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Davide è un uomo di poche pretese: tutto quello che gli serve è una vita perfettamente ordinata e l’amore incondizionato della sua compagna, Diana. L’uomo passa le giornate fra la pulizia della sua villetta di montagna e le attenzioni che riserva alla donna che ama. Pochi visitatori disturbano l’idilliaca quiete della coppia: un postino, qualche escursionista e, sfortunatamente, una pletora di medici. Diana si ammala ogni mese, ciclicamente: febbre, sudorazione eccessiva, eruzioni cutanee. Il perché, però, rimane un mistero. Per Davide la malattia diventa così l’ennesima occasione per prendersi cura della compagna. Cure che, progressivamente, rivelano sfumature sempre più opprimenti e controllanti. Quando la malattia di Diana raggiunge il suo apice, la verità diventa evidente: la donna è una lupa mannara, trovata anni prima da Davide, svenuta e insanguinata, davanti alla soglia di casa. In un crescendo di sangue, artigli e interiora, la coppia si sgretola e il confine fra uomo e bestia cessa di esistere: Chi è la preda? Chi è il predatore?
“Animale da compagnia” è un cortometraggio di binomi, a partire dai suoi due protagonisti, Davide e Diana. Figure all’apparenza opposte, condividono tuttavia una fondamentale caratteristica in comune: sono entrambi due predatori. Portatori archetipici di concetti e valori contrastanti, Davide e Diana incarnano nel corso della storia due facce della stessa medaglia: controllo e libertà, razionalità e istinto, lo sforzo regolatore della società moderna da una parte e l’istinto primordiale della natura più incontaminata dall’altra. In questo gioco di potere nessuno è al sicuro e non si può mai sapere chi abbia il coltello dalla parte del manico. Grazie a un approccio sadicamente grottesco e ricco di tensione, “Animale da compagnia” usa una relazione tossica e di codipendenza per svelare le ipocrisie e le contraddizioni di noi esseri umani, animali “sociali” costantemente divisi fra impulso e ragione.
Ogni cosa ha il suo posto, ogni azione il suo ordine preciso, la composizione di ogni inquadratura a incasellare con fermezza ed elegante precisione la cura maniacale che Davide, il padrone di casa, riserva per la sua dimora e per la sua compagna. Particolare rilevanza verrà data ai dettagli, che se da un lato mostreranno le crepe e i segreti che la coppia nasconde, dall’altro assumeranno un valore intrinseco, immagini universali capaci di trasmettere angoscia, disturbo e ambiguità. In quest’ottica il cibo diventa così elemento fondamentale della relazione fra i due protagonisti: la preparazione dei pasti diventa rituale, grazie all’utilizzo dello slow-motion e all’attenzione riservata ai gesti ripetuti e ossessivi di Davide. Lo zoom, fil rouge stilistico dell’intero film, andrà alla ricerca del marcio e del non detto nascosto all’interno dei frame, strumento perfetto per mettere a nudo ciò che si cela sotto la superficiale patina della perfetta vita di coppia. Prominente l’utilizzo della soggettiva: gli occhi di Davide, protettivo e opprimente, cercheranno ossessivamente Diana, non lasciandola mai da sola; di contro, la giovane donna otterrà il suo personale punto di vista soltanto nel finale, quando gli equilibri si capovolgeranno e la preda diventerà predatrice. Proprio nel climax del cortometraggio lo stile registico, come ad accompagnare la mostruosa trasformazione di Diana, subirà un brusco cambiamento: la camera a mano diventerà predominante, manifestazione del concitato conflitto finale fra Davide e Diana.
La licantropia che affligge Diana è una medaglia a due facce: un morbo estenuante e incontrollabile ma allo stesso tempo una forza primordiale capace di liberare la donna dalle catene che Davide le impone quotidianamente. Il design della lupa mannara, in controtendenza con le più recenti rappresentazioni cinematografiche, sarà caratterizzato da una figura slanciata, magra, quasi scheletrica, e presenterà nella fisionomia una combinazione delle caratteristiche di varie specie animali: il galgo spagnolo, il lupo indiano e il lupo arabo. La forma ferina di Diana, innaturale amalgama di uomo e animale, è una creatura imperfetta: i denti, numerosi e affilati, sono ingialliti e cariati; il pelo è irregolare, caratterizzato da ampie zone rade dove la psoriasi ha deformato l’epidermide; numerose ferite autoinflitte tappezzano infine il corpo della lupa, segno tangibile dello stress a cui Davide sottopone sia lei che la sua controparte umana. Riuscirà Diana a fare a patti con il suo riflesso mostruoso?
Grazie a varie collaborazioni con realtà del settore e fondi personali abbiamo già raccolto più della metà del budget complessivo necessario per la produzione del cortometraggio. Per compiere l’ultimo passo vi chiediamo una mano, in modo da poter soddisfare le ultime esigenze produttive e concludere la realizzazione del costume della lupa mannara. Il nostro obiettivo è creare un prodotto dall’alto livello sia tecnico che narrativo, caratterizzato da un formato dalla breve durata ma dal grande impatto: gli effetti speciali e la prostetica, simboli del cinema con cui siamo cresciuti da bambini, la faranno da padrone. Volete aiutarci a creare qualcosa di diverso? Qualcosa che non ha paura di mostrare i denti e ululare davanti alla Luna? Unitevi al branco!
L’Italia è stata per decenni la culla del grande cinema di genere, terra fertile dove grandi autori Horror e Thriller hanno realizzato cult senza tempo, opere per sempre scolpite nella memoria e nella cultura pop. Con un occhio a questo passato straordinario e l’altro a un futuro ancora da scrivere, la nostra squadra vuole raccontare una storia dove il confine fra l’ordinario e il mostruoso diventa sempre più labile: la bestia si nasconde dentro ognuno di noi. Numerose le difficoltà che un prodotto narrativo horror affronta: non mancano i pregiudizi e le titubanze riguardo a un genere spesso visto di serie B, poco più che sangue e budella. Ma è proprio questa visceralità, la verità più indigesta e spiacevole di noi esseri umani, a essere il fulcro di “Animale da Compagnia”. Una volta realizzato il cortometraggio grazie alla nostra fantastica troupe e al nostro meraviglioso cast, la nostra intenzione è portarlo in giro per il mondo, proiettandolo sia in festival nazionali che internazionali. Ci auguriamo che, come il nostro team, anche voi possiate imbarcarvi insieme a noi in quest’avventura. E ricordatevi sempre, guardatevi dalla Luna!
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