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Salviamo Amal Almustakbal Center (Italiano)
Sosteniamo la resistenza culturale di Aida Camp
Aida Camp è uno dei campi per rifugiati più vecchi, 6500 persone vivono in un chilometro quadrato dal 1948, anno in cui è iniziata l'occupazione militare della Palestina. Da allora, libertà di movimento, diritto all'educazione e all'infanzia, accesso alle risorse energetiche sono solo alcuni dei diritti umani fondamentali violati quotidianamente all'occupazione israeliana.
All'interno di Aida, in questo contesto così complesso e di continua violazione dei diritti umani, da anni, il centro culturale amal Almustakbal svolge una funzione fondamentale. Il Centro rappresenta il luogo più importante del campo, alternativa non solo alla dispersione scolastica, ma anche al processo educativo che viene a mancare a causa dell'occupazione. Organizza diverse attività per i bambini e i ragazzi, dai corsi di inglese e italiano, di fotografia e videomaking, di giocoleria e molto altro.
Nel corso degli anni il Centro ha dovuto affrontare numerose difficoltà e ostacoli che hanno messo a repentaglio la sua sopravvivenza e, anche in questo caso, gli abitanti di Aida hanno sempre dimostrato una grande capacità di resistenza.
Anche la pandemia da Covid-19 non è riuscita a fermare il potere aggregativo del Centro fornendo, anche in un periodo così difficile, un punto di riferimento per la comunità locale. Dopo anni di attività, oggi l'unico centro culturale e luogo di aggregazione sociale di Aida rischia la chiusura: nonostante la situazione di estrema difficoltà economica legata alla diffusione del Coronavirus il proprietario dell'edificio che attualmente ospita il Centro ha preteso il saldo del canone di affitto dello spazio per un ammontare di 4000 euro, minacciando altrimenti la revoca della concessione dello spazio.
Con questo appello il campo di Aida invita tutte le persone solidali a sostenere economicamente e politicamente il Centro Culturale Amal Almustakbal affinchè lo spazio che, costruito e allestito con grande lavoro, dedizione e fatica, possa sopravvivvere grazie alla solidarietà e il sostegno internazionale.
L'obiettivo è ambizioso ma siamo convinti che insieme possiamo farcela.
Save Amal Almustakbal! (english)
Solidarity with the cultural resistance in Aida Camp!
Aida Camp is one of the oldest refugee camps created in 1948, the year when the military occupation began in Palestine. Nowadays there are 6,500 people living in one square kilometre.
Since the beginning of the occupation, the freedom of movement, the right to education and childhood, or the access to energetic resources are only a few among all the fundamental human rights violated by the Israeli occupation on a daily basis.
For years, the cultural centre Amal Almustakbal has had a crucial function inside Aida and the complex context of continuous violation of human rights its inhabitants face. The centre represents a very important spot in the camp: it is not only an alternative for educational dispersion, but also for the lack of schooling children are forced to live through because of the Israeli occupation. Amal Almustakbal organises different activities for children and young people, such as English and Italian lessons, photography and video courses, juggling and much more.
Over the years the Center had to deal with several difficulties and challanges that had endangered it.
Even the situation of emergency due to Covid-19 couldn't stop the aggregation power of the Center.
Now the survival of the Center is once more under threat: the owner of the builting which houses it had decided to demand the settle of the rent for a total amout of 4000 euros threatening, otherwise, to revoke the access to the building.
With this appeal, Aida Camp invites all the solidary people to support the Cultural Centre Amal Almustakbal economically and politically.
Our goal is ambitious, but we are convinced that together we can achieve it.
Salvemos Amal Almustakbal Center
Aida camp es uno de los campos de refugiados mas viejos de Palestina. 6500 personas viven en un kilómetro cuadrado desde 1948, año en la cual se inicia la ocupación militar. Desde entonces la libertad de movimiento, el derecho a la educación y la infancia, el acceso a los recursos energéticos, son algunos de los derechos humanos fundamentales violados cotidianamente por la ocupación Israelí.
En el interno de Aida, en este complejo contexto y de continua violación de los derechos humanos básicos, desde hace años el Centro Cultural Amal Almustakbal desarrolla una función fundamental. El centro representa el lugar más importante del campo como centro de educación, ya que esta falta a causa de la ocupación. Organiza diferentes actividades para los niños y jóvenes: da cursos de Ingles, Italiano, fotografía, videomaking, malabares y entro otras actividades.
En el trascurso de los años el centro tuvo que afrontar varias dificultades que pusieron en riesgo su continuidad, y es en los peores momentos que los habitantes de Aida han demostrado una gran capacidad de resistencia.
Ni la pandemia provocada por el Covid-19 ha podido frenar el poder agregación del centro, que en este momento complicado siempre fue y es un punto de referencia local. Luego de años de actividad, hoy el único centro cultural y lugar de agregación social de Aida, esta en peligro de cerrar. Mas allá de la dificultad generada por la pandemia, el propietario del edificio donde actualmente está el centro cultural pretende un alquiler de 4000 euro, amenazando a revocar la concesión del espacio si no se le paga dicha suma.
Con esta llamada el Campo Aida invita a todas las personas a sostener económica y políticamente el Centro Cultural Amal Almustakbal con el fin de que el espacio, construido y arreglado con gran trabajo, dedicación y esfuerzo, pueda sobrevivir gracias a la solidaridad y la ayuda internacional.
El objetivo es ambicioso, pero estamos convencidos de que juntos podemos lograrlo.
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