oppure

Registrati con il tuo indirizzo email

Oppure, solo se sei una persona fisica (NO azienda/associazione), puoi scegliere anche di registrarti con i social:

Inserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.

Ricordi la tua password?

Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.

Al punto che disturbi

Una campagna di
Francesco Bittasi

Contatti

Una campagna di
Francesco Bittasi

Al punto che disturbi

Campagna terminata
  • Raccolti € 2.100,00
  • Sostenitori 60
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Prenotazione quote  
  • Categoria Libri & editoria

Una campagna di 
Francesco Bittasi

Contatti

Il Progetto

IL LIBRO
La città è quella che è. Casa propria è quella che è. La notte insonne è così anche lei. Il lavoro figuriamoci: più che odiarlo si odiano i posti dove si va a farlo per qualche tempo. E i posti dove si lavora male sono il posto degno per fare ciò che è ora di fare.
Anche lui è quello che è e – anche se fa fatica a dormire – deve scendere le scale con prudenza, perché giustiziarsi sul portone sarebbe davvero imperdonabile. Oltre che già sentito.
Ma oltre il portone c’è una bici.
Collegata alla bici c’è una catena.
E l’immagine di lei che della bici è proprietaria.
In una città dove più di una faccia in strada non ha un bel colore, lui non aspetta la pioggia ma lei.
Nel frat-time, vende case. E fa un salto da Johnny il Rancido.
Un forte boato fa tremare la finestra. L’ora notturna continua a produrre echi, il botto è stato violento, ravvicinato.
Un negozio brucia, la strada è illuminata dalle sirene che, incessanti, arrivano a frotte. Lentamente i balconi si popolano di curiosi.

Solo per te e per gli altri primi 149 sostenitori di questo libro: le spese di spedizione (ben 2,50 eurini oltre ai 14,00 canonici… uno sproposito, con l’aria che tira…) ce le mettiamo noi e non tu.
“Al punto che disturbi” esce a luglio nella collana “Narrative”.

L'AUTORE
Francesco Bittasi scrive romanzi, scrive racconti. Scrive spettacoli per il teatro, luogo dove è anche regista. Con le parole sa giocare, distrugge e costruisce, crea interferenze sulla stanca linea del reale. Le sue parole ti sgambettano mentre guardi dove metti i piedi. Vive a Milano, vi è nato nel novembre 1980. Lavora, paga un mutuo, si informa su come aggiustare il mondo.

LE EDIZIONI DEL GATTACCIO
Casa editrice e macchina culturale, Milano e web.
Libri e e-book di narrativa, saggistica sociale, didattica per chi scrive, viaggi e nomadità, sport. Video e documentari. Teatro. Laboratori di Scrittura creativa e drammaturgica, nonché Sceneggiatura. Concetti creativi, generazione di atmosfere, attraversamento di linguaggi, banchetti per l'immaginazione. Hanno visto cose che oggi è difficile anche solo immaginare: l’assassinio di John Kennedy, il primo sbarco sulla Luna, Italia-Germania 4-3 di Messico ’70. E - naturalmente - i raggi B balenare alle porte di Tannhäuser.

LEGGI UN FRAMMENTO
Sono troppo lezioso? “Può essere”, dico io. “Certo!” direbbe Gianpaolo.
Probabilmente un islandese venderebbe l’anima al diavolo pur di scambiare - per almeno un mese - il clima invernale con un italiano. Tuttavia questa metropoli ne avrebbe bisogno, è da anni che non scendono fiocchi bianchi; per questo i miei concittadini costruiscono sempre meno pupazzi e sempre più bombe fai da te.
Vagherei per ore questa notte senza destinazione, come si vede in molti film: l’attore principale che, dopo una delusione d’amore girovaga tra le vie malfamate in mezzo a barboni, magnaccia, puttane, ladri, spacciatori e assassini occasionali; lo farei anch’io oggi, lo giuro, mi sposterei verso la periferia a conoscere il mondo notturno, solo che proprio stasera ho messo nel portafoglio venti euro in più, e poi sapete come vanno queste cose… per rifare la carta d’identità mi toccherebbe perdere mezza giornata in fila agli sportelli comunali! Meglio continuare per le strade di sempre, almeno se qualcuno mi scippa so dove andare, basta entrare nell’officina di Johnny il Rancido e qualcosa di personale si trova sempre. Pensate, l’ultima volta che sono andato da Johnny è stato per chiedergli se per caso, per puro caso, qualcuno dei suoi scagnozzi gli avesse portato il mio Garelli appena assicurato… ebbene, ricordo ancora che sono tornato a casa con la mia vecchia BMX, rubata un anno prima.

