cirenaica, alla metà degli anni Settanta del secolo scorso. Narra la quotidianità di un eccentrico personaggio ben noto in città, Umberto Stignani detto “Settecappotti” o “Atomino”. Una persona di rara gentilezza, che si muoveva rigorosamente su una vecchia bicicletta scassata carica di scatoloni di cartone vuoti e ripiegati, ancorati al portapacchi, e con due bidoni di plastica da imbianchino, rigorosamente vuoti, appesi al manubrio.
Indossava una serie di “paltò”, anche con la bella stagione, e in testa portava sempreun casco da cantiere. Lo faceva perché era convinto della necessità di proteggersi dalle radiazioni solari, e soprattutto quando incontrava dei ragazzi li metteva in guardia, perché loro avevano ancora molto tempo davanti, e non dovevano sperperarlo, facendosi avvelenare da quel sole che “è fonte di vita ma al tempo stesso ce la accorcia”.
Il cortometraggio racconta il suo viaggio, tra realtà e sogno, attraverso un rione che è un piccolo villaggio nella città, incontrando personaggi più “integrati” ma che in fondo vivono ai margini come lui: Bob Rock, Otto Krapfen, Biciclone sono realmente esistiti, e i loro incroci spesso casuali con “Settecappotti” generano sipari di vita vissuta che raccontano poeticamente la vita di una comunità degli anni Settanta, più unita e solidale di quanto non sembri.
La Cirenaica è il luogo della vecchia sede del liceo Copernico, delle trattorie “Da Vito” e “Becco di Legno”, del “Bar Jolly”, luoghi rimasti nel tempo fedeli a sé stessi. È il rione che durante la seconda guerra mondiale diventò sede nascosta del movimento della Resistenza, e che ai tempi di “Settecappotti” vedeva personaggi alternativi e pseudoartisti aggirarsi intorno alla casa di Francesco Guccini, nella famosa via Paolo Fabbri 43.
Genere: SHORT FILM BIOPIC
Regia: ANDREA RECCHIA
Soggetto e sceneggiatura: MARCO TAROZZI
Interpreti principali: ORFEO ORLANDO (Settecappotti)
LUIGI MONFREDINI, DANIELA AIROLDI, ALESSIO SCIMONELLI, ETTORE PANCALDI, SAVERIO MAZZONI, ALESSANDRO PILLONI, FRANCESCO DAVID CLEMENTE, ANDREA FANTONI, MARIA PIA PURIFICATO, MICAELA PICCININI, MARCO DALL’OLIO, MAURIZIO GENTILINI, ANDREA BARTOLI, ANNA GARAI, MATTEO TAROZZI, MARCO TAROZZI, CLAUDIA GRECU
con la partecipazione straordinaria di: TOTÒ CASCIO
Produzione: XIMOS PRODUZIONI | BARBYLANDO PRODUCTION
“C’è troppo sole” guarda ad un’epoca passata, risalente ormai a mezzo secolo fa, non con occhio nostalgico ma con la volontà di fissare nella memoria, con un racconto in cui realtà e licenze poetiche si mescolano, un periodo della storia cittadina, pieno di speranza di futuro, gentilezza e creatività. Una riflessione sui rapporti umani, sul senso di appartenenza ad un luogo unico che ancora oggi favorisce la socialità, l’integrazione e la convivialità tra i suoi residenti. La forza narrativa del progetto risiede nei personaggi che danno vita a una storia breve e intensa, capace di trasmettere emozioni e di far riflettere.
Proviamo a raggiungere l’obiettivo di raccogliere 5000 euro, che grazie al tuo contributo saranno essenziali per:
Realizzazione delle riprese nelle location piene di fascino e memoria della Cirenaica.
Attrezzature: garantire una fotografia cinematografica all’altezza della storia.
Scenografie e Costumi: ricreare un ambiente autentico che richiami la vita in Cirenaica negli anni Settanta del secolo scorso.
Cast e Tecnici.
Post-produzione: montaggio, colonna sonora originale e distribuzione in Festival Cinematografici.
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Grazie per il tuo supporto
Orfeo Orlando, Andrea Recchia, Marco Tarozzi e tutto il team di “C’è troppo sole”.
E-mail collegata per poter donare su Pay Pal : fi13066@yahoo.com
ORFEO ORLANDO
è Umberto Stignani, “Settecappotti” o “Atomino”
Protagonista del “corto”, trait d’union delle tante vite che gli ruotano intorno, animando la Cirenaica.
È un eccentrico personaggio che gira in ogni stagione con una serie di cappotti, indossati l’uno sull’altro, e con un casco da cantiere che, a suo dire, serve a proteggerlo dalle pericolose radiazioni solari. All’apparenza un “robivecchi” che si aggira sulle strade con una bici al cui manubrio sono fissati due bidoni colmi di cianfrusaglie, da molti è considerato un senza fissa dimora: in realtà vive in un appartamento di via Scipione dal Ferro ed ha un passato che nessuno conosce, e a quanto pare affetti lontani, pare a Parigi. Una figura poetica, dai tratti quasi aristocratici e dai modi gentili, amato da tutti. In Cirenaica è un’istituzione, la gente lo considera un tipo particolare ma nessuno lo tratta come un “diverso”. I suoi segreti sono svelati, in parte, nel finale del film.