ANZI, DUE
“Sei pronto?”
“Insomma”.
“Stai tranquillo. Da quanto ne so, a meno che non saluti insultando il mio capo, questo posto è tuo”.
“Be’, allora dovrò mettercela tutta”.
“Ecco, bravo”.
“Ma se non gli andassi a genio?”
“Non credo. Si fida molto dei miei consigli, e io gli ho consigliato te”.
“Lo sai, sono un campione nel buttare tutto all’aria”.
“Non preoccuparti. È impaziente di conoscerti”.
“Come mai?”
“È da ieri che parlo di te a Walter”, e indica una porta chiusa.
“Walter sarebbe…”
“Il responsabile”.
“Ok. Quanti anni ha?”
“Cinquantatre”.
“Avrei preferito qualcuno in meno”.
“Per quale motivo?”
“Quasi certamente vorrebbe un collega più vicino alla sua età, della stessa generazione. Ho un vago ricordo di Cyndi Lauper, magari è la sua cantante preferita”.
“Lui sta cercando un collega, non uno con cui passare le serate e condividere buona musica. Poi l’età non conta nulla”.
“Vero, però…”
“Come sei teso Luca, raccontami qualcosa, così ti rilassi un pochino”.
“Ho fatto la barba”.
“Per fortuna! Sembravi un barbone fino all’altro ieri”.
“Già”.
Non so cosa dire, sono imbarazzato e non so il perché, Angelina è una delle due persone che posso dire di conoscere. Vederla sul posto di lavoro però cambia le carte in tavola, decontestualizza il nostro legame rendendolo meno intimo e più laborioso. Al mio crescente disagio, lei risponde con un paio di fazzoletti per asciugarmi i capelli.
“Quanti altri hanno fatto il colloquio qui?”
“Nessuno, tu sei il primo. Se non andrai bene inizierà a cercarne un altro, ma solo dopo averti esaminato”.
“Mi sento un po’ raccomandato”.
“Funziona così”.
L’ufficio immobiliare odora di cartuccia per stampante, avete presente il profumo di inchiostro appena stampato su carta? Quello, a me inebria.
“Com’è la paga?”
“Se l’alternativa è niente, non puoi lamentarti…

Commenti (15)

Per commentare devi fare
  • aa
    antonella l'ultima è mia!olè!
    • mg
      marzia ...una buona idea per un regalo? Aumentate le quote e regalatelo agli amici!!!
      • avatar
        LUCIANO Se tutti coloro che hanno prenotato questo pimpante libro lo suggeriscono a un'amica o un amico, chiudiamo la faccenda e te lo possiamo inviare prima...!
        • AC
          Alice Dai che manca poco, io voglio leggere il libro!!
          • mg
            marzia L’ufficio immobiliare odora di cartuccia per stampante, avete presente il profumo di inchiostro appena stampato su carta? Quello, a me inebria. ;))))
            • MB
              Mattia Giovanni Che poi il titolo ci piace tanto.
              • ac
                alberto bè che dire, mi fido di Luciano, perché non dovrei fidarmi di quelli che propone?
                • tc
                  toni e allora largo ai giovani...non che io sia vecchio! niente male, sono curioso di leggere il resto!
                  • AC
                    Alice ottima scelta dei frammenti di testo! :)
                    • avatar
                      LUCIANO Cosa ne pensate dei frammenti di testo qui presenti per voi?