SAVERIO MAZZONI
è Saverio, il barista
Testimone dei piccoli e grandi avvenimenti del rione, è la sua “voce off” a introdurre la storia, ed a tracciarne l’epilogo. Nella scena all’interno del bar, fa da raccordo agli interventi dei vari personaggi che lo popolano e gli danno colore e anima.
LUGI MONFREDINI
è Adelmo, l’ex partigiano
Chiamato in causa in virtù dell’autorevolezza che si è guadagnato “sul campo”, memoria storica delle vicende di un rione che è stato protagonista della lotta di Liberazione a Bologna. Si arrende soltanto alla fortuna di Bob Rock al tavolo di gioco.
ETTORE PANCALDI
è Bob Rock, cliente storico del bar
Uomo di grandi silenzi e popolana saggezza. Tiene la parte di Adelmo con determinata gentilezza. È quello delle “stoccate” sempre a segno, ma anche un mago delle carte. Come Adelmo, conosce forse della storia di Atominomolto più di ciò che lascia trapelare.
ALESSIO SCIMONELLI
è Otto Krapfen, cliente del bar
Rappresenta la “nuova generazione” del bar, anche se non è più un ragazzino. Avidissimo di dolci, si è guadagnato l’appellativo grazie alle colazioni pantagrueliche e alla voracità. Le sue battute sono secche, a volte taglienti, ma difficilmente scavano nel profondo.
MARCO DALL’OLIO
è Zapatero, cliente del bar
Lo spirito bolognese e goliardico che frequenta il bar. Di parole semplici, ricorre spesso all’uso del dialetto. Ma è tutt’altro che uno spirito semplice: si evince che ha cultura e memoria, che esprime per scelta in modo anticonvenzionale.
CLAUDIA GRECU
è la barista
Una presenza importante nel bar, “spalla” necessaria per il proprietario Saverio. Poche parole, l’efficienza nel rendere quel locale una “casa” familiare per chi la frequenta.
DANIELA AIROLDI e MARIA PIA PURIFICATO
sono “Desiderio” e “Biciclone”
Le due “signore” del rione. Praticano il mestiere “più antico del mondo” con una umanità d’altri tempi. Tutti le conoscono nel rione, ma anche quando fioccano le battute sul loro conto, non vengono mai meno il rispetto e lo spirito solidale che fa di questo piccolo mondo una comunità unita anche nei sacrifici e nelle difficoltà della vita quotidiana.
ANDREA FANTONI
è Marino, cliente del bar e.. di “Biciclone”
Uomo timido, integrato, che tiene all’apparenza. È un frequentatore di “Desiderio” e “Biciclone”, ma non nasconde la ritrosia e i sensi di colpa. Presumibilmente ha un lavoro ordinario, veste in modo sobrio, tende a non farsi notare. Dietro la sua timidezza, pare nascondere un mondo interiore complesso e pieno di desideri repressi a fatica.
ANNA GARAI e MATTEO TAROZZI
sono studenti del liceo Copernico
Rappresentano il futuro. Sono studenti del liceo Copernico (negli anni Settanta e Ottanta sito in via Regnoli, NdA). Ovviamente considerano Atomino uno “strano”, ma in fondo gli vogliono bene e la loro incomprensione non sfocia mai nello scherno fine a sé stesso.
FRANCESCO CLEMENTE e MARCO TAROZZI
sono due pseudoartisti in cerca del Maestrone
L’effetto-Guccini colpisce anche i pseudoartisti. Come Checco il paroliere e “Zecca” il musicista, che vogliono assolutamente incontrare il Maestro e stazionano davanti alla porta di via Paolo Fabbri 43, per “piazzare” il loro materiale. Eternamente poetico il primo, confusionario il secondo, fanno coppia fissa finendo sempre col litigare sul valore della parola e della musica.
MAURIZIO GENTILINI
è il direttore della banca
Rigoroso, come richiede il ruolo, ma affabile. Dimostra di conoscere bene Atomino quando il suo nuovo impiegato resta colpito dalle apparenze. Lo tratta come un cliente di riguardo.
ALESSANDRO PILLONI
è Cesare, impiegato della banca
Nuovo impiegato della banca, resta inizialmente sorpreso e preoccupato per l’abbigliamento di Atomino, che potrebbe allarmare i clienti. Per scoprire che proprio quel tipo strano è a sua volta un cliente, rispettato persino dal direttore.
MICAELA PICCININI
è la vicina di casa di Atomino
Curiosa, ficcanaso, fa mille domande sul vicino della porta accanto, che afferma di conoscere come pochi. In realtà, il suo mistero Atomino se l’è portato via con sé. E le domande della donna si infrangono contro la barriera rappresentata dalle Forze dell’Ordine.
ANDREA BARTOLI
è il vigile urbano di guardia all’appartamento di Atomino
Gli tocca per mestiere preservare l’ultimo segreto di Atomino. Lo fa con professionalità, ma non nasconde il disappunto per la curiosità della gente. Risoluto e mai sgarbato. È a lui che si presenta, troppo tardi, l’uomo che forse Atomino aspettava più di ogni altro.
TOTÒ CASCIO
è lo straniero
Arriva quando la storia di Atomino è arrivata all’epilogo. E svela, in parte, un mistero che l’uomo si trascinava dietro lungo le strade della Cirenaica. Condividendo con lui il finale del film.
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